Cose spiegate bene. Voltiamo decisamente pagina
di ilPost
a cura di Nicola Sofri, illustrazioni di Bianca Bagnarelli
Iperborea, Milano settembre 2023
pp. 204
€ 19
Quando si parla di giornalismo e dello stato dei giornali generalmente lo si fa con un sospiro di rassegnazione: con l’avvento del digitale e lo scorrere continuo delle notizie – vere, false o incomplete che siano – il mondo dell’informazione ha subito una serie di colpi, dai cali nelle vendite del cartaceo ai tagli al personale ai contratti precari sempre più spesso proposti ai giovani che si affacciano alla professione. Quelli del Post, però, vedono la situazione in un altro modo: meglio capirle a fondo, le cose della nostra contemporaneità, prima di scadere in banalizzazioni e alzate di spalle.
Per quanto riguarda i giornali l’hanno fatto in Voltiamo decisamente pagina, la più recente uscita nella collana delle Cose spiegate bene (Iperborea).
I 32 contenuti che formano questo volume coprono vari aspetti della stampa, italiana e non. La panoramica sui quotidiani italiani è illustrata con lucidità, riportando i dati di diffusione dichiarati dalle testate maggiori ma anche portando alla luce la stretta connessione tra l’evoluzione dell’offerta giornalistica e l’oscillazione dell’opinione pubblica: lo testimoniano le vicende tribolate dietro al cambio di editore e di linea editoriale de La Repubblica e il successivo calo nella diffusione del giornale.
L’evento storico che ha cambiato il corso della storia dei giornali è ovviamente l’avvento di internet e la circolazione libera (e spesso gratuita) delle informazioni, che ha minacciato di estinguere la stampa a pagamento. Nel libro la questione è approfondita in tutte le conseguenze che ha portato: quando ciascun giornale ha scelto di approdare online, come ha ripartito i contenuti tra carta e web e come le entrate dalla pubblicità sono state affiancate dai paywall. Particolarmente interessante è il nesso che collega le presidenziali statunitensi del 2016 e la progressiva ripresa dei quotidiani: la consapevolezza sul ruolo che le fake news e la cattiva informazione ha giocato sui risultati elettorali ha spinto molti lettori a scegliere di investire su un giornalismo serio e qualificato, e i quotidiani di (quasi) tutto il mondo ne hanno beneficiato.
Voltiamo decisamente pagina è anche un volume esteticamente molto pregevole: i capitoli sono alternati alle illustrazioni bellissime di Bianca Bagnarelli, e le pagine hanno un colore diverso a seconda del tipo di contenuto. Se il bianco è usato per la maggior parte dei testi – in cui si parla dell’Ordine dei giornalisti, delle scuole di giornalismo, della disuguaglianza di genere nei posti dirigenziali nelle redazioni – il blu è usato per i focus su casi di particolare successo: Le Monde in Francia, l’unico quotidiano che esce il pomeriggio con la data del giorno successivo, il New York Times e, in Italia, Internazionale, una rivista che è diventata molto di più, un simbolo identitario e ideologico per chi si abbona.
L’arancione, invece, segnala i quattro contributi speciali scritti da Michela Murgia, Carlo Verdelli, Annalena Benini e Mario Tedeschini Lalli. Questi testi aprono l’orizzonte in due direzioni, il passato e il futuro: così siamo invitati a entrare nella redazione del Corriere della Sera la notte del tragico incidente di Diana e scoprire con Verdelli cosa significhi aspettare nella redazione silenziosa e sperare in una notizia. Così spiamo nella sede del Foglio i giornalisti che sperano di non essere strigliati dal loro direttore per una parola sciatta, un modo di dire vuoto messo come riempitivo in un giornale. Perché fare giornalismo vuol dire soprattutto informare, prima che farsi notare come autori o infarcire con quello che sembra un tocco di stile ma non lo è.
Altri temi affrontati nel volume: la questione dell’indipendenza della stampa di moda, perché i tabloid in Inghilterra hanno tanto successo, com’è organizzata la stampa in America, cosa sono le agenzie di stampa, le forme alternative di giornalismo – audio, video, social, ? – e perché la Settimana Enigmistica resta fedele a sé stessa e di successo nonostante lo scorrere del tempo.
Voltiamo decisamente pagina è ricco di curiosità, di dati, di cose da sapere se si leggono molti giornali e soprattutto prima di leggerli, per farlo in modo più utile e consapevole. E per capire che internet, i social, gli schermi ristretti e i tempi ancor di più non possono fermare il bisogno di buona stampa e dei professionisti che la scrivono.
Michela La Grotteria