"Conformi" ai modelli esteriori oppure a se stessi? La risposta nel nuovo graphic novel di Ilaria Palleschi




Conforme
di Ilaria Palleschi
Bao Publishing, 2023

pp. 152

€ 23.00

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Nico e Marisol non potrebbero essere più diverse: l’una magrissima, patita del fitness e delle diete estreme, l’altra più robusta e decisamente meno appassionata agli sport. Entrambe, in modo diverso, sono prigioniere della loro immagine: la prima di una apparente perfezione da mantenere a ogni costo, la seconda dell’insicurezza generata da modelli estetici continuamente proposti e pubblicizzati, e da trascorsi di bullismo e piccole mortificazioni sempre connesse al suo aspetto fisico. Le due sorelle sono emotivamente molto distanti, non vi è tra loro nessuna complicità: la scarsa empatia della maggiore crea infatti una barriera difficile da superare, benché Mari a volte provi a cercare punti di incontro. È proprio in uno di questi timidi slanci che la giovane accetta – incautamente, e ripetutamente interrogata in proposito dall’amica Livia – di andare ad allenarsi nella palestra frequentata da Nico. Si tratta di un’occasione per stare insieme, pensa lei, inconsapevole che l’altra l’abbia invitata solo per ottenere dei vantaggi grazie alla promozione “Porta un amico”.

L’accesso alla palestra è, per la goffa Mari, quasi una discesa infernale: manifesti a tutta parete celebrano corpi tonici e la perfetta forma fisica, misurano il valore dell’uomo e della donna in base alla quantità di allenamento praticato. Le amiche di Nico paiono uscite da un catalogo di fotomodelle e, se non la guardano con malcelato disprezzo, si limitano a ignorarla, mentre le macchine che la circondano paiono strumenti di tortura.

Solo l’incontro con un vecchio amico crea un momento di distensione, che relativizza i dogmi proclamati in ogni dove e stempera l’angoscia della ragazza in una risata liberatoria. È proprio questo elemento incongruo nell’ambiente algido della palestra a distrarre Nico, che si trova a scivolare dal tapis roulant, sbattendo la testa sul pavimento.

Da qui si innesca la narrazione, che catapulta le protagoniste in un universo parallelo in cui tutti i valori appaiono rovesciati, i canoni sovvertiti, i modelli ridefiniti. In quella realtà, curvy è bello, i supermercati esaltano prodotti ipercalorici e i negozi non tengono vestiti per le “taglie deboli”. Lì Marisol è una ragazza immagine, Nico invece derisa e continuamente additata per la sua magrezza, vista come indice di cattiva salute, ma soprattutto di difformità rispetto agli standard.

Dopo Nina che disagio (di cui avevamo scritto qui) Ilaria Palleschi torna a riflettere su giovani donne alle prese con le proprie intime fragilità, e le coglie nel momento del confronto con se stesse e della successiva rivelazione. In questo nuovo volume, l'autrice gioca con gli stereotipi relativi alla forma fisica, ponendo in parallelo due mondi ugualmente esagerati, intransigenti nell’imporre un tipo dominante. Muovendosi tra il presente in cui vivono le due ragazze e scorci sul passato, attraverso cui Nico progressivamente prende coscienza di come si deve essere sentita la sorella nel suo vivere quotidiano, la disegnatrice prende la distanza dagli estremi, suggerendo l’accettazione come principale valore di una società davvero inclusiva, in cui ciascuno possa sentirsi a proprio agio. Ecco allora che a un ideale di corpo (o a un corpo ideale) si deve contrapporre la varietà dei corpi, l’unicità dei singoli esseri umani; alla logica della superficie e dell’apparenza quella della profondità, della conoscenza reale dell’altro; al controllo a ogni costo, che spesso conduce alla mortificazione del sé, la ricerca di momenti di abbandono e di spensieratezza.

Conforme rispetto a cosa?, viene da chiedersi leggendo il graphic novel. Chi definisce ciò che è giusto, ciò che è adeguato, ciò che è bello? Chi detta la misura di tutte le cose? La società, la pubblicità, la moda, possono davvero sostituirsi all’individuo in questa operazione? La conformità più importante è davvero quella a modelli esterni, o non piuttosto quella che porta a rispondere e aderire al proprio essere?  

A tutte queste domande prova a rispondere, con seria leggerezza, Ilaria Palleschi attraverso le sue protagoniste. Conforme infatti è anche, forse soprattutto, la storia di un legame tra sorelle che non è impossibile costruire (o ricostruire), previa una ridefinizione dei rapporti in un’ottica di parità e accoglienza.


Carolina Pernigo



Immagini degli interni messe gentilmente a disposizione dalla casa editrice