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Di sicuro c'erano persone che lo odiavano, ma possiamo parlare di omicidio? Un caso per l'ex Pm Penelope Spada in "Rancore" di Gianrico Carofiglio

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Rancore
di Gianrico Carofiglio
Einaudi, 2022

pp. 242
€ 18,50 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)


«Di sicuro c'erano persone che lo odiavano. È stato un uomo che ha perseguito i suoi obiettivi senza preoccuparsi troppo - in realtà senza preoccuparsi affatto - degli altri» (p. 42). 

Vittorio Leonardi non era un uomo che sapeva farsi amare: chirurgo e massone, barone universitario più che altro temuto, aveva certamente brigato all'insaputa degli altri. La sua morte, avvenuta quasi due anni prima, è stata archiviata come morte naturale, ma la figlia Marina, che vive lontano da tempo, non riesce a darsi pace ed è convinta che la nuova moglie di suo padre sia implicata nel suo omicidio. Ecco perché un avvocato non le basta: ha bisogno che ci sia qualcuno a indagare, e quel qualcuno è Penelope Spada, ex Pm, che da cinque anni ha dovuto mettere da parte la sua professione, ma non ha di sicuro rinunciato alle indagini. Certo, ora le deve fare sottobanco, prendendo cachet in nero e aggirandosi, poco più di un'ombra, tra i misteri da svelare e i segreti da proteggere dei suoi clienti. 

Il caso di Leonardi sembra davvero difficile, quasi impossibile da risolvere, e Penelope lo capisce subito: il medico e amico della vittima, il dottor Loporto, ha analizzato il cadavere e non fa che confermare, anche a distanza di anni, che si è trattato di un infarto ed esclude l'omicidio, benché umanamente possa capire i dubbi di Marina. Lisa Sereni, la nuova moglie di Leonardi, in effetti, attira l'attenzione su di sé e sembra confermare i cliché: bella, fin troppo bella per il marito, trentenne, e dunque nettamente più giovane di lui, con un breve passato da modella e attrice, con qualche passaggio piuttosto fallimentare in tv. Insomma, il loro parrebbe un matrimonio d'interesse, non d'amore, e la figlia Marina è convinta che la decisione del padre di modificare il testamento abbia suscitato nella Sereni il timore di vedersi decurtare l'eredità. C'è forse movente migliore per un omicidio di quello dei soldi in un matrimonio d'interesse?! 

Tutto è al tempo stesso dannatamente facile e difficile, perché i preconcetti si annidano nei discorsi di Marina e rischiano di annebbiare la lucidità di Penelope, ma solo temporaneamente. Saranno i suoi appostamenti, le indagini non sempre legali, gli incontri pilotati a far scoprire alla protagonista un altro movente: il rancore del titolo, che muove i fili di questo racconto. 

Alle indagini si alternano capitoli dedicati ai fatti di cinque anni prima, per ricostruire ciò che ha portato Penelope a diventare una ex Pm: aspettatevi una vicenda intricata e molto torbida, che, come spesso accade in Carofiglio, ci mette davanti a grandi interrogativi sulla giustizia e su quello che avviene sotterraneamente. 

In parallelo, un incontro fortuito nel parco durante una sessione di allenamento con il suo cane Olivia farà battere inaspettatamente il cuore di Penelope. Chi è l'uomo che lei cerca suo malgrado con gli occhi, ogni volta che torna nel parco milanese? Anche questa è una domanda pericolosa, per una donna che ha scelto di non fidarsi di nessuno, specialmente degli uomini. Il destino, tuttavia, non è solo animato dal rancore: c'è altro nell'aria, ma bisogna sempre tenere gli occhi aperti. Ora per accorgersi delle incongruenze delle testimonianze, ora per non lasciarsi sfuggire una manciata di felicità. 

GMGhioni