Vediamo quello che vogliamo vedere, proprio come faremmo nella lettura dei tarocchi: undici racconti per undici arcani maggiori in "Cloris – Storie per i tarocchi" a cura di Vargas"

 
Cloris storie per i tarocchi Vargas

Cloris – Storie per i tarocchi
di AA. VV.
a cura di Vargas
Pidgin edizioni, giugno 2023

Progetto grafico e illustrazioni di Stefano Pirone

pp. 328
€ 25,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)

So che questa è quella che Maria chiama "illusione", e cioè una cosa che ti sembra vera, ma non lo è. Quanto ti fai un'illusione sei in pericolo, perché scoprire una verità diversa da quella che pensavi di sapere è molto più doloroso che conoscerla fin dal principio. (p. 246)
L'Imperatrice è la carta dell'entusiasmo e dell'incontro con il potere; il Carro è la conquista senza reale controllo; la Giustizia rappresenta il potere di regolare la legge, ma anche di falsare il risultato. L'Imperatrice è però anche la storia di nuove divinità nel racconto Ragazza/serpente di Lucrezia Pei e Ornella Soncini; il Carro è la vita di un combattente che sa destreggiarsi nei cambi di potere nella mini-ucronia italiana Nonostante la piega degli eventi di Stefano Tevini; la Giustizia si spinge nel solco tra amore cannibale e truffa nel rapporto madre-figlia di La prima fetta è della festeggiata di Francesca Mattei. Undici racconti per undici arcani maggiori compongono il volume Cloris di autori vari italiani e per la curatela di Vargas; sul solco di altri esperimenti, ormai diventati classici, legati alla suggestione che possono offrire le carte dei tarocchi, questi racconti spaziano dall'ucronia, all'horror, al weird e sfidano il lettore a trovare un significato nascosto: esattamente quello che facciamo ogni volta che ci accingiamo alla lettura di qualunque sistema previsionale e divinatorio.
L'unica tematica in queste cose è tutto il grande tema dei Tarocchi, che ve lo ripeto a fare, è la suggestione, un qualcosa che scorre sotto il pensiero razionale, prima di emergere senza troppe spiegazioni. (Prefazione, pag. V)
Un arcano a ciascun autorə, l'infinita simbologia che accompagna ogni carta e un numero di battute a piacere per sviluppare una storia: ecco la base da cui parte Cloris, che deve il suo titolo al programma a premi degli anni Novanta La zingara. Questo primo volume, con i primi undici arcani a cui seguirà una successiva raccolta, è curato da Vargas, con progetto grafico di Stefano Pirone e da poco edito da Pidgin, casa editrice che non ha paura di sperimentare nei temi e nelle scelte grafiche. Il risultato è una raccolta intrigante, con i giusti picchi criptici per attivare chi legge e che, oltre al tema dei tarocchi, sembra mantenere un filo conduttore ben preciso: l'interpretazione della realtà è solo frutto della nostra scelta. Scegliamo di vedere quello che vogliamo vedere, in una deviazione dell'effetto Forer.

L'effetto Forer, così chiamato dal nome del suo primo teorizzatore Bertram R. Forer, prevede che il soggetto si identifichi in una descrizione che crede specifica, ma che può essere valida per una grande percentuale di individui. È il motivo per cui ci riconosciamo nelle descrizioni degli oroscopi o perché riteniamo che le letture offerte dai sistemi divinatori possano essere reali. Le frasi «farai un viaggio» o «conoscerai una persona che per te sarà importante» possono applicarsi a infinite persone e infinite situazioni: ci riconosciamo e scegliamo di vedere quello che vogliamo vedere, appunto. I racconti di Cloris lavorano su due direzioni: quella dei personaggi che vedono la realtà come vogliono vederla e ne traggono o meno vantaggio, e quella dei racconti che ci lasciano il dubbio sull'interpretazione.

Del primo gruppo fanno parte, per esempio, gli arcani del Matto, del Carro e della Giustizia. Il Matto ha ispirato il racconto Invocazione di Valentina Ramacciotti in cui un bambino crea un golem a partire dai liquami domestici e che plasma a immagine dei genitori in modo da prenderne il posto. Per il bambino, questi simulacri hanno una buona credibilità, ma il resto del mondo li vedrà in maniera diversa fino ad arrivare a una spiegazione molto meno esoterica del previsto. Il Carro ha dato vita al racconto Nonostante la piega degli eventi di Stefano Tevini, ucronia in cui l'Italia, a seguito di un colpo di stato, vive una nuova era dittatoriale a partire dal 1970. In questa nuova Italia, un combattente di wrestling riesce a essere idolo delle folle sotto il nome di Cesare Imperatore e, quando il vento politico gira, riemerge riprendendo la sua identità pre-golpe in un atto di trasformismo che inganna gli occhi di tutti. La Giustizia esplora il soffocante rapporto tra la madre e la figlia di La prima fetta è della festeggiata di Francesca Mattei. La relazione, raccontata in prima persona dalla figlia, è la visione alterata che la madre ha sempre fornito e portato avanti agli occhi del mondo anche se alcuni scricchiolii ci portano a pensare che la realtà sia ben altra.

Del secondo gruppo fanno parte l'Imperatrice, l'Amante, l'Eremita che hanno ispirato, rispettivamente, Ragazza/serpente di Lucrezia Pei e Ornella Soncini, Rivoluzione, ti penso sempre (Les amantes perdues) di Carlo Martello e Tre eremiti ermetici di Dario De Marco. In questi tre racconti ci troviamo di fronte a storie di rapporto umanità-natura nella genesi di nuove divinità, a sette dai dubbi propositi e scopi, e a matrioske narrative in cui gioco di ruolo, futuribile e metaletteratura si fondono.
Nessuna delle due categorie, che non sono nette e in cui i racconti si muovono con fluidità, lascia il lettore indifferente e in disparte. Ogni racconto richiede impegno e attivazione, una sfida nel trovare la giusta chiave di lettura: un po' come faremmo di fronte alla lettura di un mazzo di tarocchi.
Da segnalare la sperimentazione grafica e linguistica con l'introduzione di soluzioni per un linguaggio ampio – nello specifico, applicato in Rivoluzione, ti penso sempre (Les amantes perdues) – e del piccolo salto nel calligramma di Sappiamo solo gli incroci di Beatrice La Tella, racconto ispirato all'arcano della Ruota della Fortuna.
Perché sai, a volte gli strumenti antichi possono funzionare ancora, e le credenze smentite dai fatti possono avere una valenza simbolica. (p. 267)
C'è il caso, possibilissimo, che anche questa recensione sia stata scritta sotto effetto Forer: sono stati ricercati dettagli a supporto di ciò che si voleva vedere. Ma è necessario che più lettori facciamo questa prova perché l'esperimento abbia un valore statistico.

Giulia Pretta