Calviniana. Per un verso o per l'altro
di Teresa Porcella e Andrea Calisi
Telos, 2023
pp. 64
€ 17,00 (cartaceo)
Il 15 ottobre, in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, Telos Edizioni ha pubblicato Calviniana. Per un verso o per l'altro, un libro con i versi di Teresa Porcella e le illustrazioni di Andrea Calisi. È un testo imperdibile per chi ama perdersi per i boschi narrativi di Calvino, per chi è salito su un albero perché non voleva mangiare lumache e, da quel momento, ha deciso di non scendere più giù. Un modo giocoso e immaginifico per celebrare la fantasia più leggera, musicale e visionaria della letteratura del nostro Novecento.
Il libro è diviso in quattro sezioni, le quattro stagioni, ognuna contenente tre poesie dedicate ad altrettante opere di Calvino. Allo stesso tempo, con una scelta che ho molto apprezzato e che rende il testo un meta-testo, un dialogo su e con Calvino, ogni poesia rimanda ad una delle parole chiave delle Lezioni americane.
Si comincia con l'Inverno, che contiene poesie ed illustrazioni relative a Se una notte d'inverno un viaggiatore (molteplicità), Il sentiero dei nidi di ragno (densità) e Ultimo viene il corvo (rapidità).
Se una notte d'inverno un Viaggiatore
diventasse uno Scrittore-Narratore
e poi anche un Lettore-Investigatore
che incontra un'amabile Lettrice,
(che ci sia ciascun lo dice,
dove sia nessun lo sa)
ecco che allora, di ogni storia
ipotizzata,
noi avremo la matrice e l'amatrice (p.7).
Calviniana, dunque, non segue la cronologia dell'opera di Italo Calvino, ma traccia interessanti percorsi tematici nel più labirintico dei nostri autori. La sezione "Primavera" contiene testi e illustrazioni relative alla trilogia I nostri antenati, in cui Il visconte dimezzato è rappresentativo dell'esattezza, Il barone rampante della leggerezza, Il cavaliere inesistente della comicità.
Il libro è effettivamente animato dallo spirito calviniano della leggerezza, «perché Cosimo sapeva che,/tra noi e il cielo,/c'è sempre un ramo/se tu sai guardare/e vivere davvero» (p. 25), e quel ramo i versi di Porcella e i colori di Calisi ce lo porgono, per salire su, nella musicalità delle Fiabe italiane, nella visibilità delle Cosmicomiche, fino a lambire l'in-finitezza di Ti con zero (nella sezione Estate). Quest'anno calviniano, «un percorso in versi che parte dall'inverno della guerra e della fatica per finire nell'autunno della semina» (p. 60) come scrive Angela Catrani nella postfazione, è un rendere omaggio poetico a un "poeta" che non ha mai scritto poesie, ma che di certo aveva un periodare poetico, uno sguardo poetico, un'immaginazione che «era l'arte di far entrare il mare in un bicchiere» (questa è la definizione che Calvino dava di poesia).
Il percorso si conclude nell'Autunno rappresentato da Palomar (chiarezza), Il castello dei destini incrociati (imprevedibilità) e Le città invisibili (cominciare e finire).
Lasciarsi
guidare
dalle minuzie del mondo.
Appuntarle, tra silenzio e parole,
come un pittore,
poi anche un
Lettore-Investigatore
nel suo blocco di schizzi
lungo via. (p. 49)
Il cosmo è davvero comico e il comico è cosmo e questo libro restituisce tale pensosa comicità, l'amore per il gioco e per i giochi di parole di Calvino.
Un libro per appassionati di Calvino ma anche un libro che i docenti possono utilizzare come chiave per schiudere l'universo calviniano ai ragazzi, per farli entrare a passo di danza in un cosmo di personaggi strabilianti e messaggi profondissimi narrati con divertimento.
Deborah Donato
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