La bella stagione porta con sé il desiderio di uscire, organizzare gite e visite guidate, insomma cambiare aria. Così, questo #PercorsiCritici di fine giugno è dedicato al viaggio, uno dei temi ricorrenti e prolifici della letteratura, inteso sia come percorso interiore sia come spostamento vero e proprio.
Se alla parola "strada" aggiungiamo "lunga distanza", quale continente vi viene in mente? L'America? Ebbene, sappiate che anche l'Europa ha i suoi percorsi lunghi e straordinari, basta saperli scovare: il saggio di Mathijs Deen Per antiche strade. Un viaggio nella storia d'Europa (Iperborea, 2020) ripercorre epoche e vari Paesi europei per illustrare al lettore antiche rotte o altre più recenti ma meno battute, a riprova che i grandi tragitti non sono solo le epiche strade americane. E, anzi, talvolta sono le strade a raccontare la storia e l'antropologia di chi abita lì attorno. Sempre in Europa, d'altro canto, è ambientato un percorso in apparenza breve che sa dilatarsi in un'esperienza unica: lo raccontano Julio Cortàzar e Carol Dunlop in Gli autonauti della cosmostrada ovvero viaggio atemporale Parigi-Marsiglia (Einaudi, 2014). Infatti, nel coprire la distanza tra Parigi e Marsiglia nel maggio 1982 i due si danno delle regole particolari, ovvero viaggiare solo in autostrada e fermarsi in tutte le aree di sosta, tenendo traccia di quello che vedranno. Ed è così che si ritroveranno a fare un viaggio on the road, a bordo del loro pulmino Volkswagen rosso fuoco, vivendo avventure difficilmente ripetibili lungo il tragitto.
Per restare in Europa, c'è un viaggio che - nel tempo e nello spazio - forma fortemente il suo protagonista: si tratta dell'itinerario a piedi per tutta l'Inghilterra che il protagonista di All'orizzonte, di Benjamin Myers (Bollati Boringhieri, 2021) compie in totale solitudine. Con un sacco sulle spalle e tanta confusione in testa su quello che sarà il suo futuro, a sedici anni il protagonista ha solo un'idea chiara: non vuole diventare minatore come i suoi avi. Quel che non può ancora sapere è che, oltre che cibo gratuito, sul suo cammino troverà generosità, amore e persino poesia.
Volendo cedere invece alla tradizione della classica Route 66 americana, si può scegliere un libro ben meno scontato della "capitale" delle highways: è In viaggio contromano. The Leisure Seeker (Marcos y Marcos, 2009), in cui Michael Zadoorian, maestro nel ritrarre i legami familiari, si occupa di una coppia anziana. Ella e John vogliono partire per apprezzare maggiormente casa loro, ma anche per compiere un ultimo viaggio finché sono autosufficienti. Tutti sono contrari, a cominciare dai figlio e dai medici, ma cosa può trattenere una coppia che è stata sempre unita nella vita? Se l'obiettivo finale è Disneyland, il percorso è già di per sé un giro pericoloso sulle montagne russe della salute precaria, ma è anche un girotondo emotivo che coinvolge da vicino qualsiasi lettore.
Sotto il cielo americano, alla volta di New York, si muovono anche viaggiatori giovanissimi, incoscienti come o più di Ella e John, ma mossi dalla necessità: ci riferiamo ai bambini protagonisti di Sganciando la luna dal cielo, di Gregory Huges (Feltrinelli UP, 2019), un libro per ragazzi in cui la componente di avventura è determinante. A spingere i protagonisti a partire non è il desiderio di una vacanza, ma un dramma: alla morte del padre a Winnipeg, Bob, la voce narrante, e la sorellina Marie Claire partono in bicicletta (!!!) per New York, per andare alla ricerca dello zio, perché non hanno più nessuno con cui stare. Sarà un vero e proprio percorso di formazione, in cui i due fratelli impareranno molto su sé stessi e affronteranno temi da adulti: la malattia, la morte, il pericolo,...
Viaggiare per necessità, spesso verso un paese straniero, è un tema editorialmente caldo, in accordo con la cronaca. C'è chi lo fa per lavoro, come Daniela, la protagonista di Quando tornerò (Einaudi, 2020) di Marco Balzano, che raggiunge l'Italia dalla Romania, per lavorare come badante, con la speranza di costruire una vita migliore per sé, ma soprattutto per i suoi figli, rimasti nel paese d'origine. Con la grande sensibilità che lo contraddistingue, Balzano guarda l'Italia con gli occhi di chi, appena arrivato, deve fare un notevole sforzo per ambientarsi, e in parallelo entra in punta di piedi nella realtà dei tanti "orfani bianchi", i ragazzi e i bambini che restano senza genitori, perché quest'ultimo sono all'estero per lavorare.
Completamente diverso è lo sguardo che rivolge all'Italia la protagonista di Divorzio di velluto, di Jana Karsaiova (Feltrinelli, 2022, tra i candidati al Premio Strega di quest'anno): per Katarina l'Italia è il posto dei sogni, il Paese di cui ha studiato la lingua all'università, una sorta di terra promessa, che la porta lontana dalla sua terra natale. Tornare a casa per Natale, infatti, richiede a Katarina di fare i conti con rapporti familiari complessi, altri legami troncati e con il passato...
Sempre di un viaggio dettato dalla necessità si parla (e non si tratta di fiction) in Bilal, di Fabrizio Gatti (La Nave di Teseo, 2022), un prezioso libro d'inchiesta in cui l'autore si è infiltrato nella rotta solitamente percorsa dagli immigrati, fino ad arrivare a Lampedusa. Il presupposto di base è che per capire davvero il perché dell'immigrazione l'unica cosa da fare sia partire. Bisogna diventare uno dei tanti Bilal che affrontano la rotta della morte, lasciando tutto indietro e senza sapere cosa li aspetti. Senza sapere se sopravviveranno al Mediterraneo. Ed è con questo racconto importante che abbiamo scelto di chiudere la nostra rassegna di oggi, nella speranza che l'estate non venga segnata, come ogni anno, dall'alto numero di decessi di chi è partito alla ricerca della salvezza, per disperazione e senza tutele.
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