Esiste un prima e un dopo l’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli. La sua discesa all’ombra del Vesuvio da promessa incompiuta del calcio mondiale fu la scossa che ridiede forza alla città, quattro anni dopo il terremoto dell’Irpinia e dopo una stagione sull’orlo della retrocessione. L’empatia che si creò tra Napoli e lo scugnizzo nato a Lanús fu qualcosa di veramente irripetibile. […] Solo qui, infatti, il Pibe de oro trovò la gloria e la redenzione: non solo per se stesso, ma per un’intera popolazione che lo aveva incoronato «messia» dal giorno in cui lo avevano visto fare quei sette palleggi allo stadio, circondato dai fotografi. (p. 13)
Il Messia che ha riscattato la città ed ha riscattato sé stesso, visto che l’aria della squadra del Barcellona lo soffocava e non lo valorizzava. Il successo dei due scudetti (nelle stagioni 1986-1987 e 1989-1990) ha legato indissolubilmente Maradona alla città e la città a lui. Queste fotografie, scattate anche in case private, in ristoranti alberghi, con bambini, con anziane signore che gli chiedevano una foto con lui, gente normale insomma, testimoniano quanto il campione non si fece mai pregare per una fotografia, diremmo noi adesso, per un selfie. E quegli anni, giova ricordarlo, una fotografia era qualcosa di molto più tangibile nella sua materialità, rispetto alle tantissime immagini “scatta-immagazzina-e-dimentica” che oggi accumuliamo nei nostri smartphone e la stessa macchina fotografica non era sempre a portata di mano. Rainone lo specifica nella Prefazione
In quegli anni, scattare una fotografia era un’azione che richiedeva una certa preparazione e delle discrete competenze tecniche: caricare un rullino, misurare l’esposizione, aprire l’otturatore a sufficienza - ma non troppo -, sviluppare i negativi. La fotografia era destinata quindi a circostanze e a eventi reputati degni di essere ricordati. (p. 13)
Immagine tratta dal libro |
La prima fotografia è quella in cui vediamo Maradona con una fanciulla giapponese in kimono: è Michiho Ando che ha attraversato il continente per avere la sua foto con quel Dios che aveva visto in azione in tv in una partita contro l’Inghilterra. In un’altra foto c’è Annalisa Dello Russo che riceve in regalo dai genitori, una meravigliosa sorpresa per il giorno della sua Comunione: Maradona in persona che le fa gli auguri, la bacia con affetto e si fa scattare una foto con lei.
Immagine tratta dal libro |
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Ma di cosa ci meravigliamo? Stiamo parlando del più grande calciatore di tutti i tempi!! Chi non sognerebbe oggi di poter vantare una foto scattata con Dios?