#PercorsiCritici - n. 23 - A spasso per Parigi con saggi e libri illustrati



Ville lumière, città degli innamorati, capitale della moda: sono tanti gli appellativi con cui è nota Parigi, e ora che le feste si avvicinano e il desiderio di prendersi un momento di pausa cresce, può essere una buona idea partire - anche solo con la fantasia - per osservare più da vicino le luci della Tour Eiffel. Sono davvero tanti i libri che hanno come sfondo questa città o che ne parlano in termini più o meno conosciuti: curiosando tra le recensioni proposte sul nostro sito, quello che salta all'occhio è che - a fronte di autori che hanno fatto di questa città il set quasi esclusivo dei loro romanzi (come Nicolas Barreau), sono molti coloro che hanno scelto di scrivere dei saggi su Parigi. Questo #PercorsiCritici è dedicato proprio a questa seconda sezione, riservandoci di tornare sull'argomento, per parlare dei romanzi, in una seconda occasione.

I primi libri che spiccano per la cura con cui sono stati creati, sono due volumi editi da L'Ippocampo: I tetti di Parigi, di Carl Norac, con i disegni di Fabrice Moireau (2010) e Sotto i tetti di Parigi, di Ines de la Fressange e Marin Montagut (2018).

Il primo offre al lettore una serie di paesaggi che inquadrano Parigi dall'alto, una sequenza di immagini in cui i famosissimi tetti della Ville Lumiere, così caratteristici e particolari, vengono rappresentanti nei delicati acquerelli di Moireau. Ad accompagnare le illustrazioni i pensieri sparsi di Norac, una piccola antologia semi-poetica, a corredo delle immagini.


A farci entrare, invece, nelle vere e proprie case dei parigini, sono Ines de la Fressange e Marin Montagut, icona francese di stile la prima, e artista rinomato il secondo. Accompagnati dal loro sguardo esperto, possiamo osservare le stanze delle case parigine, arredate con sapiente disinvoltura, in cui pezzi appartenenti a stili diversi si mescolano, dando vita a un risultato di grande stile. Tappezzerie, fiori, stoffe: tutto, in queste case, appare casuale ed è invece minuziosamente studiato. La cura eccellente della veste grafica da parte della casa editrice fa sì che questo sia un vero e proprio libro da collezione: foto studiate, campionature di colori che riprendono le trame della casa, didascalie delicate ed esatte.

Ines de la Fressange, tuttavia, negli anni non si è limitata solo a mostrarci le case francesi, ma si è dedicata  anche alla creazione di un intero mondo che ruota attorno allo stile francese. Conosciuta anche come capitale della moda, infatti, Parigi, coi suoi cardigan monocromatici, i gioielli raffinati, le tinte delicate, rappresenta un esempio perfetto di stile sobrio, elegante, mai eccessivo o chiassoso. Ines incarna pienamente tale modello e da ciò sono nate delle pubblicazioni a tema, sempre edite, in Italia, da Ippocampo. La più celebre è senza dubbio La parigina. Guida allo chic (2011; 2020), in cui l'autrice, ex modella e vero e proprio guru della moda francese, insieme a Sophie Gachet, giornalista di «Elle», stila una specie di prontuario, con l'obiettivo di fornire alla lettrice una serie di regole basiche da cui iniziare, completando la trattazione anche con indirizzi e locali per vivere come una perfetta parisienne: ristoranti, alberghi, musei... Ma lo stile parigino è prerogativa solo esclusivamente femminile? Assolutamente no! Ed è per questo che in libreria, nel 2018, è comparso, ad opera delle stesse autrici e sempre edito da L'Ippocampo, Il parigino

Non si può parlare di moda francese senza citare lei, tra le più grandi icone di stile del mondo: Coco Chanel. A questa figura sono stati dedicati moltissimi libri, tra cui una biografia illustrata, edita da Hop! nel 2018, disegnata dalla bravissima Elena Triolo (in arte CaroteCannella). In questo libro, Coco, i disegni, accompagnati dalle didascalie di Lorenza Tonani, ripercorrono le gioie e i dolori che hanno reso immortale un mito della moda, che da Saumur arriverà alle vette della moda parigina.

Parigi, tuttavia, non è solo lo scenario di un perfetto servizio di moda ma, come tutte le grandi città, presenta mille anime, tutte diverse, che vanno dal centro fino alla periferie. Questi volti sono stati rappresentati, negli anni, da fotografi che hanno impresso sulle loro pellicole la brulicante vita delle strade cittadine. Uno di questi, e sicuramente uno dei più famosi, è Robert Doisneau. Nel 2019 L'ippocampo ha dedicato a questo fotografo un imperdibile volume monografico, Paris, in cui sono state raccolte le foto più belle dell'autore; così, tra uno scatto e l'altro, vediamo angoli nascosti di Parigi ospitare la vita quotidiana.

Ma se volessimo una guida sentimentale, culturale, alla Ville Lumière, che non sia solo una guida turistica? A tale scopo può rispondere Parigi lato ferrovia, di Alessandro Perissinotto (Laterza, 2018), un libro dedicato alla Parigi meno turistica e meno conosciuta, in cui linee ferrate sono oggi diventate parchi lussureggianti e le strade sono adornate da statue particolari, come quella che lega Brassens a De André.

Se ancora queste indicazioni non vi bastassero e voleste conoscere i negozi più curiosi della città, è uscito l'anno scorso Ricordi di Parigi. Botteghe e atelier di una volta, di Marin Montagut (L'Ippocampo, 2021). Diciotto tappe, più un'incursione nell'esercizio commerciale dello stesso autore, per scoprire mercerie, piccole botteghe artistiche, negozi di antiquariato e via dicendo. Tutti accomunati dal delizioso stile parigino, sobrio e mai eccessivo, in cui ciò che è caratteristico diventa peculiare.

A tal proposito, uno dei luoghi più famosi per la nostra passeggiata parigina è sicuramente la celeberrima libreria Shakespeare & Co. Su CriticaLetteraria abbiamo raccontato la storia della sua fondazione, che parte il 19 novembre 1919, in Rue Dupuytren, ad opera di un'americana, Silvia Beach, che dopo la prima guerra mondiale decise di fare di Parigi la sua nuova casa. La stessa Beach ha raccontato la sua vicenda in prima persona, nel libro Shakespeare and Company (Neri Pozza, 2018), raccontandoci quanto la libreria sia diventata ben presto un punto di riferimento per la cultura parigina primonovecentesca.

Dunque, da dove comincereste la vostra passeggiata per Parigi?