La notte in cui lei
scomparve
di Lisa Jewell
Neri Pozza, 2023
Titolo originale: The Night She Disappeared
Traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani
pp. 383
€ 19,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Giugno 2017. Tallulah, una giovane madre, esce per una
serata romantica con Zach, il suo ragazzo, lasciando il piccolo Noah con la
nonna, Kim. Quando i due non rientrano, quest’ultima inizia a preoccuparsi:
mentre altri pensano a una fuga d’amore di due genitori poco più che
adolescenti, lei sa che Tallulah non avrebbe mai abbandonato il suo bambino,
che ama più di ogni cosa. Inoltre inizia a guardare con occhi nuovi a certi
scatti d’ira facile di Zach, alle insofferenze della figlia, celate da piccole
resistenze e sguardi rivolti al cielo.
La polizia inizia a indagare, e tutti gli indizi
sembrano ricondurre a Dark Place,
una villa storica di proprietà della ricca famiglia Jacques, dove i ragazzi
sono stati visti l’ultima volta, ospiti della capricciosa Scarlett. Tutte le
ricerche, anche quelle condotte nel bosco retrostante la villa, non portano
però ad alcun risultato.
Un anno dopo, nell’agosto del 2018, un’altra giovane
donna, Sophie, si trasferisce poco distante da lì, nel collegio di Maypole
House, di cui il compagno sarà il nuovo preside. Autrice di romanzi gialli,
abituata alla vita fervente di Londra e poco adatta ai ritmi lenti della
campagna inglese, Sophie si lascia subito suggestionare
dal mistero irrisolto dei due ragazzi scomparsi l’anno precedente e mai
ritrovati, anche perché nel campus iniziano a comparire nuovi segnali che
paiono rivolti proprio a lei, e che smuovono le acque di un caso che da troppo
ormai sembrava impantanato.
Com’è possibile che due persone escano un venerdì sera per andare al pub e spariscano nel nulla senza che nessuno sappia che cosa gli è successo? Il mistero la tormenta, non dà requie. Lo sente bisbigliare fra i rami degli alberi nel bosco, lungo i corridoi della scuola, […] dalla finestra di Kim Knox che dà sulla fermata dell’autobus. (p. 119)
Lisa Jewell costruisce un intreccio serrato muovendosi (come già aveva fatto ne La famiglia del piano di sopra,
recensito qui), su tre diversi piani
temporali e narrativi: l’estate del 2017, con la scomparsa di Zach e Tallulah
e la disperazione della madre; l’autunno del 2018, quando grazie all’arrivo di
Sophie nel campus della Maypole House inaspettatamente emergono nuove prove;
infine, opportunamente dilazionati, gli eventi che hanno condotto alla notte
della sparizione, focalizzati su Tallulah.
È questo il segmento più interessante per il lettore,
non solo perché in esso trovano spiegazione molti dettagli inspiegabili che chi
si occupa delle indagini non riesce a interpretare, ma anche perché, nello scarto tra l’apparenza esterna e la realtà
dei fatti, trova spazio l’esplorazione
attenta del carattere di una giovane donna, divisa tra il desiderio di
autoaffermazione e di ricerca di sé e le volontà sopraffattorie e manipolatorie
di chi la circonda. Se infatti fin da subito si comprende il carattere
narcisista e prevaricatore di Zach, di fronte al quale Tallulah non è in grado
di resistere («si sente controllata,
oppressa, […] a volte le manca l’aria. Sì, si sente soffocare», p. 128), si
inizia presto a dubitare anche delle intenzioni di Scarlett, che in nome
dell’amicizia spinge le persone a ruotarle intorno come falene di fronte a una
lampadina («faceva credere alle persone
di avere un estremo bisogno di loro e si presentava come un’anima tormentata
che solo loro potevano salvare. […] Lo faceva con una discreta dose di
consapevolezza», p. 213).
Grazie allo scorrere parallelo dei diversi archi
narrativi, il lettore si trova nella condizione di avere più elementi a
disposizione per comprendere ciò che è avvenuto rispetto ai singoli personaggi,
che ne vedono solo alcuni e hanno quindi, almeno finché non si confrontano, una
visione necessariamente parziale. Proprio come Sophie che per la prova volta si
improvvisa detective nella vita reale, e non solo all’interno dei suoi romanzi,
anche il lettore è chiamato quindi a
tracciare gli indizi, a mettere insieme i pezzi, ad appuntarsi tutto ciò
che può sembrare incongruo chiedendosi se e come tornerà utile in un secondo
momento per trovare una soluzione al caso. Molto adatto come lettura estiva, La notte in cui lei scomparve è un thriller scorrevole e avvincente, onesto
nei confronti del suo pubblico, che gradirà in particolare una scrittura
tersa, lineare, e una caratterizzazione profonda di personaggi non
stereotipati, in particolare di quelli femminili, cui Jewell riserva ancora una
volta particolare attenzione.
Carolina
Pernigo