Se parliamo di icone, subito vengono alla mente figure mitiche come Coco Chanel, Marylin Monroe, Charlie Chaplin... Insomma, persone che con il loro lavoro e la loro personalità hanno contribuito a rendere unico un certo stile o immortale una determinata caratteristica. Se pensiamo alla prima, ad esempio, è impossibile non pensare al tubino nero, anzi, per dirla con le sue parole, alla petite robe noire, mentre se citiamo la seconda, la mente va subito alla tinta biondo platino e al celeberrimo abito bianco a corolla del film Quando la moglie è in vacanza (1955). Insomma, dicesi icona una figura emblematica e altamente rappresentativa di qualcosa e, se allarghiamo lo sguardo ai molteplici campi della vita e dell'arte, ci accorgeremo che nel corso dei secoli sono molti - ma non tantissimi - coloro che possono fregiarsi di questo titolo. Abbiamo quindi deciso di dedicare questo #PercorsiCritici proprio alle icone, per elaborare un catalogo - sicuramente approssimativo e ben lontano dalla completezza - di spunti e di figure ispiratrici.
La celebrazione della Notte degli Oscar di questi giorni ci dà la possibilità di partire proprio dal cinema, il quale ha prodotto nei secoli miti assolutamente resistenti al flusso del tempo: basti pensare alla già citata Marylin, oppure all'immortale Ingrid Bergman, resa celebre dal suo particolarissimo sguardo, potente e delicato allo stesso tempo. La potenza del cinema di rendere immortali attimi e momenti è stata già celebrata da diversi film, come ad esempio dal famoso La La Land (2016), tra i recenti, e sono molteplici i libri dedicati alla settima arte. Prima di tutto, se parliamo di cinema e di icone, bisogna tener presente una parola ben precisa, ovvero divismo. Cristina Jandelli, docente di Storia del cinema e Forme del cinema moderno e contemporaneo all'Università di Firenze, in Breve storia del divismo cinematografico (Marsilio, 2007), mette in sequenza le varie fasi dell'evoluzione di questo status, il quale ha subito molteplici trasformazioni dall'epoca del muto, in cui gli interpreti erano avvolti da un'allure di fascino e mistero, ad oggi, in cui l'impatto dei social media ha regalato una vicinanza - sicuramente illusoria ma quantomai reale - maggiore con gli attori e le attrici dello star system internazionale.Se poi, siete fortemente appassionati del genere, non possiamo non consigliarvi Guida tascabile per maniaci dei film (Edizioni Clichy, 2018), opera da consultazione che racchiude in sé curiosità e notizie, nonché classifiche e retrospezioni, della settima arte.
Oltre al cinema, un altro campo che dà particolare soddisfazioni in merito a figure iconiche, è sicuramente quello dell'arte, il quale propone molto spesso personaggi pronti a restare nel circolo degli immortali: citiamo, ad esempio, l'immancabile Frida Kahlo, icona davvero senza tempo: artista, donna di cultura e penna talentuosa, è stata capace di diventare senza dubbio una delle donne più rappresentative della libertà e della resistenza ai drammi che le sono capitati nella vita, nonché di una adesione appassionata alla vita che celebra in ogni suo dipinto. Oggi celebrata, quasi venerata, e tornata alla ribalta, la donna è stata oggetto negli ultimi anni di svariate mostre, pubblicazioni, opere tematiche. Possiamo citare, come esempio, la bellissima biografia illustrata da Sara Ciprandi, nel 2017, per Hop! Edizioni, casa editrice che ha dedicato un'intera collana, Per aspera ad astra, alle figure di donne rappresentative: Coco Chanel, Marina Abramovic, Lady Diana con Kate Middleton e Meghan Markle, e infine anche Madonna, indiscussa icona della musica pop.
