Come il protagonista, nonché io narrante della storia, è diventato invisibile? Impossibile non chiederselo nelle prime pagine o ai primi minuti d'ascolto di Genitori cercasi, il nuovo romanzo di Andrea Vitali. Se da subito è chiaro che siamo davanti a una storia fantastica, che ci chiede di sospendere l'incredulità, non possiamo ancora immaginare che la vicenda prenderà pieghe ironiche e talvolta da favola umoristica. Eppure non ci vorrà molto perché la storia ci faccia ridere di gusto per trovate iperboliche, accumulazioni e la caricatura delle ossessioni dei personaggi; poi rifletteremo con un po' di amarezza su quanto i personaggi siano l'estremizzazione sapiente di tipi umani fin troppo presenti nella nostra società.
All'inizio del romanzo il protagonista osserva segretamente, approfittandosi della sua invisibilità, i genitori, che sono ormai dei senzatetto. Il resto della storia consiste nell'avvincente ricostruzione di come i due si siano ridotti in quelle condizioni, visto che quando si sono conosciuti erano un uomo e una donna d'affari affermati. Ma la vita è imprevedibile: mai avrebbero pensato di unirsi in matrimonio eppure, galeotto il tassista che li ha fatti conoscere, i due si sono strambamente innamorati (o qualcosa di simile). In ogni caso, certo, la loro è una vita tutta legata a voli da prendere, telefoni che squillano sul più bello, incontri di lavoro che hanno la precedenza su tutto, persino sulla felicità o la salute, soldi da accumulare a chili di banconote del taglio più alto,...
Ecco perché tutto deve essere veloce (persino la cerimonia di nozze), pianificato (perfino la data del parto del protagonista) e, quando si può, si delega il più possibile. Così il tassista, da divertito e sconvolto testimone di quella strana storia, si ritrova a ricoprire sempre più ruoli e a diventare un tuttofare magari non particolarmente brillante ma sempre disponibile, attaccato com'è al denaro che deve permettergli di realizzare un suo grande sogno. Non ci vuole molto perché lo sgomento iniziale dell'uomo si trasformi in strategia e calcolo, al fine di trarre sempre maggior guadagno, complice il fatto che i suoi datori di lavoro non fanno che ripetere che "i soldi non sono un problema".
Persino crescere il proprio bambino è l'ennesimo compito ingrato da cui entrambi i genitori vogliono sottrarsi. Le conseguenze? Tragicomiche, finché non si affaccia all'orizzonte l'occasione per una vendetta colossale, che colpisca gli avidi e potenti adulti proprio sul vivo...
Noi lettori, che scopriamo la vicenda dal punto di vista del bambino ormai invisibile (non "morto", attenzione!), saremmo tentati a empatizzare, ma Andrea Vitali sa subito come infilare una nuova battuta, una trovata divertente e divertita e farci recuperare un sano distacco ironico. Se volessimo rinunciare per un attimo al sorriso - che resta in ogni caso il punto fisso di tutta l'opera -, potremmo vedere nel romanzo di Andrea Vitali una critica della società che corre continuamente, trascurando gli affetti, al fine di un benessere economico che alla fine non si ha neanche il tempo di godersi. C'è molta tradizione e ci sono tante fonti letterarie che non fanno che avvicendarsi, senza mai rallentare il testo, che è una gran bella prova, un po' come l'altro recente romanzo di Vitali con un io monologante che mi aveva tenuto attaccata all'audiolibro con enorme assiduità, ovvero Sono mancato all'affetto dei miei cari.
Genitori cercasi, senza dubbio, a differenza del romanzo succitato, è adatto anche a un pubblico di ragazzi per via di un impianto che lo fa sembrare almeno in apparenza una favola ironica, dissacrante senza mai demonizzare il presente, ma colpendo il presente con una satira precisa, aguzza e sapiente.
GMGhioni
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