Generazioni femminili a confronto ne "Il destino dell'ortica" di Flavia Cercato

Cercato-Il-destino-dell'ortica

Il destino dell'ortica
di Flavia Cercato
Rizzoli, 2023

pp. 398
€ 19,00 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)


Qual è il destino dell'ortica? Quello di crescere, tenace e ostinata, negli spazi verdi e quello di resistere, difendendosi dagli attacchi esterni grazie al proprio potere urticante. Tenace l'ortica, proprio come le donne protagoniste di questa storia, che si sviluppa tutta al femminile, abbracciando un intero secolo e quattro generazioni diverse. È questa in poche parole la trama di cui è intessuto Il destino dell'ortica, romanzo d'esordio di Flavia Cercato, conduttrice radiofonica e televisiva.
La storia della famiglia Mori, incarnata da cinque donne, si apre con Elisabetta, moglie del bel Vittorio Mori, titolare di un numero imprecisato di amanti, che la moglie tollera per comodità e quieto vivere. I due capostipiti hanno cinque figli, quattro maschi e una femmina, Marianna, che porta il nome dell'ultima amante del marito scoperta da Elisabetta, l'unica che forse avrebbe potuto mettere a repentaglio la stabilità familiare. Marianna è una ragazza particolare, adora rimanere in casa, sta bene anche da sola e ha una predisposizione speciale, quella di conversare con le ombre, preparare pozioni magiche e indagare il cuore delle persone.
Dopo di lei verrà Ginevra, nipote prediletta di Marianna, figlia del fratello maggiore Ranieri. Ginevra è una ragazza che vive a cavallo tra gli anni '60 e '70 e di questo mondo ribelle, impegnato e scanzonato al contempo, vive appieno. Ginevra, a sua volta, ha una figlia, di cui il lettore non conoscerà il padre, lo potrà solo supporre, Emma. Seguiamo Emma nel suo essere bambina e poi giovane donna contemporanea alle prese con marito, figli e lavoro e con le scelte e le rinunce che ancora troppo spesso toccano alle donne che desiderano crescere i propri figli.
Elisabetta, Marianna, Ginevra ed Emma. Ma allora chi è la quinta donna? Rosa, la governante scelta da Marianna che, delle donne Mori, conosce amori, pensieri e tutti i segreti. O quasi tutti....

Cercato ci conduce nelle vicende di queste ragazze e donne facendo un tuffo nel contesto storico nel quale si trovano a vivere e che, come è logico, determina posizioni, convinzioni e stili di vita. La scrittrice, con una facilità di scrittura che le deriva dall'immediatezza narrativa offertale dalla sua professione, ci presenta queste cinque protagoniste femminili inserendole, ognuna, in una cornice appropriata.
La storia, a parte gli anni torinesi di Ginevra e la fuga nel paese di mare di Emma, si svolge per la maggior parte a Roma e precisamente nel carismatico e pittoresco Quartiere Coppedè. Nato dalla fantasia eccentrica dell'architetto Gino Coppedè, da cui prende il nome, il complesso, sito tra il Salario e il Trieste, è un insieme armonico e fantasioso di architetture visionarie, in particolare i Villini delle Fate, palazzi che hanno l'aria di castelli, dotati di decorazioni, torrette, marmi, mosaici, bifore, trifore, quadrifore, putti, animali, iscrizioni. Se avete in programma un viaggio nella Capitale, inserite in agenda un giro al Coppedè, rimarrete sorpresi. Ecco, proprio uno dei Villini delle Fate, acquistato da Vittorio Mori, diventa la dimora familiare. Marianna adorerà questa abitazione che gran parte ha nella trama del libro. 
Inevitabilmente la storia delle donne Mori, tenaci come ortiche, legate alla vita e alla famiglia, viene raccontata attraverso le scelte sentimentali di ognuna di loro, spesso controcorrente.
Elisabetta ama questo suo marito così conteso dal genere femminile, passando sopra ai tradimenti fintanto che è convinta di poterli controllare.
Marianna si innamora di un pittore, Carlo Ricci, di cui poi perderà le tracce sotto uno dei bombardamenti che colpiscono Roma durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, salvo  recuperare una parte di sé, un bellissimo ritratto, una "sanguigna" per la quale Marianna aveva posato come modella. Completamente nuda. Un ritrovamento imprevedibile e fortuito (un po' troppo, a dire il vero, a rischio di credibilità, personalmente non amo nei romanzi questo genere di casualità impossibili, ma spesso gli autori se ne servono per legare parti diverse del racconto).
Ginevra, figlia ribelle, si fidanzerà con il benestante e sempre allegro Matteo per dimenticare un "bel tenebroso", come si suol dire, quel Lorenzo che a Trastevere frequenta giri poco raccomandabili, ma che le ha preso il cuore. Emma ritroverà il caro amico d'infanzia, Giulio, quello che non poteva vivere senza di lei, nemmeno da bambini. Anche di Rosa verremo a conoscere amori e tormenti. Bene, tutto a posto? Famiglie formate, vite tranquille, soliti binari? Non proprio, perché le donne Mori sanno benissimo mantenere i loro segreti. Che hanno a che fare con l'amore, con le scelte e che, inevitabilmente, portano con sé determinate conseguenze.

Come appare evidente, il fulcro del romanzo è rappresentato dal mondo femminile, dall'essere donna in contesti e periodi diversi. Per questo i personaggi maschili appaiono meno concreti, tratteggiati con rapide pennellate che servono soltanto a disegnare quel contesto che porta alle decisioni femminili. Soprattutto quando si tratta del rapporto con i propri figli, un elemento quello della maternità che è ben presente nelle pagine del romanzo e che ognuna delle donne della famiglia Mori risolverà a proprio modo. Finendo però per assomigliarsi.

In ognuna delle protagoniste le lettrici potranno trovare una parte di sé, Cercato punta molto sull'eterno, inteso come un mood che può parlare a tutte noi. Tolti i particolari che ogni storia d'amore riveste, rimane l'essenziale, che può diventare universale. È qui che parlano la passione, l'innamoramento, il desiderio o, al contrario, la ragionevolezza, il calcolo, la valutazione. Il tutto sempre sostenuto da un ritmo che non trova cadute, il romanzo si legge tutto d'un fiato e attanaglia l'attenzione. Ciononostante, la costruzione, dal punto di vista dell'architettura letteraria, a mio parere non è sempre resa in maniera ottimale. Si passa da una storia all'altra in maniera schematica. Anziché una giustapposizione di generazioni, forse sarebbe stato preferibile se tutti i personaggi avessero potuto godere di spazi condivisi in maniera più uniforme.

Rimane il fatto che l'autrice ha saputo infilare in questo suo romanzo tantissimi argomenti che fanno parte del mondo femminile: il sesso, la maternità, il desiderio di emanciparsi, la ribellione, la consapevolezza della propria forza, l'indipendenza, la scelta di come interpretare il proprio ruolo genitoriale, il rapporto con il lavoro, il matrimonio, il tradimento, la famiglia. E altro ancora. C'è tantissima carne al fuoco in queste quasi 400 pagine e l'autrice non si erge mai a giudice né per scagionare o per accusare le donne. È il mondo stesso che cambia, dal 1925 al 2018 (tale è l'arco temporale che abbraccia il romanzo) la figura femminile ha assunto una diversa consapevolezza di se stessa e un forte cambiamento.
Il finale, a sorpresa, è tutto da leggere.

Sabrina Miglio