Se Frida Kahlo può essere certamente considerata come una figura di riferimento per l'arte, va detto che in realtà anche il suo stile è inconfondibile e in merito a ciò, sono innumerevoli le icone di moda intramontabili: prima di tutto la stessa Frida, donna che ha fatto dell'abbigliamento una delle voci più particolari e inconfondibili della sua fisionomia, imponendosi come un punto di riferimento indiscutibile per gli stilisti di tutto il mondo. Lo sa bene Massimiliano Capella, docente di Storia del Costume e della Moda e direttore scientifico di ARTE MODA ARCHIVE presso il Centro Arti Visive dell’Università degli Studi di Bergamo, che ha pubblicato per Centauria Editore, nel 2018, Iconic Frida. Vita, passioni e fascino di uno stile unico oltre le mode, in cui ripercorre e illustra le peculiarità stilistiche della pittrice messicana, senza omettere la sua connaturata forza e immediatezza, qualità che l'hanno resa un'icona non solo di stile e arte ma anche di spirito e determinazione. Lo stesso Capella ha poi dato alle stampe, per la stessa casa editrice, lo stesso anno, Iconic Callas. Vita, passioni e fascino di uno stile unico oltre le mode e l'anno successivo, Iconic Marilyn. Vita, passioni e fascino di uno stile unico oltre le mode.
Non solo Frida e non solo Coco, però: il mondo della moda spesso ruota intorno a figure carismatiche, che hanno fatto della loro capacità di immaginazione la loro cifra stilistica in fatto di abiti. La casa editrice Ippocampo lo sa bene e ha pubblicato diversi volumi monotematici dedicati alle varie case di moda e alle loro sfilate: partendo da Dior, fino a Prada e Versace passando per Vivienne Westwood, quest'ultima vera icona della rivoluzione degli anni Sessanta. Indimenticabile è anche il compianto Gianni Versace, celebrato nel libro Gianni Versace. Il giovane favoloso, di Tony di Corcia, edito da Edizioni Clichy nel 2022. Lo stesso stilista è stato oggetto di altre pubblicazioni, Gianni Versace. Lo stilista del cuore elegante (Utopia, 2010) e Gianni Versace. La Biografia (Lindau, 2016), perché il suo mito non smette mai di affascinare chi lo ascolta: un giovane talentuoso che dalla calabria ha risalito la penisola, imponendosi nella moda solo grazie al suo talento e che ha abbagliato il mondo delle sfilate con il suo gusto inconfondibile. Una sorta di romanzo di formazione caratterizzato da tenacia e talento.
Altrettanto interessante è il ritratto di un'altra figura di riferimento nel campo della moda, ovvero Mariuccia Mandelli, in arte Krizia. In Io volevo essere eterna. Krizia. Una biografia d’amore (Edizioni Clichy, 2021), Anna Marchitelli mette sul piatto le disavventure di una giovane donna che da Bergamo ha scalato le vette della moda italiana e mondiale, facendo della sua determinazione e schiettezza il suo marchio caratteristico.
E oggi? Esistono delle icone del recente passato che possono essere prese a modello e che diventano misura del loro lavoro, essendo in grado di primeggiare in ambiti più o meno nuovi? Beh, se pensiamo che ad oggi "stay hungry, stay foolish" è diventata una delle citazioni più famose e che essa viene riproposta molto spesso, con toni motivazionali e ispirazionali, non è difficile pensare che Steve Jobs possa essere entrato di diritto nel novero delle icone. Uomo di successo e fondatore della Apple, la sua parabola di vita, caratterizzata da successi improvvisi, rovinose cadute e tenaci risalite, è diventata una sorta di invito a non mollare mai. La sua storia è stata raccontata da Walter Isaacson in Steve Jobs, l'unica biografia autorizzata e pubblicata nel 2011 da Mondadori.
E se ancora non bastano le monografie citate fin qui, chiudiamo con una raccolta dedicata a una serie di figure femminili, tutte iconiche per diversi motivi. Morgana (Mondadori, 2019), di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri mette in elenco diverse donne, passate alla storia per diversi motivi: Le dieci protagoniste del libro sono: Moana Pozzi, Santa Caterina, Grace Jones, le sorelle Brontë, Moira Orfei, Tonya Harding, Marina Abramović, Shirley Temple, Vivienne Westwood, Zaha Hadid. Tutte donne che hanno amato e portato avanti la loro libertà, diventando immagini senza tempo di una vita libera e vissuta a pieno.
Valentina Zinnà