di Melania Soriani
Mondadori, gennaio 2022
pp.351
€ 20,00 (cartaceo)
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Volevano fare di me una sposa e una madre. Feci di me una donna, una giornalista, una pioniera. Volevano che restassi in silenzio. La mia voce fu un grido fuori dal coro. (p. 11)
In
un tempo in cui alle donne non era permesso sognare, lavorare ed essere indipendenti,
ci fu qualcuno che rese possibile quello che fino a quel momento era
considerato impossibile. È la storia di una donna coraggiosa, audace e idealista,
quella che ci viene raccontata da Melania Soriani in Bly, liberamente ispirata dalla biografia della prima donna
giornalista investigativa americana. Una donna che riuscì a raggiungere
traguardi mai immaginati per l’epoca, addirittura superandoli; una figura,
quella di Nellie Bly, che più di cento anni fa combatté battaglie
che, in alcuni casi, ancora oggi, non sono del tutto vinte.
Ci
troviamo in un tranquillo paese dello stato della Pennsylvania alla metà
dell’Ottocento, quando la famiglia Cochran è allietata da un’altra nascita, la
tredicesima, quella di una bambina che si dimostrerà fin da piccola poco
avvezza ai costumi e alle idee del suo tempo. Elizabeth, o com’era chiamata in
famiglia Pink, dimostrerà fin da
subito un’indole ribelle per l’ideologia misogina ottocentesca.
La famiglia Cochran era la classica famiglia americana di quell’epoca, gelata nei ruoli sociali che non prevedevano cambiamenti, ma Elizabeth non ci sta: già dall’età di quattro anni chiede come mai ci siano differenze di istruzione tra lei e i suoi fratelli, o il motivo per cui non possa giocare a certi giochi, considerati troppo maschili.
«Piccola mia, non sempre quello che trovi scritto in un libro può far bene alla testolina di una bambina.»
«E a quella di un bambino?». Domandai subito, visto che ormai mi era ben chiaro che non fossimo uguali.
«Per un maschio sarebbe diverso […] dovresti occupare il tuo tempo come fanno le altre ragazzine» (p. 22)
Niente
sembra però cambiare, nonostante le rimostranze della bambina. La vita scorre
lenta e tranquilla, fin quando, durante un banchetto organizzato dal padre, Elizabeth
conosce Miss Jeannie Stentz, imprenditrice locale che ha fondato di sua
iniziativa un giornale. Questo incontro sarà la svolta, un colpo di fulmine che
le farà cambiare i suoi piani e le darà la spinta per scontrarsi con regole
imposte dagli uomini e mai decise dalle donne.
Purtroppo
i piani non andranno come erano stati previsti, tant'è che la morte improvvisa del padre manderà la
famiglia sul lastrico. Costretta a spostarsi in un’altra città, Elizabeth non
si darà per vinta. Riuscirà a iscriversi alla scuola per diventare insegnante,
sognando un futuro diverso da quello scritto. Il destino, però, non le darà
tregua: le finanze, amministrate dopo la morte del padre da un giudice,
finiscono improvvisamente ed è così costretta a lasciare la scuola, senza
conseguire il desiderato diploma. Dopo la fine degli studi, si trasferisce con
la madre a Pittsburgh, dove ha prova certa delle sue sensazioni: le disparità
di genere sono ben più radicate di quelle immaginate. Ecco perché non può stare ferma a
osservare donne maltrattate (come sua madre, che subisce maltrattamenti dall’uomo che aveva sposato dopo
la morte del padre di Elizabeth), donne sottopagate, donne violentate. La protagonista decide dunque di passare all’azione, scrivendo una lettera di denuncia come risposta a un
articolo apparso sul giornale.
«Madre, non credete che questa sia l’occasione per farci sentire? Per far capire a tutti quale sia la situazione delle donne oggi, e come sia difficile la vita per una vedova con dei figli, o per una ragazza che voglia solo trovare un lavoro adatto? Non posso lasciarmi sfuggire questa opportunità» (p. 112)
Sarà
talmente pungente, e la sua voce talmente fuori dal coro, che il giornale Dispatch le chiederà una collaborazione
poiché non può farsi sfuggire una personalità come quella di Nellie Bly, lo
pseudonimo da giornalista di Elizabeth.
Da questo momento la sua vita non sarà più la stessa, raggiungerà obiettivi che non erano nemmeno mai stati detti ad alta voce da alcune donne. Sarà l’inizio di una storia coinvolgente perché, con la sua vita, Nellie Bly diventerà una figura leggendaria per la lotta alla parità di genere e per la condizione femminile in una società maschilista, e sarà anche l’inventrice del giornalismo sotto copertura.
Un’avventura
meravigliosa, quella di Nellie Bly nel giornalismo: una passione fuori dal
comune che la porterà ad approfondire in modo inequivocabile i temi trattati.
Fin dal primo articolo, un’inchiesta sul lavoro femminile nelle fabbriche,
Nellie si rende conto che le operaie non parlano sinceramente di fronte a una
giornalista e così si finge operaia, riuscendo a carpire il loro malessere e
disagio. Ne verrà fuori un’inchiesta di denuncia fortissima che costringerà i
proprietari a denunciare il giornale per lo scandalo dei suoi articoli, ma che
griderà al mondo la degradazione sociale del lavoro femminile.
Non
è da Nellie, però, accontentarsi: come il protagonista del suo libro preferito,
Phileas Fogg in Viaggio intorno al mondo
in ottanta giorni, affronterà un viaggio che, per il secolo XX e per una
donna, era inaudito. Insieme alla madre, si recherà in Messico per approfondire
la politica del governo del presidente Díaz e, com’è da questa “ragazzaccia”
(p. 257), batterà anche il suo mito letterario P. Fogg, riuscendo a viaggiare
intorno al mondo in minor tempo, realizzando così una delle imprese più
difficili della sua vita.
Una
donna sempre dalla parte degli ultimi, di chi fatica a far sentire la propria
voce e sempre alla ricerca della verità non quella più comoda, ma anzi la più
scomoda che spesso è la realtà dei fatti.
Melania
Soriani in Bly racconta al lettore la
sua forza e tenacia, ma anche le sue fragilità e debolezze, perché non dobbiamo
credere che Nellie fosse una “superdonna” senza paure o sacrifici, ma è “solo”
una donna che ha dato voce ai suoi pensieri e alle sue passioni, andando contro
tutti i pregiudizi e idee del suo tempo, dimostrando come fossero errati e lasciando
a bocca aperta molti uomini da lei incontrati. E così la storia di Bly ci
dimostra come le donne debbano vivere le loro passioni e combattere per i loro
sogni. Leggere Bly porterà a
conoscere una figura del femminismo e del giornalismo, forse dimenticata o poco
nota, ma che ha contributo in modo indelebile alla storia di tutti noi, uomini
e donne.