Mrs. Roby continuò a fare pressione su di lei. «Sapendo quanto l’argomento sia avvincente, comprenderete come sia accaduto che il club abbia abbandonato qualsiasi altra attività per il momento. Da quando abbiamo preso a interessarci a Xingu posso quasi dire che - se si escludono i vostri libri - nient’altro ci sembra degno di essere ricordato». (p. 40)
Era un mirabile libretto, redatto per venire incontro a ogni tipo di emergenza in società; in modo che, sia in occasione di Anniversari, gioiosi o malinconici (come stabilito dalle graduatorie), di Banchetti, in società o al municipio, o di Battesimi, della Chiesa di Inghilterra o settaria, il suo studente non debba mai trovarsi carente di un riferimento pertinente. (p. 31)
L’incontro era già cominciato con una angosciante empasse, quando Mrs Roby, col suo sorriso limpido e il suo fare disinvolto, riesce a catalizzare l’attenzione della scrittrice chiedendole un’opinione su Xingu, senza aggiungere nient’altro, lasciando intendere che tutte conoscessero di cosa si trattasse.
Ebbene, poiché siamo di fronte a un breve racconto, non sarò certo io a rivelare al lettore la parte più spassosa della storia, anzi, faccio questa precisazione: se siete anche voi ignoranti come me e come le lettrici del Lunch club, non ricorrete a Google prima di leggere il libretto, altrimenti perderete tutto il piacere del finale di questo racconto, ironico, piacevole e pungente.
Dietro il testo di Xingu c’è una satira sulle ipocrisie di una società profondamente maschilista, dove sono gli uomini a possedere la biblioteca più ricca, ad avere una stanza di lettura tutta per loro, al punto che qualcuna delle lettrici è convinta di non aver mai letto di questo fantomatico Xingu, perché forse si tratta di un argomento non adatto alle donne, però ai loro mariti è permesso averne una copia. È anche una critica sul modo di approcciarsi alla lettura. In un articolo apparso su «The North American Review» intitolato Il vizio della lettura, contenuto nell’edizione Flower-ed, Edith Wharton critica la lettura meccanica, quella che praticano le signore del Lunch Club, legate ai dettami della moda e incapaci di esprimere un’opinione argomentata su una lettura. Alcune di queste signore ispirano tenerezza, come Mrs. Leveret, o Mrs.Glyde, per i loro tentativi maldestri di costruirsi un bagaglio letterario, ma impossibilitate a farlo, in quanto sprovviste di una solida cultura a loro preclusa. Sono donne che vanno a tentoni nel buio, non supportate da nessuno, se non da loro stesse ed è per questo che provano insieme ad affrontare questo rutilante quanto sconosciuto mondo letterario unendosi in un’associazione di lettura. Mrs Roby è qui, forse, l’alter ego di Wharton, donna che in vita era sempre stata circondata da un’aura di scandalo per la disinvoltura con cui toglieva il velo dell’ipocrisia alla società benpensante newyorkese dell’epoca. Con il suo modo di parlare, franco e diretto, con le sue frasi abbozzate sullo Xingu che lasciano un alone di mistero, il fascino del proibito, conquista l’attenzione di Osric Dane che non ha orecchie che per lei e getta un’ombra triste sul resto della compagnia di lettura. Non bisogna leggere per dovere, o peggio ancora, per seguire la moda e sentirsi delle signore dell’alta società: è un concetto che nell’articolo sopracitato e che sottende al racconto Xingu , Wharton ribadisce con forza.
La lettura deliberatamente intrapresa - che può essere chiamata lettura volontaria - non è più lettura di quanto l’erudizione sia cultura. La vera lettura è un’azione riflessa; il lettore nato legge tanto inconsciamente quanto respira; […] . Il valore dei libri è proporzionato a quella che può essere definita la loro plasticità -la loro qualità di essere tutte le cose per tutti gli uomini, di essere diversamente modellati dall’impatto di nuove forme di pensiero. (p.60)
Io credo che l’autrice in questo passo si riferisse proprio a quelle opere che parlano a tutti gli uomini e a tutte le donne di ogni tempo: i grandi classici della letteratura mondiale.
Marianna Inserra