Cosa significa essere una "bastarda del re"? Tanto per cominciare, non avere diritto a nessuna eredità e soprattutto essere tolta di mezzo in fretta. Così nel 1158 la giovanissima Marie si ritrova dalla corte della regina Eleonora d'Aquitania in un'abbazia inglese ben poco promettente. Qui, infatti, molte giovani converse sono state seppellite di recente e la salubrità del posto lascia a desiderare. Anche i pasti sono molto miseri e le sorelle sembrano ormai rassegnate a una vita di stenti. Ecco perché non è subito facile per loro accettare Marie, tanto giovane quanto energica e acculturata, abituata a cavalcare per ore, lei che è una ex crociata e che è stata costretta a rinunciare a un futuro coraggioso.
Quello che Marie ancora non sa è che davanti a sé ha una nuova crociata personale e, al tempo stesso, di tutta una comunità: come far rifiorire l'abbazia, facendola tornare un punto di riferimento per tutta la zona? Non è certamente facile, per una ragazza così giovane trovarsi addosso abiti religiosi e rivestire ruoli importanti, che la porteranno un giorno a essere la badessa. Accanto a lei ci sono sia alcune suore che credono nelle sue capacità, sia altre che scuotono la testa, sparlando di lei e dei suoi tentativi di cambiare le cose; c'è anche chi addirittura proverà a mettere i bastoni tra le ruote a Marie.
Benché il mondo laico le manchi molto, a cominciare dalla sua serva Cecily, per cui ha sempre nutrito un amore puro, Marie capisce di essere l'unica speranza per l'abbazia, per chi la abita e per chi vive lavorando per le sue terre. Così la protagonista inizia un percorso tortuoso, spesso rallentato perché ostacolato da molti invidiosi locali. Nonostante gli impedimenti, l'abbazia sotto Marie cresce, specialmente quando ai lavori della terra e dei tessuti si affianca la scrittura. La protagonista riesce infatti a rendere concorrenziale rispetto ai prezzi dei conventi di monaci la copiatura di manoscritti ad opera delle suore e il risultato è clamoroso:
«In un solo anno, la copiatura rende più di quanto abbiano mai reso dieci anni di filatura e tessitura della seta e la carità di Natale arriva a includere dodici tuniche di buona lana da dare ai poveri che muoiono di freddo» (p. 77)
Opere simili non possono passare certamente sotto silenzio e, anzi, l'ammodernamento del luogo, anche a livello strutturale, che comprende la costruzione di un sorprendente labirinto, attira persino la curiosità della regina. Che fare? «Che idiozia, tutto questo parlottio guerresco per via di una comunità di pie vergini devote alla povertà» (p. 130), pensa Marie, che è disposta anche a sporcarsi le mani pur di aiutare le sue consorelle. Nel suo percorso verso le migliorie dell'abbazia i beni materiali hanno pur qualche peso, così come pulsioni che la protagonista tenta di tenere a freno, cercando talvolta conforto. Semmai, il peggior rischio che tenta Marie è il fascino della creazione:
Ha cambiato il mondo con la sua testa e le sue mani. Ha realizzato qualcosa di nuovo. La sensazione che prova è il brivido della creazione. Viva e pericolosa, quella sensazione la scuote. (p. 142)
Tra visioni da trascrivere e lettere dalla regina, converse che muoiono e altre che portano all'abbazia una nuova linfa, passano gli anni e seguiamo Marie fino alla sua morte, in tarda età. Matrix, il romanzo storico di Lauren Groff, è una grande sfida intellettuale, che certamente ha richiesto all'autrice studi e ricerche sul periodo storico nonché lo sforzo di creare una protagonista che fosse coerente con la sua epoca, pur avendo in sé un fuoco di modernità straordinario. In questo, certamente Marie è un personaggio riuscito, tanto da catalizzare tutta l'attenzione narrativa su di sé; le altre consorelle, per quanto accompagnino la protagonista per molti anni (e, di conseguenza, per molte pagine del romanzo), non sono altrettanto sfaccettate e di molte di loro si racconta la dipartita in una riga secca. Questo rende difficile se non impossibile empatizzare con i personaggi, ma forse non è questo l'obiettivo dell'autrice, che, in ogni caso, ci regala un affresco storico interessante, dove gli intrighi sono fortemente intrecciati alla politica, alla società e alla cultura del tempo. Marie è una donna che ha osato alzare la testa, ribellarsi al destino attribuitole dalla sua famiglia illegittima, che ha provato a renderla marginale. Lei, invece, ha saputo risollevare un mondo in declino e subalterno, fino a trasformarlo in un centro religioso, finanziario, culturale di prim'ordine, difendendolo quando necessario e portandolo a diventare punto di riferimento per tutto il circondario.
GMGhioni