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Imparare a vedere e a pensare oltre i nostri limiti: "Spilli", il romanzo d'esordio di Greta Olivo

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Spilli
di Greta Olivo
Einaudi, ottobre 2023

pp. 216
€ 18,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)

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Va bene, lo ammetto: mi sono commossa. E ho anche letto con tachicardia alcune parti di questo romanzo. Inutile dire che mi sono chiesta perché, dal momento che non mi accade spesso, anzi...! Mi sono detta che può forse dipendere dal fatto che per una donna che è stata una bambina con problemi di vista piuttosto importanti leggere un romanzo come questo può andare a smuovere sensazioni del passato. Poi, però, mi sono convinta che sarebbe accaduto ugualmente: è la storia di Livia, la giovanissima protagonista di Spilli, a essere forte e a spingerci a partecipare, a prescindere dal nostro vissuto. 

Miope fin da piccola, Livia non si è lasciata fermare e ha conquistato tutti con i suoi risultati sportivi: la corsa per lei è sempre stata liberazione, ma anche un modo per mettersi alla prova e ottenere gratificazioni. La sua è una famiglia normale (cosa rara in un romanzo!), che si ama e che vive le sfide quotidiane con sostanziale equilibrio, fino a quando a Livia viene diagnosticata la retinite pigmentosa. Una patologia rara per una ragazzina, ma i risultati degli esami sono inequivocabili e la verità è delle peggiori: Livia perderà la vista, non sa quando, ma accadrà. 

Fare i conti con questa realtà è complesso, e non solo per Livia, ma anche per i suoi famigliari: se la madre per lungo tempo proverà a negare e a "far finta di niente", il padre riuscirà a stare vicino alla figlia in modo più efficace, cercando di capire i desideri di un'adolescente di essere semplicemente sé stessa. 

Noi lettori seguiamo da vicino gli anni dell'adolescenza, quelli in cui Livia, io narrante della vicenda, vorrebbe semplicemente essere una ragazza come tutte le altre, e invece deve fare i conti con occhiali pesanti e antiestetici, simbolo di una diagnosi che non può dimenticare. Ci proverà, certo, come qualsiasi adolescente che si ribella contro il destino, talvolta mettendosi in situazioni a rischio, che ci faranno temere per la sua salute. Altre volte sarà l'amicizia a farla sentire una ragazza bellissima e amata, destinata ad attraversare le fasi normali della crescita, con le prime scelte dolorose ma necessarie da compiere, i primi desideri amorosi e la paura del rifiuto. Solo che tutto, nel suo caso, è aggravato dall'angoscia di sapersi malata. Non sempre, infatti, Livia riesce a dissimulare la sua preoccupazione e a fingere che vada tutto bene: sono i momenti di crisi quelli in cui la sua famiglia saprà starle accanto, anche se talvolta con difficoltà, e lo stesso faranno alcuni amici, mentre altri prenderanno le distanze. 

Nei primi anni di liceo classico, si affacciano i primi sintomi gravi, quelli che già limitano la libertà di Livia di muoversi da sola e di studiare come prima. Come fare i conti con la sua vista che peggiora? Come tenere a bada la paura di diventare cieca da un momento all'altro? Accettazione è una parola che non viene esplicitata, ma che trasuda dalle righe di questo romanzo. Solo con l'accettazione Livia potrà affrontare il suo presente e soprattutto il futuro, che le si prospetta difficile ma non impossibile. Frequentare un istituto per ciechi prima che sia troppo tardi, ovvero fintanto che la sua vista le permetterà di imparare poco alla volta a muoversi con un bastone o a leggere testi in braille, potrebbe essere una strada, ma prima bisogna capire che è necessario. 

Intenso fin dalla scelta del titolo, Spilli, che rimanda a quei minuscoli dettagli che Livia comincerà a non vedere più, dando inizio a una progressiva degenerazione, questo esordio narrativo è equilibrato, delicatissimo ed efficace. Greta Olivo scrive di essersi ispirata per Livia al personaggio del racconto Un paio di occhiali di Anna Maria Ortese, e ha di recente rivelato sui social di aver forse voluto fare i conti con la cecità di suo nonno. Qualunque sia la matrice da cui è partita l'ispirazione - perché l'ispirazione c'è stata, e si sente -, Spilli è un romanzo che aiuta a uscire dal proprio egocentrismo per vivere una storia di formazione complessa. Mentre le diottrie di Livia calano e non sussiste la speranza nel miracolo della medicina, si attraversano tanti stati d'animo e si scopre la profondità di un'adolescente per certi versi diversa e per altri simile agli altri in modo confortante. Livia non è sola.

GMGhioni