La sessualità
di Michel Foucault
Feltrinelli, febbraio 2023
Traduzione di Deborah Borca
pp. 310
€ 35 (cartaceo)
€ 18,99 (ebook)
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€ 18,99 (ebook)
"Corso all'Università di Clermont-Ferrand (1964) e Il discorso della sessualità, corso all'Università di Vincennes (1969)": questo il sottotitolo del saggio filosofico "La sessualità" di Michel Foucault edito da Feltrinelli per la collana "Campi del sapere". Un volume accademico quindi, di lettura non proprio scorrevole ed estremamente composito, pieno di note, estratti di manoscritti e considerazioni e analisi tecniche.
Il saggio si divide in due parti: il corso alla Clermont-Ferrand lega sessualità e cultura, analizzando le condizioni storiche che, da una parte, veicolano il messaggio secondo cui la sessualità sia solo un aspetto trasgressivo (ricordo che gli anni di riferimento sono i '50-'60), dall'altra, spogliando completamente il concetto da ogni velleità intima e personale per eleggerla a puro campo di indagine filosofica o del sapere in generale.
Il secondo corso, quello tenuto a Vincennes, è figlio di un periodo come quello nato dopo il famoso '68 e dunque pieno di quesiti riguardo la sessualità come terreno politico, come manifesto di una liberazione sessuale, di un avanzamento e ricodifica della concezione del sesso.
Sessualità come naturale, come trasgressiva, come protesta politica, fermamente legata a concetti come verità, confessione e vita, legandosi ad altri testi di Foucault, editi sempre da Feltrinelli, come "Le confessioni della carne" (2019) e il suo "Historie de la sexualité" in senso ampio: conoscere e analizzare la sessualità e i suoi campi d'azione per capirla, per scindere in parti sempre più piccole le sue possibili applicazioni nella vita quotidiana e nella collettività più che nella singola persona.
Sessualità come naturale, come trasgressiva, come protesta politica, fermamente legata a concetti come verità, confessione e vita, legandosi ad altri testi di Foucault, editi sempre da Feltrinelli, come "Le confessioni della carne" (2019) e il suo "Historie de la sexualité" in senso ampio: conoscere e analizzare la sessualità e i suoi campi d'azione per capirla, per scindere in parti sempre più piccole le sue possibili applicazioni nella vita quotidiana e nella collettività più che nella singola persona.
Impossibile condensare il pensiero foucaultiano in una pagina, ma qualche assunto fondamentale lo possiamo dedurre: intanto la sessualità è un campo del sapere come ogni altro, come la filosofia, la scienza, l'arte, la politica, e si può dire legato a ognuno di questi a doppio filo; inoltre, la sessualità, e per estensione il corpo umano, si sviluppa intorno a due matrici chiave: la prima che prevede il sesso e il corpo in senso meccanico, come puro veicolo del concepimento, come macchina funzionante con le sue regole, i suoi ritmi e i suoi problemi, la seconda che prevede sesso e corpo come oggetti politici legati all'amministrazione di essi in senso di processo culturale.
Quando si parla di oggetti politici è immediato il rimando alle lotte contemporanee circa il corpo delle donne, degli uomini, il corpo in generale, e forse Foucault anticipava un po' i tempi in questo senso, prevedendo la sua centralità nelle conversazioni di tipo sociale, una sorta di Mac Guffin, di scappatoia per eleggere un qualcosa di universale, che tutti abbiamo e che tutti usiamo, a congegno di potere.
Foucault parla ai suoi studenti, e anche noi, di matrimonio, fedeltà, infedeltà, monogamia, ricercando anche la loro origine fin nei tempi più antichi; ci parla di tutta un'antropologia della sessualità (p. 23), delle conoscenze scientifiche (e quindi anatomiche), del comportamento sessuale ovvero di ciò che è definito "normale" e di ciò che è definito "deviato", quindi delle sue perversioni intese in senso biologico e non morboso, ci parla della sessualità infantile richiamando Freud, infine di un'utopia sessuale (p. 207).
Come si può dedurre, i campi d'azione e d'analisi sono moltissimi. Ho detto in apertura che il volume è di lettura non proprio scorrevole e colmo di note, ma questo non vuol dire che sia di difficile comprensione: al contrario, Foucault espone chiaramente le sue idee e attraverso le domande dirette ai suoi studenti, anche noi ci interroghiamo e forse riusciamo, a volte, persino a darci delle risposte.
A chi consigliare un testo di questo tipo? Sicuramente, data la sua natura accademica, sarebbe interessante da proporre come testo aggiuntivo universitario oppure come approfondimento per gli studiosi di Foucault e dell'archeologia della sessualità tout court: mi viene da pensare agli psicologici o ai docenti di filosofia, ma anche a quelle persone appassionate di analisi profonde che rimandano a letture, corsi, conferenze e lezioni cattedratiche in generale.
Sicuramente un testo molto interessante per cercare di capirne di più di questo immenso universo che è la sessualità, contemporanea e non, e di come la intendiamo oggi.
Deborah D'Addetta
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