La ragazza che cancellava i ricordi
di Chiara Moscardelli
Einaudi, 2022
pp. 296
€ 18 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Sono bastati pochi messaggi via Whatsapp perché io, Gloria Ghioni, ed Elena Sassi ci accordassimo: io stavo ascoltando il nuovo romanzo di Chiara Moscardelli, "La ragazza che cancellava i ricordi", in audiolibro; lei stava leggendo il cartaceo. Come ne scriviamo? L'idea è stata questa: Elena avrebbe intervistato Chiara e io avrei scritto l'introduzione alla loro chiacchierata. Ecco quindi un pezzo a più voci, per cui ringraziamo tanto Chiara Moscardelli!
Dopo averci fatto sorridere e ridere di cuore nei suoi romanzi precedenti, con La ragazza che cancellava i ricordi Chiara Moscardelli ci porta a indagare al fianco della sua nuova protagonista, Olga. Piccola ma fortissima, cresciuta con un'educazione siberiana impartitale dal padre - figura misteriosa, ben al di là della legge -, Olga non si fida degli altri, benché sia attorniata da amici che le vogliono bene. Il padre le ha intimato più volte che i sentimenti rendono fragili e ricattabili. Così, rintanata tra le montagne, poco interessata all'amore, Olga è diventata famosa per la sua professione di tatuatrice: lei sa interpretare ciò che i clienti vogliono e i suoi tatuaggi sono molto più di un disegno. Anche il suo corpo è pieno di tatuaggi, per sconfiggere o perlomeno tenere a bada la sua più grande paura: quella di dimenticare tutto, un giorno, come ha fatto sua madre, affetta dalla malattia di Alzheimer.
La sua routine viene sconvolta, tuttavia, dalla sparizione di una sua amica, Melania, una escort che stava indagando sulla precedente scomparsa di una collega e amica, nonché ex cliente di Olga. Cosa fare? Certo, indagare vorrebbe dire esporsi e quindi venire meno alle promesse fatte al padre, ma Olga non può fare a meno di agire. A maggior ragione dopo che le sue ricerche vengono a intrecciarsi a quelle di un avvenente mediatore immobiliare. Ci sono però tante cose che Olga non sa, a cominciare dalla reale identità di quel presunto mediatore...
A tratti ironico, altrove pieno di suspense, La ragazza che cancellava i ricordi è una lettura avvincente, con una protagonista impossibile da dimenticare.
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Cara Chiara, innanzitutto grazie per aver accettato di fare due chiacchiere con me. L'ultima volta che ci siamo viste è stato a Torino e lì mi avevi parlato di questo nuovo libro e non, solo, ricordi? Abbiamo scherzato su titoli divertenti da attribuire a libri scritti per sorridere quando non si hanno più trent'anni.
Nel tuo libro La ragazza che cancellava i ricordi, appena uscito per Einaudi, invece non si ride molto, anzi direi più che altro che si riflette. Del resto, sono passati anni dalla Gatta Morta e anche la goffa Teresa Papavero, ora la protagonista Olga è una donna sicura e forte. Cosa è successo alla Chiara che è sempre un po’ l’alter ego delle protagoniste dei tuoi libri?
È successo che sono cresciuta!!! Meglio tardi che mai. A cinquant'anni si può ancora crescere, incredibile ma vero. Quando pensi che non ci sia più niente da fare, che la parte migliore te la sei lasciata alle spalle, la vita ti sorprende. Certo tu devi essere attenta e pronta a cogliere i cambiamenti, ad afferrare le occasioni. Quello è fondamentale. Io sono sempre la Moscardelli di Teresa Papavero, ma finalmente sono anche un po' Olga. Penso che tutte le donne della mia età possano cambiare.
Il passato, i rapporti con la famiglia e soprattutto le difficoltà di questi rapporti caratterizzano anche Olga. Ce ne parli?
Noi siamo il frutto e il risultato della nostra educazione sentimentale, c'è poco da fare. Il modo in cui siamo cresciute, il rapporto che abbiamo avuto con in nostri genitori ci hanno condizionato e continuano a farlo da adulte. I miei personaggi subiscono tutto questo, come l'ho subito io. Olga in primis, che ha avuto una educazione "siberiana", e questo l'ha portata a non fidarsi di nessuno, a stare alla larga dalle persone. Lei crede di bastare a se stessa. Si vede come un'isola. Ma imparerà che nessun uomo è un'isola. Capirà che se è vero che chi ti vuole bene può ferirti, è anche vero che può essere la tua forza.
