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"Berlino blues": la heimat per cosmopoliti di Paul Scraton

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Berlino Blues
di Paul Scraton
8edizioni, marzo 2022

Traduzione di Cristina Cigognini

pp. 272
€ 19,00 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)


«Non puoi conoscerla tutta» disse. «Ma conosci qualcosa. È quello che te la fa percepire come casa. È quello che ti fa sentire di appartenervi. Ed è una sensazione accessibile a tutti, che tu sia nato qui o che sia appena arrivato. Io sono nato in questa città più di cinquant'anni fa. È solo adesso che provo questa... questa sensazione di avere radici. Non c'entra con la nascita. Non la erediti. Scegli di farne parte. Camminando e parlando, ascoltando e venendo a sapere le storie degli altri. E quello che crea la tua appartenenza.»
Annika è una creatrice di mappe, vaga per la città accompagnata da plichi di fogli bianchi pronti ad essere riempiti di linee, nomi di strade, luoghi di interesse. Passeggia per Berlino se non ha già le idee chiare sulla mappa che vuole creare, per trovare ispirazione, si rinchiude in biblioteca, osserva le vecchie mappe, le fotografie della città. Un modo di vedere, così ha chiamato la sua serie di disegni che attraversano i luoghi di Berlino in base alla prospettiva di diversi personaggi legati alla città, ha disegnato le mappe della Berlino dei luoghi di Philip Roth, Bertolt Brecht o Rosa Luxemburg, ma anche in base a diverse scelte tematiche, come la letteratura della DDR o la Berlino underground. Persa nella travolgente storia di una città dal passato segnato da eventi spietati Annika cerca i luoghi che si celano dietro gli imponenti edifici urbani, alla ricerca di una fantasia della sua città. Annika lascia Berlino per trasferirsi sull’Oder e inizia a vagare per il bosco misterioso che circonda la nuova abitazione. Mossa dalla curiosità si tuffa alla ricerca di chiarimenti quando si imbatte in una vecchia casa abbandonata, dall’aspetto sinistro e spettrale, attorno alla quale girano numerose supposizioni legate al passato. Annika ripercorre molte strade, narrando passo dopo passo brevi scorci della storia di Berlino. Si muove tra le vie della Berlino moderna a quella pervasa dalla magia e dall’occulto.
Doveva essere una mappa di Berlino dove Berlino non esisteva, una fantasia della città senza città. (p. 239) 
Markus cerca di fare i conti con il suo passato da impiegato della Stasi rifugiandosi nella dacha messa a sua disposizione, dove si se sente protetto finché un bambino non gli lancia un commento che lo fa ripiombare nella nebbia grigia della repressione che caratterizzava la DDR. In cerca di espiazione torna a Berlino per confrontarsi con Konrad, amico che ha protetto grazie alla sua posizione all’interno dell’organizzazione agendo a sua insaputa. Con le vicende di Markus viene tratteggiato il percorso che ha definito le vite degli abitanti della Berlino divisa, percorso che ha tutt'ora ripercussioni sulla loro quotidianità.

A Charlotte è voluto un po' di tempo prima di venire travolta dal potere carismatico di Berlino, non le è sempre piaciuta questa città, preferiva Toronto, dove viveva con i suoi genitori. Quando studiava o andava a trovare i nonni non ne comprendeva la magia, le era ostile, soprattutto la lingua che il padre cercava di insegnarle la ostacolava. Solo dopo avere appreso della scomparsa della nonna Alice, Charlotte decide di mettersi sulle tracce del suo passato, scoprendo così che la nonna trovò rifugio proprio a Berlino dopo essere stata costretta alla fuga da Gdańsk/Danzica. Grazie a questa rinnovata consapevolezza Charlotte imparerà ad accettare i legami con il passato e ad amare Berlino.

Attraverso i racconti del narratore e le fotografie di K. vengono invece narrati i luoghi in memoria dell’Olocausto, i luoghi di una Germania divisa dove il narratore è cresciuto insieme agli amici Markus, Otto, Konrad e Boris. Ritrovandosi al bancone del pub di Franz, tutti i protagonisti e le protagoniste si scambiano le loro storie intrecciandosi con i fantasmi della Berlino incastonata nelle memorie dei loro ricordi. 
Il mio problema, mi aveva detto K. una volta, era che sembrava che fossi più interessato ai fantasmi che ai vivi. (p. 182) 
Berlino blues è un romanzo corale che esplora gli innumerevoli luoghi nascosti di Berlino seguendo i movimenti silenti e turbolenti dei suoi abitanti. Grazie allo sguardo acuto e osservatore dell’autore Paul Scraton, trasferitosi a Berlino nel 2001, ma originario del Lancashire, vengono disegnate mappe dalle molteplici sfaccettature che conducono in posti insoliti e riflessi in epoche diverse che segnano la storia di questa capitale europea. Un romanzo all’insegna della malinconia dalle sfumature blu, della malinconia dei luoghi, delle persone, del passato e di un futuro alle porte.
Cercai di spiegarle cosa intendevo. Che mi mancava la città che avevo conosciuto prima. Le persone e i posti. (p 85)
Barbara Nicoletti