La grande crociata
di Theo Szczepanski
Neo, 2022
pp. 200
€ 22 (cartaceo)
La crociata dei fanciulli è un evento storico che sfocia nel mito e che è ancora oggi oggetto di dibattito. Tradizione vuole che nel 1212 il giovanissimo pastore Stefano abbia ricevuto la chiamata divina di radunare un esercito di ragazzi al fine di partire per la Terra santa. Nonostante le resistenze del re francese Filippo II, alla fine Stefano riesce a mettere in piedi un’armata di bambini timorati di Dio. Secondo la versione ufficiale, la maggior parte di loro muore affogata in mare, mentre i superstiti vengono venduti come schiavi.
Insomma, quale che sia la verità, si tratta di una storia nera che lascia ben poco sperare
sulla sorte dei partecipanti alla “grande crociata”.
Il suo appiattimento è funzionale alla
storia e rivela la profonda critica religiosa mossa dall’autore brasiliano: nulla
c’è infatti di amorevole e buono in ciò che accade nella Grande crociata.
Ogni pagina è intrisa di violenza e malvagità, di un orrore che viene superato
soltanto da quello successivo, e che risulta tanto più assurdo in quanto
rivolto perlopiù contro le creature generalmente considerate più pure, ossia i
bambini. Non sembra esserci speranza di redenzione nella storia di Szczepanski,
né possibilità di un finale positivo. Lo stesso concetto di divino e diabolico
si mescolano, al punto che in alcuni passaggi le creature che ritroviamo
somigliano più agli immondi lovecraftiani che a esseri angelici. Chi cerca in
questa narrazione la pace e la consolazione resterà deluso, perché nulla c’è
qui per lui se non orrore e dissolutezza.
In conclusione, La grande crociata
di Szczepanksi si inserisce alla perfezione quale quarto volume della collana
Cromo della casa editrice abruzzese Neo. Considerando i loro precedenti lavori –
il post-apocalittico Tristezza (2021, recensito qui)
e il fumetto altrettanto dark Quasi una storia d’eroi (2021, recensito qui),
possiamo capire la direzione che sta prendendo la collana.
David Valentini
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