La casa dalla porta dorata
di Elodie Harper
Fazi Editore, marzo 2023
Fazi Editore, marzo 2023
Traduzione di Giulia Gresti e Monica Pareschi
pp. 541
€ 19 (cartaceo)
€ 11,99 (e-book)
€ 19 (cartaceo)
€ 11,99 (e-book)
Avevamo lasciato Amara a interrogarsi sul suo futuro e finalmente la ritroviamo nelle sue nuove avventure. Secondo volume della trilogia di Elodie Harper che segue Le lupe di Pompei uscito per Fazi l'anno scorso, La casa dalla porta dorata riprende la narrazione dove si era interrotta: Amara non è più schiava al lupanare, si è affrancata grazie a Plinio e ha finalmente conquistato lo status di liberta.
Inoltre, un nobile romano di nome Rufo, presente anche nel primo volume, la prenderà come concubina ufficiale pagando per lei l'affitto di una bella casa, per l'appunto, la casa dalla porta dorata.
Ci troviamo nel 75 d.C., dunque manca ancora qualche anno all'eruzione del Vesuvio, eppure ogni tanto il libro ci mette in allarme descrivendo piccole scosse, preludio di quello che poi sarà la disfatta di Pompei. Senza ombra di dubbio il terzo e conclusivo volume della trilogia si concentrerà su questo evento.
Dunque Amara: è finalmente libera, ha una casa, dei servitori, denaro e gioielli, ha un amante ricco e generoso, eppure la felicità tanto agognata non arriva. Didone, la sua migliore amica, non c'è più e tutte le sue compagne del lupanare sono ancora chiuse lì sotto la tirannia di Felicio.
Che fare allora?
Amara potrebbe godere di quello che ha ottenuto, ma si convince a contrattare con il suo ex padrone: così facendo riesce a comprare le sue amiche Vittoria e Britanna, ma il prezzo da pagare sarà altissimo. La gioia di averle con sé a casa sua è breve: ben presto, alla schiacciante solitudine provata si aggiungerà l'angoscia per l'ombra costante di Felicio e la preoccupazione per se stessa.
Amara resta sola con Didone. Guarda la sua amica, ma gli occhi di Didone sono puntati sul cervo morente: non incontreranno mai più i suoi, nemmeno dal dipinto. Prima di essere liberata, Amara aveva promesso di fare qualsiasi cosa per comprare Didone e portarla a vivere in casa sua. ora lei è morta; Vittoria, però, è ancora viva. (p. 49)
Amara infatti si innamorerà di Filone, il famiglio del suo padrone Rufo.
Innamorarsi di uno schiavo è la cosa più sbagliata che possa fare, ma non è tutto: se si dovesse venire a sapere, Amara perderebbe tutto, perché nel contratto Rufo ha inserito una clausola che la obbliga a non tradirlo, pena il ritorno a condizione di schiava.
Ritroviamo alcuni personaggi familiari: Drusilla, grande alleata di Amara, lo stesso Plinio, Giulia la proprietaria delle terme, che avrà un grande ruolo nella sua vita, specialmente nelle battute finali, ovviamente Vittoria, Britanna, Berenice e Felicio. Il rapporto con quest'ultimo è magnetico: si può dire rappresenti la classica relazione odi et amo, e gli incontri tra i due saranno le pagine meglio riuscite del romanzo.
All'angoscia di cui è intriso questo secondo volume, si aggiungono anche delle parti più leggere: l'acquisto da parte di Amara e Drusilla di due flautiste greche, le feste nelle case dei patrizi, le celebrazioni delle festività romane che danno il ritmo a tutto il romanzo: i Parentalia, festa in onore della famiglia, i Lemuria, rito per scacciare i fantasmi e gli spiriti dei morti, i Nemoralia, festività di tre giorni in onore della dea Diana, e i Nominalia, una festività che sarà particolarmente significativa per Amara e di cui non dico di più per evitare anticipazioni.
Come anche nel primo volume, Harper descrive ogni piccolo dettaglio con grande attenzione, segno di un'attenta ricerca sugli usi e i costumi dell'antica Pompei. Il più grande pregio della sua scrittura è la fluidità: nonostante sia un volume corposo, la lettura scorre benissimo, una pagina tira l'altra.
Se il primo volume è stata la prova della bravura dell'autrice, questo sequel conferma le sue qualità e, se è possibile, alza ancora di più l'asticella: Amara cambierà di nuovo vita, cambierà casa, sullo sfondo di un disastro che aleggia su tutto come un'ombra.
Il terzo e ultimo volume della trilogia è previsto in uscita in inglese per novembre 2023: porterà il titolo The temple of Fortuna, dunque, se Fazi rispetterà il ritmo tenuto finora, vedremo la sua traduzione e pubblicazione in italiano nel 2024.
Che dire? Non vedo l'ora.
Deborah D'Addetta