«Siamo persone civili, soffriamo secondo le regole, ognuno trattiene il fiato, niente tragedie...»: "Conversazioni dopo un funerale" di Yasmina Reza

 


Conversazioni dopo un funerale
di Yasmina Reza
Adelphi, 2023

Traduzione di Daniela Salomoni

pp. 117
€ 12 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook)

Conversazioni dopo un funerale è la prima pièce che ha scritto Yasmina Reza, oggi la più celebrata drammaturga di lingua francese. Scritta tra il 1983 e il 1984 dall'autrice allora ventiquattrenne, la pièce è stata insignita del premio Molière nel 1987. 

Siamo davanti a un testo che vive dei suoi personaggi: Nathan, Alex ed Édith si ritrovano nella tenuta di famiglia nel Loiret dopo aver seppellito il loro padre. Ognuno a suo modo è sconvolto, ma cerca di reprimere quei sentimenti che non è bene mostrare in pubblico. Sì, perché non sono soli: con loro c'è lo zio, Pierre, insieme alla nuova moglie, Julienne. E, soprattutto, è arrivata Éliza, colei che «ha fatto impazzire i miei due fratelli», dirà Édith per presentare la ragazza a Julienne. A queste parole Éliza preciserà:

«Ti sbagli. Vorrei che avessi ragione, ma ti sbagli... (A Julienne). Se permette, signora, le dico io come stanno le cose: semplicemente, ho vissuto con Alex e mi sono "perdutamente innamorata" di Nathan. Ecco qua... Ammetterà che è ben diverso». (p. 47)

Di semplice qui non c'è nulla: il tentativo di mettere ordine nella verità non è che un primo passo verso ciò che arriverà dopo, ovvero verso conversazioni scomode, che lasceranno emergere gelosie, rivalse, non detti,... e quando il discorso rischia di farsi troppo caldo, ecco che arriva qualcuno a interrompere con un'osservazione sulla grondaia rotta o sul caffé da fare... 

Quanto spazio sia lasciato al dolore, è difficile da dire: i personaggi fanno di tutto per non perdere la propria eleganza, mentre serpeggiano domande sulla vita privata del padre, su cui tutti hanno idee, ma nessuno ha certezze. In particolare, il padre aveva davvero una relazione di qualche tipo con la donna che veniva a fare la pedicure? 

Questa domanda è solo uno dei segreti di famiglia che si vorrebbero svelare, pur sapendo che molto probabilmente le loro resteranno illazioni e la verità è stata ormai sepolta insieme al padre. 

Con stile asciutto, che vive di dialoghi e dunque richiede una capacità attoriale notevole nel caratterizzare i personaggi, questa pièce non dà molto spazio all'ambientazione, piuttosto minimalista. Viceversa, sono i personaggi a pesare, con i loro desideri appena trattenuti, con un dolore che si sporca poi di quotidianità, che distoglie dal pensiero del padre defunto e riporta alle proprie piccole e grandi priorità. Poi, però, il ricordo di chi non c'è più riaffiora, e rende più forte l'assenza. 

GMGhioni