Cartoline da Limón
di Edo Brenes
Bao, settembre 2022
Traduzione di Caterina Marietti
pp. 272
€ 23 (cartaceo)
€ 12,99 (ebook)
Avete mai pensato di intervistare i vostri nonni? Il primo impulso che viene in mente non appena si chiude Cartoline da Limón, graphic novel ricca di sentimenti delicati e indimenticabili come tutte quelle di casa Bao, è proprio quello di correre dai nostri parenti più grandi a chiedere loro di rivelarci i loro album di fotografie e raccontarci la loro infanzia.
È proprio questo il desiderio che muove il protagonista Ramiro, che dalla fredda e brumosa Inghilterra in cui vive torna in Costa Rica, per andare a trovare la sua - numerosissima - famiglia e intervistare più membri possibile, con la speranza di trarre dalle loro parole l'idea per un libro.
Eppure, più che le parole pure e semplici, è il medium grafico quello che muove i racconti e il sentimento delle varie storie che si intrecciano: il protagonista si reca dai suoi zii, prozii, cugini e genitori, e nell'ascoltare i racconti di ciascun nucleo familiare, sono sempre le fotografie di famiglia, ridisegnate con cura da Brenes, a fare da sfondo alla narrazione, anche quando i fatti narrati non corrispondono alle scene illustrate.
La scatola di fotografie che la madre di Ramiro apre il giorno del suo arrivo, infatti, è la musica di fondo che accompagna l'intreccio delle singole storie, che tutte assieme, come i tanti strumenti di un'orchestra, ricostruiscono la storia della famiglia di Ramiro dagli anni '20 a oggi, ma anche la storia di Limón, paesino sul mare del Costa Rica che viene preso come luogo decentrato da cui osservare la storia del Novecento.
Ragazze in bicicletta, ragazzi che giocano a pallone, figure bellissime in costume da bagno, anziani signori che fanno un picnic: i personaggi che emergono dalle fotografie sono ancor più numerosi della famiglia di Ramiro, e nel popolare le pagine riescono a ricostruire l'idea di un paese intero, così spesso espunto dalla Storia con la S maiuscola da risultare difficile da immaginare.
Eppure nei racconti della famiglia, sono tre i personaggi su cui si ritorna ossessivamente: la nonna Rosario, il nonno Virgilio, e lo zio Osvaldo. Amici d'infanzia, sembra quasi che tutta Limón sia nata dal loro fatidico incontro, quando Rosario e Osvaldo avevano 14 anni, e Virgilio, fratello di Osvaldo, ne aveva solo 10. Racconto dopo racconto, Ramiro riuscirà a mettere insieme i tasselli di una storia che, come tutto ciò che pertiene al regno del passato, sembrava impossibile da ricostruire univocamente. Ogni personaggio ne racconta una sua versione, ma pian piano Ramiro capirà che c'è una verità sottostante, taciuta per troppi anni: una storia d'amore e sofferenza che, sebbene non sia visibile nei visi sorridenti e in posa nelle foto dello scatolone di mamma Marta, freme sotto la superficie presente delle cose, e vuole essere scoperta. E chissà quante di queste verità si celano nel passato di ogni famiglia: piccoli avvenimenti, apparentemente insignificanti, eppure capaci di sovvertire un mondo intero. Un mondo come Limón.
Marta Olivi
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