€ 19 (cartaceo)
[...] potrebbe sembrare che di uomini si parli già troppo. A ben vedere, tuttavia, parliamo molto di uomini ma più di rado degli uomini (p. 9)
E invece, anche quando un ragazzo crede di star agendo per sedurre, non di rado sta combattendo per guadagnarsi un posto nella grande competizione di cazzi che è la sua vita (p. 125)
Il saggio si divide in quattro parti: La natura maschile, Quello che si dice degli uomini, Gli uomini tra loro e Con le donne. Le domande chiave che si pone (e che pone a noi) l'autrice sono sono volte a scavare a fondo per comprendere la natura dell'uomo, la sua genetica, i suoi comportamenti, il modo in cui la società lo forgia, il modo in cui le donne interagiscono con la sua figura, non in quanto uomo e basta, ma come persona parte di una collettività, una collettività fatta di maschi come lui.
Perché una delle teorie più divertenti di Letourneur è che l'uomo in realtà non nasca tale, ma ci diventi, per condizionamento ambientale, psicologico, familiare (pensiamo solo ai bambini a cui viene proibito di giocare con le bambole, oppure alla fobia di alcuni genitori e/o insegnanti nel pensare al proprio figlio o allievo come un futuro uomo omosessuale), per adattamento, per far parte di un branco.
Nel corso del libro, proprio a causa di queste imposizioni, si sottolinea la stoicità che alcuni uomini devono abbracciare, perché piangere è da femminucce (doppia offesa), perché un uomo "vero" non mostra emozioni, perché è possibile avere amici maschi fin tanto che i rapporti si fermano al lecito.
La femminilità e l'omosessualità dei bambini sono così pericolose in quanto rimettono in discussione categorie che sono state innalzate come imperiture, naturali, insuperabili e su cui si basa un intero sistema di dominazione (p. 144)
Questa è una parte molto interessante del saggio, perché si parla molto spesso delle colpe degli uomini, e quasi mai di ciò che, anche loro, devono affrontare per poter mantenere le fondamenta del patriarcato. Inoltre, punto a favore, bisogna pur ammettere che non tutti gli uomini sono misogini, omofobi, sessisti, maschilisti, e nel caso lo fossero, l'autrice ci spiega perché, senza giudicare.
La prospettiva "privilegiata" di Letourneur ci permette di capire le ragioni di una parte e dell'altra, tramite spiegazioni efficaci, riassunti, consigli di testi sul tema, disegni divertenti, quindi è vero che leggiamo un piccolo trattato, ma lo facciamo senza essere appesantiti da velleità accademiche.
A dire il vero, io credo sia un libro che parla di uomini in modo sincero, spiccio, dedicato proprio agli uomini: padri, mariti, uomini in carriera, uomini omosessuali, macho, uomini femministi e antifemministi, e anche uomini per bene.
L'ultima parte, com'è naturale, si occupa delle relazioni tra uomini e donne: l'autrice tocca il tema del consenso, del sottile confine tra seduzione e molestia, della decostruzione dei punti fermi che hanno sempre sostenuto l'immagine dell'uomo perfetto quale virile, fermo, deciso, l'uomo-che-non-deve-chiedere-mai, per cercare di proporre un nuovo modello di uomo (o quantomeno per auspicarlo), più libero dalle imposizioni sociali, più empatico, più felice, in fondo.
Un testo che consiglierei a tutti i miei amici uomini, e anche alle loro fidanzate, compagne e mogli. Si capisce tanto, ci si apre la mente, si scoprono concetti apparentemente facili ma cui quali, chissà perché, non ci soffermiamo mai .
Un ottimo saggio sul tema, divertente e brillante.
Deborah D'Addetta
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