La letteratura come sprone alla libertà di pensiero e al bello, nonostante la censura: "La libraia clandestina", il romanzo storico di Ines Thorn

 


La libraia clandestina
di Ines Thorn
tre60, giugno 2022

Traduzione di Irene Abigail Piccinini

pp. 286
€ 18,60 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)

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Quante volte abbiamo sentito parlare dei libri proibiti durante la Seconda guerra mondiale? Eppure quante storie sempre coinvolgenti e originali sono nate dalla terribile realtà dei roghi dei libri? Il nuovo romanzo di Ines Thorn, La libraia clandestina, uscito da poco per tre60, è un romanzo storico appassionante, che parte proprio da quella terribile censura, che costringe la quattordicenne Christa e suo zio Martin, titolare di una libreria di Francoforte, a murare nella cantina del negozio libri considerati sovversivi e avversi al regime. Eppure questo non basta a salvare Martin, già nel mirino dei nazisti per le sue idee politiche e per la sua omosessualità: una copia delle poesie di Brecht è stata nascosta da Christa, lettrice curiosa, dietro uno scaffale e questo libro, ritrovato dai soldati, viene usato come pretesto per arrestare Martin e poi portarlo in campo di concentramento. 

Per Christa inizia così un periodo complicatissimo: i sensi di colpa la attanagliano, così come le responsabilità che, via via, la ragazza assume sulle proprie spalle negli anni successivi. Quando già la piccola casa sopra la libreria è stipata, perché Christa e sua madre Helene hanno ospitato degli sfollati, davanti alla porta di casa viene ritrovato Heinz, un bambino di sette anni, sopravvissuto ardimentosamente alla morte dei genitori e a un coraggioso attraversamento della Germania a piedi. Visti gli orfanotrofi sovraffollati, Heinz resta con Christa e presto saprà rendersi un "fratello minore" generoso, simpatico e pieno di iniziativa, nonché scaltro nelle contrattazioni al mercato nero. 

La maggior parte del romanzo affronta cosa accade dopo la guerra, una strada meno battuta: i sacrifici degli anni precedenti non finiscono all'improvviso; anzi, alla gente, già stremata, si chiede di continuare a razionare il cibo, mettere da parte i sogni e l'amore per un po' di concretezza. Christa, in particolare, già costretta a sacrificarsi in passato, dovrà riflettere a fondo su cosa fare del suo destino, se fermarsi a lavorare nella libreria di famiglia o provare a frequentare l'università e laurearsi in letteratura. Questo è solo un esempio delle scelte importantissime che la ragazza non potrà prendere liberamente, secondo la sua volontà, ma rispondendo di volta in volta alle necessità del momento. E c'è poco da ribellarsi, almeno a parole, perché la grande generosità della protagonista, la sua empatia e l'attenzione agli altri la porteranno a mettere la sua famiglia davanti a sé stessa, più e più volte. Accanto all'amore famigliare, visto come vincente su tutto il resto, l'amore passionale impallidisce un po': certo, c'è chi farà innamorare Christa e chi ama da lungo tempo Martin, contro le leggi del tempo, ma spesso il sentimento privato viene messo al secondo posto in nome del bene comune o della famiglia, quasi fosse una prova di egoismo. 

La letteratura, in compenso, resta sempre un conforto, sia che parli d'amore sia che affronti da vicino il lutto, la sofferenza, e molte tematiche esistenziali. E tuttavia non è solo un momento per stare soli con un libro; è qualcosa da condividere in serate fredde alla libreria, riscaldate però dalla poesia, dai romanzi e dal legame che tiene stretto il gruppo di lettura creato da Christa. 

Benché la famiglia di Christa (lei per prima) venga messa a dura prova dalla guerra e da un dopoguerra che vedono mettere in crisi le certezze e i valori degli anni precedenti, il legame tra i diversi componenti si fa sempre più stretto e semmai la famiglia si allarga, va ad abbracciare con un bel messaggio di solidarietà chi è rimasto solo. Ci sono denunce sui pregiudizi dell'epoca: dall'amore omosessuale vietato e punito col carcere (o peggio), alle disuguaglianze di genere, precocemente denunciate da una Christa progressista. Leggendo questo romanzo, ho avuto l'impressione che in questo contesto, ancora tutto da costruire, si staglino ancor più evidenti dei begli esempi di apertura mentale, umanità, amore per la cultura, resistenza alle avversità, spirito di abnegazione, in nome di un obiettivo comune: uscire dal buio della guerra e tornare a vedere, sognare, baciare e poetare sulle stelle e sotto la loro luce. 

GMGhioni