In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, abbiamo pensato di dedicare il #PercorsiCritici di questa settimana a storie di forza femminile, cioè libri che hanno come protagoniste donne che hanno saputo affrontare grandi difficoltà. Per questo, eccezionalmente, questa rubrica uscirà di sabato invece che di giovedì.
I primi libri che vi proponiamo partono dalle basi, concentrandosi su cosa significhi nascere donna in questo mondo, cosa implichi: Figlia femmina, di Camille Laurens (La nave di Teseo, 2023) si occupa proprio di questo, in bilico tra memoir e fiction, affrontando tanti temi dirimenti, tra cui la maternità e quando essa viene intesa come espressione unica di affermazione del sé femminile. Oltre al libro di Laurens, è estremamente interessante anche Girl will be girls, di Emer O'Toole (Le plurali, 2021), un'opera in cui si destrutturano le varie convinzioni e convenzioni riguardo il femminile, con l'obiettivo di liberarci dall'idea del genere come performance e dagli sguardi altrui.
Un saggio molto interessante sulla necessità di controllare l'esistenza femminile e che racconta storie di donne che non hanno seguito i binari consueti è Spezzate, di Jude Ellison Sady Doyle (Tlon edizioni, 2022): Amy Winehouse, Miley Cyrus, Taylor Swift, Lindsay Lohan, Britney Spears, la principessa Diana, Billie Holiday, sono solo alcuni dei nomi presenti nel libro, che vengono chiamati in causa per mostrare come l'identità femminile possa essere dirompente.
Se state invece cercando un romanzo, ecco un'uscita recente, La malnata, di Beatrice Salvioni (Einaudi, 2023): nel libro si racconta di Maddalena, una ragazza cresciuta all'insegna del risparmio, con la madre e i fratelli. Purtroppo, per una serie di accadimenti, la ragazza comincia ad essere additata dalla gente del paese come la Malnata, ovvero come una persona che attira sfortune. Questo marchio scoraggerà tutti a starle accanto, tranne Francesca, che diventerà sua grande amica e con cui crescerà in anni difficili, anche attraverso eventi traumatici, abbracciando la propria identità di donna.
A questo potremmo aggiungere è Oliva Denaro, in cui l'autrice Viola Ardone (Einaudi, 2021) narra la storia di una ragazza che, nell'Italia degli anni Sessanta, riesce a opporsi ad un matrimonio riparatore, portando il proprio aggressore in tribunale. Non sarà un percorso facile, e Oliva dovrà scontrarsi con i pregiudizi, le cattiverie della gente, le resistenze e le paure di chi gli sta accanto, tuttavia troverà anche appoggio e comprensione, fino a compiere con forza e coraggio il proprio percorso individuale di rinascita.
L'Arminuta, di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi, 2017), vincitore del premio Campiello, invece, si concentra sulla vicenda dell'arminuta, "la ritornata", ovvero una ragazza che è stata costretta ad allontanarsi dalla sua famiglia adottiva, benestante e raffinata, per rientrare nella propria famiglia d'origine, numerosissima, in cui dovrà prendere le misure di una nuova realtà. Lei, diversa in ogni cosa, fatica a integrarsi nella nuova situazione, ma determinante sarà l'apporto della sorellastra Adriana, con cui instaurerà un legame speciale.
Tornando indietro di qualche anno, invece, non si può non citare quello che ormai è diventato un classico ed è tutt'oggi un libro imprescindibile, oltre che un'opera davvero ben scritta: Accabadora, di Michela Murgia (Einaudi, 2009), vincitrice del premio Campiello 2010. Bonaria Urrai ha preso la piccola Maria con sé, per farla crescere come figlia d'anima, quella relazione del tutto particolare che si instaura quando una figura adulta sceglie di adottare un ragazzo o una ragazza e diventare per lui o lei un punto di riferimento. Ma Bonaria non è solo madre adottiva ma anche, appunto, l'accabadora, ovvero colei che, nel mondo sardo, viene chiamata per stare accanto agli ultimi attimi di vita di chi sta per morire. Una figura che spalanca davanti agli occhi del lettore un mondo arcaico, fatto di tradizioni e riti, a volte non pienamente comprensibili per chi si trova lontano dal clima culturale sardo.
In territorio estero, Mary Lynn Bracht, ha pubblicato nel 2018 Le figlie del mare (Longanesi), in cui si legge di Hana ed Emi, due sorelle che un giorno, nella Corea della Seconda Guerra Mondiale, si trovano a fronteggiare un gruppo di soldati giapponesi, di fronte ai quali Hana difende la sorella, venendo rapita e portata in Giappone per diventare quelle che venivano chiamate "donne di conforto", con un compito fin troppo facile da immaginare. Tuttavia una luce di speranza c'è e nel libro compare un'altra figura, una signora anziana che rivestirà un ruolo importante nella vicenda.
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