in

La simbiosi conflittuale tra madre e figlia, da leggere ora col sorriso ora con una lacrima: "Voglia di tenerezza" di Larry McMurtry, ora anche in audiolibro

- -

Voglia di tenerezza
di Larry McMurtry
Einaudi, 2022

Traduzione di Margherita Emo

1^ edizione in lingua originale: 1975

pp. 416
€ 21 (cartaceo, copertina rigida)
€ 13,50 (copertina flessibile)
€ 10,99 (ebook)


La giornata della ventiduenne Emma è segnata dalle telefonate frequentissime con la madre, che spesso sfociano in battibecchi sul peso della figlia o sulla cattiva scelta di aver sposato Flap, più preso dalla ricerca accademica e dal suo sogno di scrivere che dalla moglie. Vista così, Aurora Greenway sembra la classica madre invadente e benpensante di certe commedie americane, ma non si creda che la sua vita ruoti tutta intorno a Emma: alla soglia dei cinquant'anni, vedova, ancora molto piacente, Aurora ha uno stuolo di ammiratori che sognano di poter, un giorno, diventare il nuovo marito della sig.ra Greenway.

Su questo fronte, Larry McMurtry, noto soprattutto per i suoi straordinari romanzi western, decide di fare una cavalcata nel mondo della commedia ironica, perché non c'è pretendente che non venga vivisezionato per le sue abitudini, le pretese o per qualunque dettaglio, anche minimo, abbia indispettito la padrona di casa. Eppure, ognuno di loro telefona giornalmente ad Aurora e continua a restare irretito dalla sua sicurezza, dal carattere bizzoso, dalla sua bellezza e da quella classe che la contraddistingue. D'altra parte, lei tiene sulla corda tutti quanti e non intende concedere la propria mano: siamo davanti a uomini a dir poco stravaganti, tra cui è ben difficile scegliere un futuro marito. Tra i tanti, dobbiamo ricordare almeno il vecchio generale Hector, che vive accanto ad Aurora e che la spia costantemente col binocolo; Vernon, il ricco petroliere che vive sulla sua Lincoln ultra-accessoriata e che non si è mai interessato davvero a una donna; o ancora Alberto, ex tenore, romantico al punto da riempire la donna di fiori, pur di essere ascoltato e rassicurato; o il suo primo amore, Trevor, che, pur essendosi sposato più e più volte, non manca mai di riservarsi qualche pranzo con Aurora. 

Questi e altri uomini - compreso il marito scomparso - sono oggetto di tutta l'irriverenza critica di Aurora: la donna, che ha vissuto a Boston e poi si è trasferita a Houston, non ha mai dimenticato le buone maniere e la bella vita, testimoniata da una casa invidiabile, in cui custodisce un Renoir e un Klee originali. Coerentemente, sceglie i suoi pretendenti dando uno sguardo al loro portafogli così come alla loro capacità dialettica: impensabile, per lei, mangiare in un ristorante di basso livello, in cui non potrebbe litigare con il maître, o discorrere con chi non fa il giusto uso delle parole, punto su cui riprende spesso anche la figlia. A condividere le battute sardoniche sui corteggiatori e le frecciatine a cui li sottopone assistono sia Emma sia Rosie, la domestica che da anni sopporta Aurora, qualche volta a fatica, certo, ma anche con tanto affetto sincero, benché il marito di Rosie, il vecchio Rocey, non lesini occhiate alla datrice di lavoro. Tenerlo a bada non è difficile per Aurora; più difficile per Rosie è semmai accettare le tante prove a cui il marito la sottoporrà nel corso del romanzo, a cominciare dal fatto che basta una birra per fargli dimenticare i loro sette figli (definiti talvolta "sette sviste"). 

Si ride, leggendo Voglia di tenerezza, certo, ma l'ironia non sfocia nel comico; è invece uno strumento che McMurtry impiega per mostrarci qualcosa di più: nelle chiacchierate tra Aurora ed Emma si esprime il confronto e talora lo scontro tra generazioni profondamente diverse. Aurora usa il suo corpo come strumento per tenere avvinti a sé uomini su uomini e ottenere favori, senza farsi alcuno scrupolo; Emma, al contrario, è meno estroversa della madre, prova a migliorarsi culturalmente con libri che le consiglia il marito, ma le sue sono letture disordinate. Perlopiù trascorre il suo tempo a badare alla casa, in lunghe ore di solitudine, spezzate, come già detto, dalle chiamate o dalle visite alla madre. Disinteressata alla moda o a rimettersi in forma, coltiva sì qualche fantasia di svolta, ma non risulta spesso più fragile di Aurora. Nelle prime pagine, la scopriamo incinta, ma non sta vivendo la gravidanza con serenità, perché tanti sono i dubbi che le vengono alla mente. Dubbi che condivide con sua mamma, manco a dirlo, e che spesso vengono dissipati dalla tracotante sicurezza di Aurora. 

Quel che non ci potremmo mai aspettare è che, nella seconda parte del romanzo, quando ormai ci siamo acclimatati e aspettiamo nuove invasioni di territorio e altre strambe angherie di Aurora, il sorriso si spezzi, perché nel romanzo si infilano altri temi imprevedibili e impegnati, che vanno dalla violenza domestica all'adulterio, dalla rottura della pace familiare all'affacciarsi di una malattia. Non dirò di più per non rovinare la lettura o l'ascolto; aggiungo solo che dopo essere stati in compagnia di queste grandi protagoniste per oltre quattrocento pagine o per circa tredici ore e mezza di audiolibro vi sarà impossibile restare impassibili e non dedicare un po' di commozione a questo romanzo che, lieve nel suo annunciarsi, sa poi scavare solchi profondi nel raccontare il suo tempo, le relazioni famigliari e amorose. 

GMGhioni