Cosa succede all'amicizia quando cresciamo? "La scomparsa delle farfalle", il nuovo romanzo di Fabio Geda


La scomparsa delle farfalle
di Fabio Geda
Einaudi, aprile 2023

pp. 256
€ 17,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


È all'insegna dei ricordi che si apre La scomparsa delle farfalle, il nuovo romanzo di Fabio Geda: uno dei protagonisti, Andrea, poco più che ventenne, pensa ai suoi amici dell'adolescenza, Valerio, Cora e Anna, in una giornata che cambierà per sempre la sua vita. Di lì a poche ore, infatti, Andrea verrà sommerso da un fiume di fango causato da un'alluvione e, tutto quello che gli resterà, lottando tra la vita e la morte, saranno proprio i ricordi

Ricordi che risalgono all'inizio della loro amicizia, nel 1995, in prima superiore: è «la stagione che» Andrea «avrebbe ricordato come l'inizio della vita cosciente» (p. 7), ovvero quando si trasferisce a Torino con la madre e inizia a frequentare la scuola dopo l'Epifania. Difficile, all'inizio, inserirsi nel gruppo già formato, ma non certo impossibile. Basta poco perché Anna, Cora, Valerio e Andrea diventino tanto inseparabili da decidere: «facciamocele fuori dal gruppo, le storie» (p. 9), pur di non intaccare gli equilibri speciali delle loro amicizie. Per quanto diversissimi tra di loro, i quattro si compenetrano e iniziano così le avventure che segnano i loro anni del liceo. 

In capitoli ordinati cronologicamente e che ritmano le esperienze dei protagonisti, scopriamo inizialmente i singoli personaggi: il dolore di Cora e di sua sorella per la morte prematura del fratello Renzo, di cui restano acquarelli appesi ovunque per casa; la passione di Anna per il nuoto agonistico e i suoi problemi col padre autoritario; il rapporto speciale tra Valerio e sua madre, titolare di una trattoria; l'assenza del padre di Andrea, Juri, sempre pronto a illudersi e a fare voli pindarici sul suo futuro. Tra soprannomi attribuiti gli uni agli altri e condivisioni di momenti speciali, i ragazzi si mettono alla prova e conoscono più a fondo tanto le aspettative quanto le paure degli altri. Emblematica l'esperienza in una serra, dove c'è una voliera di farfalle: ognuno dei ragazzi reagisce a suo modo davanti alle centinaia se non migliaia di lepidotteri che volano loro incontro. Tutti, in ogni caso, si lasciano sconvolgere da quella bellezza di colori che segna per sempre i ricordi della loro amicizia. Di quella notte tutti ricordano il brivido dell'infrazione, la paura di essere scoperti, la fuga, ma soprattutto la bellezza di quel vortice di colori. 

Alternando il piano del passato a quello del presente, ambientato nel 2002, Fabio Geda fa attraversare anche a noi lettori i confini delle amicizie, i loro cambiamenti nel corso del tempo, via via che i ragazzi crescono e si avvicina la tanto agognata e temuta maturità. Tra pensieri d'amore, letture indimenticabili («C'è un Kawabata buono per ogni momento», p. 172), primi sguardi sul mondo («Leggevano i giornali e seguivano i fatti di cronaca con una fame nuova, come se il mondo improvvisamente li riguardasse», p. 177), i ragazzi escono sempre di più dal loro guscio protettivo ma anche un po' asfissiante di amicizia esclusiva e si misurano con il resto del mondo. A quale costo? In fondo, come dice Azeglio, un anziano robivecchi che ha scelto di vivere fuori dagli schemi, «se l'inizio dell'adolescenza è di natura biologica, la sua fine è culturale» (p. 214). 

Ecco perché La scomparsa delle farfalle non è solo un romanzo sull'amicizia e sulla ricerca della propria identità: è anche un'opera che si interroga su cosa succede all'amicizia quando cresciamo, quando all'improvviso ci sentiamo diversi dal gruppo di amici e desideriamo rivendicare la nostra autonomia. L'affetto, in ogni caso, resta, questo sì, e i ricordi di quanto condiviso perdurano. E forse, chissà, possono salvarci.

GMGhioni