Volevo essere Vincent Gallo
di Sergio Oricci
Pidgin, 2021
pp. 156
€ 14 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook)
«Mi fai scintillare a volte.»
«Scintillare? Ti faccio scintillare?»
«Sì. Non vedi come brillo?»
«Merito mio?»
«Un po’. Comunque ho anche la mia luce naturale, non è solo merito tuo.» (p. 8)
Non è semplice descrivere i racconti di Sergio Oricci
presenti in Volevo essere Vincent Gallo, alcuni dei quali apparsi già su riviste come Altri Animali e Tuffi. Cosa accomuna infatti il protagonista
del racconto eponimo, che vuole assomigliare a tutti i costi al regista di Buffalo
’66, un ragazzo che crede di essere un cane e un fenomeno da baraccone
ipertricotico e affetto da focomelia? A primo acchito niente, ma a guardare
meglio qualcosa c’è: l’anomalia, ossia la «irregolarità, [la] difformità dalla
regola generale, o da una struttura, da un tipo che si considera come normale»
(Treccani.it). Anomalo è ciò che difficilmente può essere ricondotto all’interno
di un prototipo, di una definizione ben precisa. Anomalo è il comportamento che
si autoesclude dalla norma. Ecco allora che i personaggi e le situazioni che
Oricci presenta nella sua raccolta lo sono sotto ogni prospettiva, in
quanto anomalo è anche lo svolgimento e l’evoluzione dei dialoghi serrati che strutturano
i racconti. Ci troviamo quasi sempre in medias res, gettati nella
situazione già strana di suo, e assistiamo, testimoni incolpevoli, allo
spettacolo in segna, a volte senza comprenderne appieno il significato.
In molti dialoghi si innestano poi dei meccanismi
che portano alla nascita di una rapida incomprensione: vediamo come i due attori
coinvolti – quasi sempre un ragazzo e una ragazza che restano anonimi,
coinvolti in una qualche relazione sentimentale – cerchino di venirsi incontro,
di spiegarsi, di dare conto delle proprie motivazioni, eppure alla fine tutto si
risolve senza risolversi. L’incomprensione resta sospesa, aleggia nell’aria, e
si giunge al finale del breve racconto senza che alcunché sia arrivato a
conclusione.
Anomalia e incomprensione sono allora i due temi che attraversano
le sedici storie di Oricci, a guardar due tratti distintivi della nostra
epoca, fatta di eccezioni alla norma e incomunicabilità.
David Valentini
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