Re bianco
di Juan Gómez-Jurado
Fazi, Luglio 2022
Traduzione di Elisa Tramontin
pp. 398
€ 17,55 (cartaceo)
€ 10,55 (e-book)
Cosa succede, dunque, in questo terzo libro?
Innanzitutto il misterioso “Signor White” verrà allo scoperto, dopo aver lasciato per anni Antonia, e soprattutto il suo capo, nell’incertezza di un’esistenza non dimostrabile, quasi un paradigma filosofico da spiegare al resto del mondo. La sua comparsa riporta alla mente vecchie ferite ed è anche il motore dell’azione di tutto il libro, che è strettamente legato agli altri due, a tal punto che non è necessario spiegare al lettore che quel messaggio: “Spero che tu non ti sia già dimenticata di me. Giochiamo?” che chiudeva il secondo libro è un punto in sospeso da cui ricominciare.
La geniale e infallibile protagonista sarà messa a dura prova dall’unica cosa in grado di intaccare la ragione, ovvero i sentimenti, l’irrazionale per eccellenza.
Il tutto avviene con una premessa non trascurabile già dall’inizio, la mancanza di tempo, la corsa contro l’irreparabile:
Antonia Scott non ha neanche tre minuti. Per altre persone, tre minuti possono essere un lasso di tempo risibile. Non per Antonia.
Soprattutto se in ballo ci sono le vite dei suoi cari e del suo partner, l’ispettore Jon Gutiérrez, che è davvero appeso a un filo… “esplosivo”. Funambolico e imprevedibile, il terzo libro della serie rende in tutto omaggio al gioco degli scacchi, con mosse che sembrano fare scacco alla Regina, che deve sempre ricordare che a muovere le sue mosse è una mano esterna, e subito dopo ribaltano il finale della storia.
Saranno svelati i misteriosi inizi del progetto “Regina rossa”, le motivazioni e il fine ultimo di chi ha voluto questo progetto e di chi vuole porre fine a tutto. Antonia non sarà solo una geniale investigatrice, alle prese con il suo amore per la filologia e le parole impossibili per definire i suoi intricati stati d’animo e sentimenti, ma sarà anche una vittima del sistema, ingannata da insospettabili talpe in grado di andare oltre la velocità del suo pensiero, vincendo l’inerzia delle sue azioni con gesti estremi.
La candidata 798 è seduta al centro, nella posizione del loto, indossa solo una maglietta nera e dei pantaloni bianchi. È scalza. L'aria della stanza è fredda, sebbene questo possa cambiare da un momento all'altro. Mentor controlla la temperatura a suo piacimento, per rendere le cose ancora più complicate durante l'addestramento. (p. 135)
Si procede poi per piani ribaltati, in un continuo rimando tra presente e passato e con uno schema ad incastro degno del più abile dei giocatori, dove anche il nome dei paragrafi ci riporta in un certo senso a comprendere che la fine è il principio e viceversa, e che non tutte le scelte estreme son irreparabili, come il finale al cardiopalma ci dimostra.
Un personaggio, quello di Antonia Scott, degno di nota, che sarà davvero difficile dimenticare, e che non è detto che non si ripresenti, visto che nelle note finali, lo stesso autore, lascia aperta la possibilità di un seguito, rendendoci oltremodo curiosi e felici.
Samantha Viva
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