Sono tra i nostri prodotti preferiti, quelli che andiamo a cercare nello scorrere i cataloghi delle piattaforme o – per i più retrò – nelle programmazioni televisive: stiamo parlando dei prodotti audiovisivi tratti dai libri. Ci piacciono perché siamo incuriositi da come saranno trasposte le pagine che conosciamo alla perfezione, se l'attore che interpreta il protagonista è uguale a come lo avevamo immaginato e ci piace anche andare a scovare i dettagli in cui versione cartacea e video divergono, sempre pronti a dichiarare che "nel libro è meglio spiegato, nel libro si capisce di più, hanno tagliato una parte fondamentale".
Con la nostra rubrica #criticinema ci occupiamo dell'argomento da sempre e cerchiamo di tenere ben presente che, anche quando le storie sono tratte da un romanzo, pagina e pellicola sono due forme di comunicazione diverse che richiedono l'uso di mezzi diversi.
Scorrendo il programma di Più libri più liberi di quest'anno, ci è subito saltato agli occhi l'incontro Libri film e serie tv: un "amore" in crescita? a cura dell'Associazione Italiana Editori. A dialogare Nicoletta Chinni e Maria Francesca Gagliardi, moderate da Cristina Mussinelli. Nicoletta e Maria Francesca, rispettivamente story editor per la casa di produzione Cattleya e scout editoriale per Lux Vide, sono state tra le prime a occuparsi di selezione di prodotti narrativi per la trasposizione cinematografica e seriale e, contrariamente a quanto si possa pensare, restano tra le poche a fare questo lavoro visto che non tutte le case di produzione hanno una figura come la loro per occuparsi di setacciare nel vastissimo mare editoriale alla ricerca di nuove storie.
Da sinistra: Nicoletta Chinni (Cattleya), Cristina Mussinelli (AIE), Maria Francesca Gagliardi (Lux Vide) |
La prima curiosità è quella di sapere da dove vengono pescate le storie che noi poi vediamo a schermo. Ogni casa di produzione ha una propria linea editoriale e si orienta su quella, esattamente come fa una casa editrice, ma se un tempo la selezione veniva fatta sui best seller, adesso non ci si preclude più nessun titolo, anche quelli che non hanno fatto record di vendite. Maria Francesca Gagliardi cita la fortunata serie Rai Doc – Nelle tue mani, con Luca Argentero nei panni del medico protagonista, Andrea Fanti: è stata tratta dal volume Meno dodici di Pierdante Piccioni con Pierangelo Sapegno edito, sì, da Mondadori, ma non classificabile come best seller. Eppure la storia ha riscosso moltissimo successo tanto che è prevista una seconda stagione per il prossimo anno. Per sfatare il mito che si scelgono solo titoli tratti dai cataloghi dei grandi gruppi editoriali, citano il caso di Blanca, serie liberamente tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi, autrice del catalogo di edizioni e/o.
Certo, selezionare da un copertinario di una grande casa editrice offre maggiori sicurezza in termini di diffusione e lettori interessati a vedere la serie, ma come ricorda Nicoletta Chinni, il mercato è talmente veloce e la fame di storie così alta che a volte si arriva all'acquisto dei diritti dei romanzi prima ancora che siano usciti, quasi a scatola chiusa in modo da poter iniziare la lavorazione – che può richiedere anche tre anni – e riuscire a portare il prodotto su schermo il prima possibile. Proprio per questa velocità di mercato è anche quasi impossibile prevedere quali saranno i trend: entrambe le editor concordano sul fatto che la cosa importante è che la storia sia buona a prescindere dalla moda del momento.
Ci si interroga proprio sulla fame di storie: la trasposizione da libro a film è una tendenza in crescita vertiginosa. Da cosa dipende? Come in ogni fenomeno non c'è una spiegazione univoca, ma concomitanza di fattori. Da un lato, l'aumento delle piattaforme e dei canali per la visione ha richiesto una moltiplicazione delle storie da proporre. I romanzi sono uno straordinario bacino al quale attingere e se si parte da una storia già formata si riducono i tempi di produzione. Il mercato degli sceneggiatori non riesce a soddisfare la richiesta costante con soggetti nuovi e originali. E poi, come in ogni mercato, nel momento in cui una rete o una piattaforma ha avuto successo con un prodotto tratto da romanzi, tutti vorranno cavalcare l'onda e la caccia si farà sempre più accesa.
C'è uno scambio tra le due forme espressive? Ovvero, nel momento in cui una serie o un film hanno successo ci sarà un ritorno in editoria? La gente si precipiterà a comprare il romanzo da cui il film è stato tratto? A questo risponde Cristina Mussinelli, rappresentate AIE. All'uscita di Leonardo, la serie TV del marzo 2021 che ripercorreva la vita di Leonardo Da Vinci, è stata condotta un'indagine sull'eventuale incremento di vendite dei testi che parlavano del genio toscano. I risultati sono stati straordinari: il settore "leonardesco" ha subito un incremento del 156%.
Questi incontri, schiavi dei tempi stretti, lasciano sempre curiosità. Si è parlato principalmente del mercato italiano e non dell'acquisizione dei titoli stranieri, se non di sfuggita, e sarebbe stato interessante capire alcune delle linee guida – se ne esistono – sulle modifiche che un testo deve affrontare per essere pronto per lo schermo. Intanto possiamo chiederci se il romanzo che abbiamo sul comodino sarà il prossimo a essere selezionato e possiamo fantasticare su chi ci piacerebbe vedere nei panni del protagonista.
Giulia Pretta