Gli incredibili eventi della cella femminile n. 3
di Kira Jarmiš
Mondadori, ottobre 2022
Traduzione di Corrado Piazzetta e Claudia Zonghetti
pp. 372
€ 20 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)
Un libro che parte come un racconto tragicomico delle esperienze quotidiane, vissute in compagnia di altre giovani recluse, dentro un istituto per reati minori e prosegue attraverso la scoperta, da parte della protagonista, di un puzzle identitario, a volte allucinato, di esistenze controverse, che rappresentano tutte la Russia di oggi.
La ventottenne Anja Romanova ha bisogno di una vacanza. Deve chiarirsi le idee su alcune cose, tra cui amore e carriera. Anja invece finisce per trascorrere il tempo, contro la sua volontà, in una cella in una prigione di Mosca per reati minori, dove la stessa Anja sta scontando una pena di dieci giorni per aver indetto una manifestazione contro la corruzione del governo.
Quando ebbe infilato gli avanzi sparsi delle sue cose in un sacchetto, la portarono dal medico. La viitò in un bugigattolo a ridosso dell'ufficio delle guardie. Non c'era nessun altro, ma la telecamera a un angolo del soffitto lasciava intendere che la privacy era comunque un optional.
La protagonista, arrestata per aver protestato, si trova lì una con altre cinque giovani donne e inizialmente ha molta paura di ciò che potrebbero farle e di come la tratteranno. Le sue compagne di cella sono tutte nella sua situazione, anche se hanno un vissuto molto diverso dal suo: ad esempio, Maja, che investe i suoi soldi nel migliorare il fisico per compiacere ricchi uomini d'affari, oppure Nataša, che è stata nel carcere vero o ancora Irka, che non ha pagato gli alimenti per la figlia e l’ha lasciata alla madre.
Dentro la cella le nostre protagoniste, che rispecchiano diversi volti della Russia di oggi, si incontrano e si scontrano in modo ora esplosivo ora comico. Sono un miscuglio unico di povertà e ricchezza, spirito di libertà e fede in Putin, ruoli tradizionali e identità fluide.
Ma ben presto il ritmo tranquillo della vita quotidiana inizia a incrinarsi e Anja si ritrova a essere perseguitata da eventi inspiegabili che la spingono a chiedersi se le sue compagne di cella siano le persone ordinarie che le erano sembrate a prima vista. La protagonista comincerà a capire che c'è un sottile confine tra ciò che è il mondo esterno e ciò che alimenta la vita all'interno della cella e a sue spese capirà di chi fidarsi e di chi no.
L’autrice, Kira Jarmyš, è nata nel 1989 a Rostov sul Don, ha studiato giornalismo a Mosca. Dal 2014 lavora come portavoce del più importante uomo politico dell’opposizione in Russia, Aleksej Naval’nyj. Dopo il ritorno di Naval’nyj a Mosca nel gennaio 2021, Kira Jarmyš è stata arrestata per aver indetto raduni a sostegno del dissidente ed è stata incarcerata per nove giorni con l’accusa di aver organizzato eventi pubblici senza avvisare le autorità. A febbraio 2021, Kira è stata posta agli arresti domiciliari e in quell’occasione l’organizzazione per i diritti umani Memorial le ha riconosciuto lo status di prigioniera politica. Attualmente vive fuori dalla Russia.
Nel suo racconto resta fedele alla tradizione letteraria russa che racconta storie ambientate nelle sue prigioni per rappresentarvi l'intero paese, con una nuova e profonda consapevolezza sulle libertà e le privazioni, sulle azioni da intraprendere per dissentire e sul valore delle nuove generazioni.
Samantha Viva
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