Se ci spostiamo dall'ambito delle storie vere e arriviamo alla narrativa, le seconde occasioni possono arrivare per caso. Ad esempio, in Non buttiamoci giù del celebre bestseller di Nick Hornby (Guanda, 2006) la svolta arriva da un incontro fortuito: all'inizio del romanzo i quattro protagonisti hanno tutti in mente di suicidarsi, gettandosi dal tetto dello stesso palazzo; trovandosi là, invece, decidono di rimandare e di darsi sei settimane di tempo per vedere se le cose possono cambiare o meno. Giocando sul grottesco e facendo muovere in scena personaggi particolari, Non buttiamoci giù porta avanti una commedia che, al di là dell'evasione, può far riflettere chi la legge (o chi guarda il film che ne è stato tratto).
Di tutt'altra natura, ma altrettanto casuale è l'incontro tra Vatanen, il protagonista di L'anno della lepre, romanzo di culto di Arto Paasilinna (Iperborea, 1994), e la lepre del titolo. Quando un leprotto gli attraversa la strada, Vatanen scende dalla macchina e si addentra nella boscaglia per assicurarsi che l’animale sia sopravvissuto all'urto con l'auto e, incurante ai richiami del collega sempre più spazientito per l’attesa, ritrova la lepre ferita a una zampa. Silenzioso, resta con lei, assecondando il proprio desiderio di fuga dalle responsabilità di un quotidiano sempre più insopportabile, dagli obblighi sociali che sente sempre più estranei alla propria natura. Così, semplicemente, Vatanen segue l’istinto e compie la scelta che cambierà il corso delle cose, dando inizio alle sue mirabolanti avventure per il Paese.
E se invece la seconda occasione arrivasse da un lavoro attento su sé stessi? Nel caso di Emile Pine, nel suo Appunti per me stessa (Rizzoli, 2021), ripercorrere il passato attraverso sei toccanti confessioni e altrettante tappe nel dolore è fondamentale per recuperare il proprio io e poter guardare al futuro. Fortemente attenta all'elemento femminile, l'autrice traccia anche un percorso interiore che può aiutare lei in primis nonché i lettori a studiarsi dentro per poter aumentare la consapevolezza con cui si guarda al mondo.
La meditazione vera e propria è la strada percorsa invece da Emmanuel Carrère con Yoga (Adelphi, 2021): lo yoga, la meditazione, il tai-chi sono tutti modi per arrivare al profondo dell'io e cercare di riportare equilibrio laddove di solito c'è un mare in tempesta. Partendo dall'esperienza autobiografica, come accade abitualmente con i libri del celebre scrittore francese, si arriva a riflettere su quanto davvero possiamo arrivare a conoscere noi stessi, praticando la meditazione.
E se invece le seconde occasioni riguardassero la vita sentimentale? In Un oceano senza sponde di Scott Spencer (Sellerio, 2022), Kip trova una nuova occasione per diventare indispensabile a Thaddeus, di cui è innamorato fin dai tempi del college: se comprasse parte delle terre della sua tenuta, salvandolo dalla bancarotta, l'amico gli sarebbe per sempre riconoscente e Kip avrebbe la possibilità di tornare a trascorrere più tempo con lui. Pulsioni tenute a freno e il perturbante che si nasconde dietro l'angolo, ovvero dove potrebbe profilarsi una nuova chance, si alternano in un romanzo potente, disinibito e a tratti sconvolgente.
Il denaro è uno dei motori dell'azione di un altro romanzo che parla di seconde possibilità: Gioia mia di Tea Ranno (Mondadori, 2022) vede la protagonista Luisa sognare di trasformare la vecchia masseria di famiglia, ricomprata per pochi soldi dal marito, in una vera e propria "castidda". Bonificare la terra significa anche rinverdire i ricordi, recuperarli con nostalgia, per poi poter guardare al futuro. I sogni di Luisa sono però osteggiati da chi vuole con prepotenza e disonestà appropriarsi della "castidda" per trasformarla in un resort di lusso, ma anche da chi, ben più vicino a Luisa, svilisce ogni sua iniziativa, con la speranza di boicottare la grandezza di una donna che non ha bisogno di nessuno per ottenere successo.
Al contrario, la fama e il passato sono proprio ciò da cui vuole fuggire il protagonista di La buona fortuna di Rosa Montero (Ponte alle grazie, 2022). Nelle prime pagine del libro, Pablo, architetto noto in tutto il mondo, decide di scendere dal treno, acquistare su due piedi un fatiscente appartamento che si affaccia sulla ferrovia di un paesino sperduto e ricominciare lì daccapo, senza usare carte di credito o i propri documenti. Perché non vuole farsi trovare? E per quali ragioni la sua seconda vita riparte dal basso? Tanti sono gli interrogativi che spingono noi lettori a seguire Pablo pagina dopo pagina, e altrettante sono le risposte sul passato irrisolto e sui segreti che tormentano il protagonista, alla ricerca di una seconda occasione, nel lavoro e non solo.
Col passato e coi segreti devono e vogliono fare i conti anche i personaggi di uno dei bestseller più amati di questi ultimi anni, che non possiamo non citare: Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi (Garzanti, 2020). Sedendo a un tavolino di un caffé di Tokyo che conoscono in pochi, è possibile fare un viaggio nel passato. Consapevoli che qualunque gesto compiuto nel passato impedirà di cambiare il futuro, in molti hanno rinunciato a provarci, anche per via di tante altre regole. Tra queste vi è, per esempio, il fatto che il viaggio si può compiere unicamente sedendo a uno specifico tavolino all’interno del locale o che la durata del salto temporale coincide con quella del calore della tazza di caffè servita per avviare il viaggio: bisogna finire di berlo prima che si raffreddi, altrimenti si verrà colpiti da una maledizione. Eppure i coraggiosi che decidono di provare questo viaggio ci regalano storie che sono lontane dal nostro immaginario occidentale e che ci portano a scoprire un altrove, offrendoci - tra le altre cose - la chance di allargare il nostro sguardo su un'idea diversa di letteratura.
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