Viaggio al Congo
di André Gide
Marsilio, Marzo 2022
Traduzione di Giordano Tedoldi
pp. 256
€ 16 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
È la venerazione per l’autore di “Cuore di tenebra” quella che accompagna le descrizioni delle tappe più tecniche del viaggio. D’altronde c’è la scoperta di un mondo che lo scrittore agogna dall’età di vent’anni e che riesce a vedere dopo i cinquanta. Marsilio ci ripropone una nuova edizione di questo libro dello scrittore francese, che ha il merito di portare alla luce nuove sfumature dell’opera.
Il libro si apre al terzo giorno di navigazione in mare, quando la monotonia del paesaggio e le ore vuote e indistinte trasmettono un’indicibile languidezza. Tuttavia, questa monotonia che lo accompagna gli permette, una volta fuori dalla savana boscosa, di osservare le pratiche orrende non tanto dei colonialisti francesi, ma dei loro concessionari, che truffano i nativi e perpetrano, impuniti, soperchierie e violenze. Questo è quello che anche il traduttore Tedoldi ci riporta, questo senso di precario equilibrio tra due mondi, il mondo dello scrittore e quello del giornalista. E tra questi mondi così diversi si perde lo scrittore che insegue farfalle e si rammarica di non poterle catturare.
È a questo punto che il diario diventa quello che era non solo all’epoca della pubblicazione, ma anche oggi: una guida che mette in guardia dai pericoli del colonialismo.
Si giudica uno sciagurato amministratore coloniale, spedito troppo giovane e senza sufficienti istruzioni in un posto remoto. Ci sarebbero voluti ben altra forza di carattere, valore morale e intellettuale. Mancando questi, per farsi obbedire dagli indigeni, si ricorre alla forza, incerta, incontrollata, spudorata. (p. 28)
Abbacinati dallo splendore, dall'intensità della luce del mattino: sono arrivato dall'altra parte dell'Inferno. Fort-Archambault, provincia islamica dove, oltrepassata la barbarie, si entra in contatto con un'altra civiltà, un'altra cultura; cultura indubbiamente ancora alquanto rudimentale, ma già caratterizzata da un sentimento di nobiltà, da un senso della gerarchia, e da una spiritualità senza scopi tangibili che si esprime nel gusto per l'immateriale. (p. 183)
Social Network