Intrighi internazionali, il rischio di una Terza guerra mondiale combattuta col nucleare, agenti della CIA in incognito, narcoterroristi e trafficanti di uomini, giochi di potere ed equilibri difficilissimi da mantenere o ripristinare. Intanto, nuovi amori, scoperte di tradimenti, problemi con una figlia adolescente, difficoltà a farsi accettare perché si è un "principino", tentativi di emanciparsi e di avere una nuova vita,... Sono tanti, anzi tantissimi i temi che incontriamo nel nuovo romanzo di Ken Follett, Per niente al mondo, in classifica fin dalla sua uscita a novembre. Dovremmo forse stupirci? Se guardiamo alle classifiche degli scorsi anni, no, perché i romanzi di Follett sono sempre attesi dal pubblico con grande entusiasmo e anche sul nostro sito le recensioni hanno sempre avuto un grande numero di letture. Invece, se guardiamo al libro in sé, è difficile non sentirsi travolti da una trama piena di storie diverse, che proseguono (troppo) a lungo in parallelo, prima di intrecciarsi, secondo la tecnica a cui ricorre spesso Ken Follett.
La prima storia ha per protagonista Pauline Green, presidente USA, femminista e determinata, madre di un'adolescente ribelle, Pippa, moglie di Gerry, con cui ha una relazione stabile e rassicurante, nella sua ripetitività. Oscuramente attratta dal suo braccio destro, Gus, Pauline si troverà a dover mettere alla prova le sue competenze diplomatiche nel corso del romanzo, perché gli Stati Uniti sono l'ago della bilancia internazionale e hanno gli occhi di tutti i media e di tutto il mondo puntati addosso. Nel frattempo, dovrà prevedere e controbattere agli attacchi del suo avversario politico, machista e ottuso, ma appoggiato da una fetta preoccupante dell'elettorato (ricorda qualcuno?).
La seconda storia coinvolge invece un infiltrato della CIA, Abdul, che si trova in Ciad per sventare un traffico di droga e di uomini, ma ha anche un obiettivo personale, che si scoprirà via via. Sul suo cammino, l'uomo incappa in Kiah, giovanissima madre rimasta vedova, determinata a cercare un futuro migliore per sé stessa e per suo figlio Naji. Disposta ad abbandonare il suo villaggio poverissimo sulle rive del lago Ciad, Kiah vuole raggiungere la Francia, trovare un lavoro e ricominciare, ma sa che per farlo dovrà fare riferimento a un gruppo di trafficanti di uomini e dare loro i suoi unici risparmi. Come fidarsi? Abdul, Kiah e Naji intraprendono insieme, anche se per motivi diversi, un viaggio rocambolesco e pieno di colpi di scena, chi verso la verità, chi verso la libertà. A sorvegliare, sebbene a distanza, la missione di Abdul ci sono Tab e Tamara, due agenti in Ciad, ognuno coinvolto da Paesi diversi, ma disposti a collaborare, e non solo per ragioni professionali, dal momento che da subito provano l'uno per l'altra una fortissima attrazione. Il loro passato sentimentale, a dir poco fallimentare, potrà trovare finalmente pace?
La terza storia ci porta in Cina, dove Chang Kai, vice ministro per l'intelligence esterna, figlio "d'arte" (suo padre è l'attuale vicepresidente per la Commissione di sicurezza nazionale, ma anche i suoi avi hanno avuto ruoli politici determinanti), vive con la moglie Ting, attrice famosissima e idolatrata per la serie tv: "Amori a palazzo". La coppia, passionale, profondamente unita e addirittura in reciproca adorazione, deve però fare i conti con la disapprovazione della famiglia di Kai e con le continue domande su quando avranno figli. Niente sembra scalfire i loro sentimenti, neanche i rischi e i sacrifici a cui Chang Kai dovrà sottoporsi, pur di cercare di ottenere notizie dal suo informatore dalla Corea del Nord. Colpire Ting significa colpire anche Kai, e i suoi avversari politici lo sanno bene...
A questi protagonisti si aggiungono numerosissimi personaggi secondari e comparse, così come le tre ambientazioni qui sopra tratteggiate si alternano ad altre, meno delineate ma ugualmente importanti. Quel che riunirà le vicende, senza fare spoiler, sarà un improvviso incrinarsi dei rapporti internazionali. Avete presente la famosa pallina sul piano inclinato? Ecco, è angosciante la velocità con cui mutano gli equilibri e tutto sembra condurre a una minaccia atomica. Narrativamente questa seconda parte del romanzo è anche la più appassionante, perché la suspense viene tenuta alta al crescere dei livelli di allerta. Serpeggia l'inquietudine, quando leggiamo come, ancora una volta, il carattere dei presidenti, le singole simpatie o antipatie, le paure individuali e collettive, i pregiudizi e la permalosità possano avere un peso determinante su scelte strategiche e tattiche. In gioco, c'è la salvezza o la distruzione del mondo intero.
Se volete mettervi alla prova, l'audiolibro si aggira attorno alle 28 ore di ascolto e rende molto bene, con la lettura di Riccardo Mei, la narrazione fluviale di Per niente al mondo. In conclusione, se siete amanti della fantapolitica, allora cimentatevi in questo bestseller che, nell'immaginare uno scenario apocalittico, fa riflettere anche sul nostro presente, pur con qualche stereotipo e con qualche scelta politicamente corretta di troppo.
Viene da chiedersi se, con qualche taglio in più (personalmente avrei fatto saltare almeno duecento pagine), il libro avrebbe saputo intercettare con più successo anche i non-lettori di Follett o se avrebbe deluso gli affezionati.
GMGhioni
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