Piccolo Atlante Edonista - Berlino
di Élodie Benchereau e Daniel Farò
L'ippocampo, marzo 2023
Traduzione di Vera Verdiani
pp. 256
€ 25 (cartaceo)
Le guide di viaggio sono superate? No, secondo la casa editrice L'ippocampo. C’è qualcosa in ogni città che non possiamo scoprire semplicemente aprendo Google Maps: qualcosa di nascosto e speciale che ci può consigliare solo l’amico che abita lì da tempo. Ecco: i nuovi Piccoli atlanti edonisti – aprono la neo-collana i volumi dedicati a Berlino, Tokyo, Islanda e Norvegia – saranno per noi proprio quest’amico molto informato.
Il primo volume che abbiamo letto, su Berlino, è diviso in sezioni, una per ogni quartiere. Di ciascuno di essi, gli autori - Élodie Benchereau e Daniel Farò - fanno la carta d’identità: mappano storia, evoluzione architettonica e demografica, punti di interesse culturale (“Gli imperdibili”) e culinario, piccole curiosità. Nel quartiere centrale Mittë, per esempio, non ci sono solo la porta di Brandeburgo e Alexanderplatz, ma anche una sala da ballo attiva da oltre cent’anni, che mescola un giardino in fiore ad arredi in stile era del jazz. Così come Neukölln non è più il quartiere malfamato che era solo qualche anno fa, ma è invece un esempio di multiculturalità riuscito che, sebbene abbia sostituito le botteghe turche con delle gallerie d’arte, «non ha ceduto del tutto alla gentrificazione e oggi esibisce un sorprendente melting-pot».
Da questo volume emerge, palpabilissima, l’anima eccentrica e ospitale di Berlino, in cui realtà sociali ed estetiche molto diverse fra loro coesistono armonicamente. È un elemento fondamentale della città, che non sempre il turista riesce a cogliere, stretto tra i pochi giorni a disposizione e i moltissimi monumenti da visitare:
Di fronte all'imponente Berliner Dom (Duomo di Berlino) si erge un castello da poco risuscitato (nel vero senso della parola), quello degli Hohenzollern: danneggiato dai bombardamenti e demolito nel 1950 per volontà della RDT, fra il 2013 e il 2020, è stato ricostruito pietra su pietra. Si tratta di uno dei tanti casi in cui girare a piedi per le vie e le piazze del centro – dove i nuovi palazzi si fanno spazio fra storici edifici superstiti – ci permette di proiettarci nel tormentato passato della città. (p.12)
Il Piccolo atlante edonista non trascura l’aspetto storico-culturale, anzi: è ben sottolineato il nesso imprescindibile tra la storia della città e la sua architettura, necessariamente plasmata, per esempio, dall’influenza della scuola del Bauhaus attiva negli anni ’20, o dalla spaccatura in due che la capitale ha vissuto per decenni.
Il panorama urbano viene esplorato in tutte le sue caratteristiche, senza generalizzazioni o sconti di nessun tipo, così che il quadro di ogni zona risulta davvero completo.
Le parti più affascinanti sono sicuramente quelle dedicate al lifestyle e ai ritratti di singoli locali: le moltissime gallerie artistiche e fotografiche, per esempio, o il giardino zoologico, o la Literaturhaus, «istituzione dedicata agli eventi letterari» dotata di caffè e giardino ottocentesco, collocata nel cuore di Charlottenburg:
Galleria C/O Berlin
Nel 2000, la prima esposizione, dedicata all'agenzia Magnum, si rivela un successo. [...] Forti dei rispettivi trascorsi, i tre fondatori del C/O Berlin organizzano una dozzina di esposizioni l'anno, presentando il lavoro di affermati reporter di guerra e di fotografi documentaristi, ma anche quello di ritrattisti o di famosi fotografi di moda. (p.135)
Le fotografie di Daniel Farò a corredo del testo di Élodie Benchereau sono spettacolari: conservano tutte una patina calda e vintage perfetta per far risaltare i colori e i contrasti di Berlino, sia negli spazi esterni che in quelli interni di musei e gallerie. Oltre a essere un’ottima guida di viaggio per chi volesse scoprire o approfondire Berlino, questo Piccolo atlante è anche un libro d’arte piacevolissimo alla vista e al tatto: e forse, non a caso, il suo lato edonista risiede proprio in questo.
Michela La Grotteria
Tutte le immagini presenti nell'articolo sono pubblicate su gentile concessione della casa editrice L'ippocampo.