Appassionati di saghe familiari a sfondo storico, segnatevi subito questo titolo, che ci porta tra la Sicilia e gli Stati uniti per quasi cinquecento pagine scritte in piccolo, densissime di colpi di scena, personaggi e storie, tra il 1860 e il 1880.
Fin dalle prime pagine, conosciamo alcuni dei protagonisti che ci seguiranno per tutto il romanzo: abbiamo innanzitutto l'agiato Antonio Montalto, che fin dall'adolescenza ha coltivato grandi sogni accanto alle viti e agli olivi di famiglia, senza mai rinunciare alla passione per la vita e le donne. Se da ragazzino ha intrecciato una relazione sessuale con una cameriera di casa, Rita, poi ha trovato la sua sposa ideale in Rosaria Battaglia, dalla «figura solida» e dall'«espressione severa di chi non ha tempo da perdere» (p. 47). Donna indipendente e in un certo senso femminista ante litteram, Rosaria Battaglia è conosciuta da tutti a Castellammare come "la speziale": tanti si sono rivolti a lei, e non solo per ricevere erbe e trattamenti medicamentosi, ma anche perché spesso era possibile ottenere da lei un prestito a interesse. Insomma, Rosaria non ha mai voluto gravare sulle spalle del marito e, anzi, ha preservato fin da subito un suo spazio, una professione che le garantisse una rendita, una reputazione e alcune soddisfazioni. Il tutto, a dispetto delle voci e della perplessità del marito.
Intanto, nonostante il sentimento che lo legherà alla moglie per tanti anni, Antonio mantiene una relazione clandestina con Vinzia, la moglie del suo uomo di fiducia, Vincenzo Rizzo. Benché Antonio si senta in parte in colpa per tradire così l'amico di una vita, dall'altro lato è attratto fino all'ossessione dal corpo magrissimo e apparentemente inospitale di Vinzia. Intanto, il padrone e il suo sottoposto cercano un modo per uscire dalla terribile crisi finanziaria e di produzione che ha colpito tutti quanti, loro compresi: le viti non producono come prima e il vino di quell'anno è di cattiva qualità, e anche l'olio non promette nulla di buono. Come cavarsela? Come trovare compratori? E dove?
In parallelo alle vicende dei Montalto e dei Rizzo, scopriamo un'altra vena narrativa: la giovane Bianca, al servizio di Rosaria Battaglia da sempre, viene sorpresa a fare il bagno in mare nuda da Nicola Scudera, un giovane pescatore. Il ragazzo, invaghitosi di lei, la segue spesso e proprio durante una di quelle occasioni riesce a salvare Bianca da Bartolo Trupiano, intenzionato a stuprarla. Nessuno, a parte Bianca, sa che è stato Nicola a uccidere quello "Scippatesti", membro di una comunità invisa al resto di Castellammare.
«Agli Scippatesti non importava di morire quanto non importava di vivere e non era infrequente che uno di loro, trovato ubriaco nel letto con la moglie di un altro, si prendesse una coltellata. Quello che contava era pareggiare i conti. E i conti, al momento, non erano pari» (p. 82)
Il desiderio di vendetta da parte di Rocco Trupiano, fratello dell'ucciso, porta il giovane a cercare la verità a qualunque costo. Non sa ancora che Nicola è destinato a partire con i Montalto per un viaggio lontanissimo. Infatti, dopo aver aiutato Garibaldi quasi suo malgrado, in un modo che sorprenderà noi lettori, Antonio Montalto deve lasciare la sua Sicilia e, in debito con la famiglia di Nicola, accetta di portare con sé il ragazzo.
Inizia così un viaggio lungo e faticoso che va ben oltre la traversata oceanica: a New York, infatti, i Montalto non sono ancora nessuno, ma Antonio è ben determinato a farsi un nome e, di pari passo, a stringere nuove alleanze e concludere affari vantaggiosi. Ricominciare daccapo non è certamente semplice, soprattutto per Rosaria, che non conosce la lingua e passa la maggior parte del tempo con i suoi figli piccoli e Bianca, che li accudisce. A bloccare la donna è però anzitutto una forma di resistenza psicologica: lei a Castellammare ha lasciato tutto ciò che ha costruito, a cominciare dalla spezieria, e qui in America ha perso tutto, nessuno la conosce, e presto nuove sfide si presenteranno alla sua porta. Se, una volta sbarcato, Nicola prende letteralmente altre strade - alcune delle quali decisamente inaspettate -, Antonio Montalto non smette mai di lottare per concretizzare le sue ambizioni, che vanno ben oltre i suoi ideali. Ciò che loro non sanno è che il desiderio di vendetta può portare molto lontano, e c'è chi ha lasciato la Sicilia con un obiettivo: farsi giustizia.
Mentre la storia fa spesso capolino nella narrazione - con grande attenzione allo sbarco dei Garibaldini in Sicilia e alla guerra di secessione americana -, le vicende personali e familiari dei personaggi che ho citato sono senz'altro l'elemento che ci spinge a proseguire la lettura, pagina dopo pagina. Siamo davanti a un romanzo familiare, storico e di formazione denso, fitto di storie e di Storia, che vive di dialoghi animati, prendendosi spesso la libertà di indugiare sulle questioni politiche o sulle difficoltà finanziarie dell'epoca, per darci una contestualizzazione storico-sociale convincente. Non mancano dei colpi di scena da feuilleton, con alcuni indugi sentimentali e un buon peso dato a segreti di famiglia. Se alcune di queste verità taciute si riveleranno, altre saranno portate letteralmente nella tomba dai personaggi interessati. E intanto si assiste a un mondo che cambia e l'imperativo generale è "non restare indietro", mentre i giovani Montalto crescono, i genitori invecchiano e personaggi che abbiamo imparato via via a conoscere si preparano a uscire di scena.
Molto piacevole anche da ascoltare in audiolibro, con la bella lettura di Stefano Scialanga, I Malarazza è un romanzo che funziona, e funziona bene, sfidando con la sua corposità e la sua narrazione dettagliata le mode editoriali del momento. Un consiglio? Prendetevi tempo per leggere questo romanzo senza grandi sospensioni, perché i personaggi non sono solo quelli che ho citato nella recensione, e si rischierebbe di perderli di vista (alcuni, chissà come mai, li perde di vista anche l'autore per troppe pagine, ma potrebbero sempre tornare). E preparatevi all'ultimo colpo di scena, quello che Ugo Barbàra ha ritagliato per noi lettori nelle ultimissime pagine del romanzo.
GMGhioni
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