La giornata di lunedì 23 maggio 2022 ha chiuso la XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, con un caldo anomalo in tinta con il tema di quest’anno per affrontarlo: Cuori selvaggi.
«Ospiteremo le riflessioni più coraggiose di sempre» aveva preannunciato Lagioia, «a partire dal cambiamento climatico, affrontato in maniera multidisciplinare tra economia, scienza, narrativa, filosofia, politica».
Non a caso, la lectio dello scrittore indiano Amitav Ghosh sui temi dell’ambiente e della sostenibilità ha inaugurato l’edizione, parlando di emergenza climatica e pandemia. Tra le novità, anche il Bosco degli scrittori, un anfiteatro composto da alberi dove immergersi per seguire presentazioni e dibattiti legati a tematiche ambientali.
Ma oltre ai libri c’è di più: il campo da tennis, il calciobalilla, il palco per i concerti dal vivo, streetfood e persino lo stand per trovare l’amore. Tutto ciò che serve per vestire, un po’ fricchettone un po’ influencer, il Salone da villaggio. Trend confermato anche, dal grande lampadario di luminarie – a mo’ di festa patronale – che sovrastava lo stand della regione Puglia.
Scrittori e scrittrici dal mondo. Tra gli oltre 1500 eventi nei padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere, numerosi sono stati autori e autrici provenienti da tutto il mondo, sempre coerenti al tema dell’edizione: Miranda Cowley Heller con Il palazzo di carta (Garzanti), bestseller del «New York Times»; Jennifer Egan con la sua ultima opera La casa di marzapane (Mondadori); Joe R. Lansdale per presentare Moon Lake (Einaudi Stile Libero); dal Giappone, per la prima volta in Italia, Toshikazu Kawaguchi con ll primo caffè della giornata (Garzanti). Ancora, Il premio Nobel per l’Economia 2001 Joseph Stiglitz che ha portato al Salone le sue teorie parlando di nuovo capitalismo progressista al fine di promuovere la transizione ecologica.
Ciò che il Salone ha sviluppato nel corso degli anni, che ha conservato e piace, è il contatto tra editore e lettore; quest’ultimo infatti passa da uno stand all’altro sfogliando le pagine – non tanto per acquistare un libro che troverebbe nella maggior parte dei casi in libreria o su Amazon – ma appunto per cercare questo rapporto singolare tra chi i libri li crea e chi invece li legge.
Isabella Corrado
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