Fino a 21
di Ki & Henri De Toulouse-Lautrec
Barta Edizioni, novembre 2022
Barta Edizioni, novembre 2022
pp. 88
€ 15 (cartaceo)
€ 15 (cartaceo)
Non conoscevo questa casa editrice, Barta Edizioni, e sono contenta di presentarla con questo volume molto particolare, intitolato "Fino a 21" e definito di "narrativa disegnata".
Si tratta infatti di un fumetto "realizzato completamente ed esclusivamente assemblando le opere di Henri de Toulouse-Lautrec, usando quella tecnica che nel cinema è chiamata mash-up e che utilizza immagini cinematografiche tratte da archivi, collezioni e repertori, al fine di creare una narrazione autonoma, attraverso il montaggio e il trattamento operato sui frammenti scelti".
L'artista che ha dato voce e vita ai dipinti dell'artista francese è Cristina Ki Casini, regista e autrice, vincitrice del Globo d'oro 2016 con il corto "Tra le dita".
Per un'appassionata come me di Toulouse-Lautrec questo volume era una tentazione grandissima. Il pittore, d'origini aristocratiche, tra i più famosi della corrente tardo-ottocentesca, era una persona sui generis: affetto fin da bambino da una malattia genetica che ne ha impedito la crescita completa, ha sempre trovato una valvola di sfogo nella "gente come lui", che si accordava meglio al suo temperamento indomito e ribelle, ballerine di cabaret, prostitute di bordelli, artisti squattrinati, usignoli dei café-chantants, ubriaconi e consumatori d'assenzio, abitanti sregolati e bohémiennes di Montmartre, dove alloggerà a lungo a discapito del buon nome della famiglia.
L'artista che ha dato voce e vita ai dipinti dell'artista francese è Cristina Ki Casini, regista e autrice, vincitrice del Globo d'oro 2016 con il corto "Tra le dita".
Per un'appassionata come me di Toulouse-Lautrec questo volume era una tentazione grandissima. Il pittore, d'origini aristocratiche, tra i più famosi della corrente tardo-ottocentesca, era una persona sui generis: affetto fin da bambino da una malattia genetica che ne ha impedito la crescita completa, ha sempre trovato una valvola di sfogo nella "gente come lui", che si accordava meglio al suo temperamento indomito e ribelle, ballerine di cabaret, prostitute di bordelli, artisti squattrinati, usignoli dei café-chantants, ubriaconi e consumatori d'assenzio, abitanti sregolati e bohémiennes di Montmartre, dove alloggerà a lungo a discapito del buon nome della famiglia.
A causa della sua condizione fisica e nonostante la matrice nobile della sua casata, Toulouse-Lautrec ha sempre preferito la compagnia degli "esclusi" come lui, dei diseredati, dei poveri, dei dandies. E questa sua predilezione si è ovviamente rispecchiata nella scelta dei soggetti per le sue opere, le stesse che troviamo nel volume "Fino a 21": danzatrici, attrici e attori, circensi, acrobati, teatranti, prostitute. Il petit homme è diventato poi famoso non solo per il suo stile straordinario, ma soprattutto per la realizzazione dei manifesti pubblicitari stampati per il Moulin Rouge, per Les Ambassadeurs, per il Divan Japonais, opere grafiche incredibilmente moderne e sfrontate, che riassumono tutto lo spirito focoso e giocoso dell'artista.
In questo volume, l'autrice Ki raccoglie e incrocia alcune di queste opere e gli dà un'anima: troveremo allora una storia d'amore che ha come scenografia il mondo delle maisons closes, dei teatri e dei maneggi. Ad esempio, per la serie "A letto" e "Il bacio", Cristina sceglie di cambiare la storia delle due donne rappresentate (già, si tratta originariamente di un dipinto di natura omosessuale, reso con un'acuta sensibilità da parte di Toulouse-Lautrec) in un racconto d'amore tra Nanà Malanima e Pier De Champs (nel volume prende le vesti dell'uomo dipinto nel quadro "Gustave Lucien Dennery", 1883, e poi di un uomo barbuto), ballerina lei, stalliere lui. Il famosissimo dipinto "La toilette", che rappresenta una prostituta seduta di spalle all'osservatore, diventa la stessa Nanà.
Nel libro le voci dei due si alternano, quindi i capitoli, sei in tutto, portano il nome prima di Pier, poi di Nanà, e si fanno carico del peso di un sogno, quello di diventare cantante di teatro dell'una e fantino vincente dell'altro. I desideri dei due prendono corpo man mano che i dipinti, gli schizzi, i disegni, i manifesti, scorrono tra le pagine, tenuti insieme non solo dallo stile uniforme di Toulouse-Lautrec, ma anche e soprattutto dal sentimento triste della speranza di una vita migliore.
Nel libro le voci dei due si alternano, quindi i capitoli, sei in tutto, portano il nome prima di Pier, poi di Nanà, e si fanno carico del peso di un sogno, quello di diventare cantante di teatro dell'una e fantino vincente dell'altro. I desideri dei due prendono corpo man mano che i dipinti, gli schizzi, i disegni, i manifesti, scorrono tra le pagine, tenuti insieme non solo dallo stile uniforme di Toulouse-Lautrec, ma anche e soprattutto dal sentimento triste della speranza di una vita migliore.
Non sempre però le cose vanno come si desidera e Pier commetterà una serie d'errori madornali (ho soprattutto apprezzato la sequenza di "Au Salon de la rue des Moulins" (1894-5) a pg.37 e quella del maneggio alle pg.44-45) che spezzeranno quel magico rapporto con Nanà. Si faranno del male a vicenda, come classicamente in tutte le grandi storie d'amore, e avranno conto un antagonista che gli metterà ancora di più i bastoni tra le ruote.
Lascio al lettore la scoperta di ciò che significa "Fino a 21", una formula magica svelata solo alla fine del volume che riassume tutta la malinconia e la bellezza della storia tra Nanà e Pier.
Un libro adatto agli amanti delle graphic novels, agli appassionati di Toulouse-Lautrec e ai fan delle storie d'amore un po' dolci e un po' amare.
Consigliatissimo anche come un originale regalo di Natale.
Un libro adatto agli amanti delle graphic novels, agli appassionati di Toulouse-Lautrec e ai fan delle storie d'amore un po' dolci e un po' amare.
Consigliatissimo anche come un originale regalo di Natale.
Deborah D'Addetta