Olga è una tatuatrice. Cosa ha invece spinto Chiara a tatuarsi?
Il cambiamento. Volevo imprimere sulla mia pelle ciò che ero diventata, senza dimenticare la persona che ero stata fino a pochi mesi prima. Ho cominciato proprio con Cenerentola, una favola che per me ha rappresentato tutto per gran parte della mia vita. Sognavo il principe azzurro, che non è mai arrivato. Perché alla fine il principe azzurro sono io. Siamo noi la nostra forza. Siamo noi le prime che dobbiamo amarci, rispettarci e volerci bene. Prenderci cura di noi, insomma. Poi mi sono tatuata Crudelia Demon, perché lei è una brutta che si sente bella. Mai dimenticare che tutte siamo belle.
Chi ti ha ispirato Olga, che, peraltro, è anche un po’ psicologa, dato che “sente” le persone?
Un po' il mio psicologo, un po' una persona che ho conosciuto durante il programma "Ogni mattina" a cui ho partecipato nel 2021. Una ragazza meravigliosa, tutta tatuata. Donna molto sensibile e attenta.
Siamo sul Lago Maggiore. Perché proprio qui hai ambientato il romanzo?
Perché ci ho vissuto per due lunghi mesi nel 2020 dopo il primo lockdown. In compagnia di persone straordinarie che mi hanno accolto dopo quei mesi terribili in solitudine. Ho immediatamente deciso che lì sarebbe nata la mia nuova storia.
Amici che sono più di una famiglia, anche per Olga. E mi azzardo a dire anche per Chiara. Ma come fai a coltivare lavoro e amicizie in modo continuo e “intenso”? Nel libro Olga pensa: “Come era possibile che quelle persone le volessero bene?”. E Chiara?
L'amicizia è il bene più prezioso. Forse per il fatto che non ho mai avuto un fidanzato mi è venuto facile coltivare i miei amici. È comunque un impegno, serio, che ti porta via tempo. Se il tempo che hai a disposizione non lo devi dedicare a una famiglia... gli amici diventano la tua famiglia. Per Olga è lo stesso.
Il passato è ingombrante per Olga e per altre protagoniste del libro. Come liberarsi da questi fardelli?
Superandolo, non combattendolo. Il passato è un patrimonio prezioso, è la tua memoria, è ciò che sei diventato. Se è un passato ingombrante, inutile combatterlo, sarebbe come lottare contro i mulini a vento. Bisogna accettarlo e andare avanti, tenendolo accanto, come un compagno di vita.
Olga, senza spoilerare, diciamo che fa pace con le sue insicurezze; anche Chiara? E un principe azzurro... magari non proprio azzurro può essere un elemento facilitatore?
Sì, Olga ci riesce e ci riesce anche Chiara, ma senza principe azzurro. Ci si prende cura delle persone che si amano, no? E allora perché non prendersi cura di noi?
Chiara ci racconti come è il tuo processo di scrittura?
Molto difficile dirlo. Perché lavoro, quindi scrivo nel tempo libero. Non seguo uno schema. L'unica cosa che ho in testa prima è l'ambientazione, Strangolagalli per Teresa Papavero e Trarego per Olga, e il personaggio femminile. Tutto il resto viene mentre scrivo e quando scrivo.
Un animale è parte della famiglia e lo è stato per te, purtroppo per poco tempo. Ci sarà un nuovo quadrupede nella tua vita?
Mamma mia, quanto è vero! Rhett mi manca moltissimo e al momento non credo di avere la forza o lo spazio nel mio cuore per un altro essere peloso. Ho sofferto troppo. Quando vivi da sola, l'animale diventa un compagno. Non so se e quando avrò il coraggio di prenderne un altro. Dicono che i gatti ti scelgono. Rhett mi ha scelta. Vediamo se qualcun altro sarà capace di fare altrettanto. Io non lo cerco, però.
So bene cosa intendi la mia gatta e anche la mia Glee come sai sono ormai vecchiette.
Sorridiamo e alla fine pensiamo entrambe che in fondo neppure io e Chiara siamo ragazzine... ma è lo spirito che conta e anche qualche chiacchiera con lo Spritz!
Introduzione a cura di Gloria Ghioni
Intervista a cura di Elena Sassi
Foto riprodotte su autorizzazione dell'autrice