La nipote
di Bernhard Schlink
Neri Pozza, 2022
Traduzione di Susanne Kolbe
pp. 336
€ 19,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Dalla penna di Bernhard Schlink, l’autore del celebre romanzo A voce alta, il nuovo romanzo La nipote ci porta nuovamente in Germania, a Berlino, ad un passo dalla caduta del muro. Quella di quest'opera è una storia di intrighi e segreti tra i due giovani protagonisti, Kaspar e Birgit. Si incontrano davanti all’università nella primavera del 1964 nella cornice di una Germania divisa, quando le regolamentazioni non si sono ancora inasprite completamente, quando i raduni della FDJ erano una speranza per la pace e l'amicizia tra i popoli. Kaspar studia storia nella Berlino Ovest, mentre Birgit è stata indirizzata a studiare economia nella zona orientale della stessa città. Presto si innamorano, tra manifestazioni e balli all’insegna di una mancata illusione, entrambi si vogliono però dedicare alla letteratura: Kaspar apre una libreria, mentre Birgit nasconde le sue emozioni nella composizione di poesie che custodisce segretamente.
La chiarezza di Kaspar, la sua sicurezza e determinazione erano così convincenti, così travolgenti che anch'io presi la mia decisione. Mi buttai: mi lasciai tutti i dubbi alle spalle come si lasciano i vestiti sulla riva e mi tuffai nell'amore per Kaspar. (p. 74)
Schlink narra di questa spensieratezza giovanile in un clima di tensione velato dall’amore tra i due protagonisti: quando Kaspar decide di far scappare Birgit dalla Germania dell’Est iniziamo a percepire anche l’atmosfera di suspense presente in questo romanzo, caratteristica cardine di molti altri scritti dell’autore tedesco.
Sentiva che lei aveva paura di quel che poteva andare storto, ma non voleva darlo a vedere. Si abbracciarono e non riuscivano più a separarsi anche perché non sapevano che cosa dire. Poi udirono qualcuno fischiettare e altri ridere, e allora si staccarono e seguirono quei giovani con lo sguardo. (p. 43)
L'aura di mistero in realtà è già palpabile dalle prime pagine che aprono la storia, in quanto troviamo Kaspar in lutto per la moglie, Birgit, alle prese con la sua causa della sua misteriosa morte. Per trovare una risposta, Kaspar inizia ad indagare sul passato e sul presente di Birgit, leggendo le pagine della sua autobiografia in corso di scrittura.
Birgit non gli mancava meno di prima. La sua presenza, il suo corpo al quale la notte non poteva stringersi, i suoi tanti volti - allegro, serio, piccato, triste - , la sua risata, parlare del più e del meno o di un'iniziativa che lei aveva in mente, un nuovo libro che lui stava leggendo, la vista di lei sdraiata a letto quando lui era seduto sullo sgabello. Ma nel suo amore e nel suo grande dolore si insinuò un lieve rancore. (p. 24)
Pagina dopo pagina Kaspar scopre i segreti della vita della moglie, che tra la dipendenza dall’alcool e la figlia avuta da un altro uomo, lasciata nella Berlino Est al momento della fuga, lo portano a rifugiarsi nuovamente nel passato andando alla ricerca di Svenja, la figlia abbandonata. In questa ricerca Kaspar incontra anche Sigrun, la nipote. Da questo incontro Kaspar scopre che Svenja e Sigrun sono rinchiuse in una bolla politicamente estremista, dal quale vuole salvarle. I temi del riconoscimento, della colpa, della negazione del passato nazista della Germania, tornano anche in questa trama, declinati però, qui nella ricerca ossessiva di una verità attraverso la lenta conoscenza della nipote ritrovata.
La storia d’amore raccontata da Schlink è ancora una volta una sferzante rappresentazione di quanto l’inganno e le bugie possano riserbare il devastante potere della disillusione. Raccontato a ritroso, il mistero della morte di Birgit segue gli eventi storici noti della storia della Germania arricchiti inoltre da diversi tratti autobiografici dello scrittore, come la partecipazione al raduno della FDJ del 1964 o l’aver aiutato a fuggire un’amica dalla DDR. Come solo Schlink sa narrare, anche questo romanzo racchiude
amore, inganno e cenni storici in una prosa densa di tensione e sentimentalismo.
Barbara Nicoletti