NapoliTopor
di Risulei (Tonino Risuleo, Fulvio Risuleo)
Add Editore, novembre 2023
di Risulei (Tonino Risuleo, Fulvio Risuleo)
Add Editore, novembre 2023
pp. 240
€ 20 (cartaceo)
€ 20 (cartaceo)
Risulei, Tonino Risuleo padre e Fulvio Risuleo figlio, dà vita a un graphic novel un po' autobiografico: accomunati dalla passione per Roland Topor, i due protagonisti del fumetto, per l'appunto padre e figlio, decidono di prendere qualche giorno di vacanza e di seguire le tracce di Topor a Napoli dove, si dice, sia andato in scena (o forse no) un grande spettacolo teatrale diretto dall'istrionico drammaturgo parigino.
Roland Topor è un artista realmente esistito, nato a Parigi, e noto per la sua eccentricità: illustratore, paroliere, attore, regista, scrittore e sceneggiatore, scomparso nel 1997, è stato piuttosto famoso per le sue riconoscibili illustrazioni tra il genere weird e quello macabro, con un spiccato tocco erotico.
Nel fumetto, padre e figlio si mettono alla ricerca di qualcuno che possa raccontargli dello spettacolo di Topor del 1989, il cosiddetto Le Grand Macabre, e nel frattempo si perdono nei vicoli tentacolari di Napoli: le tavole ci mostrano scorci della città, panorami, figure simbolo della città, come Maradona, San Gennaro, Totò (la bombetta di Roland Topor tanto ricorda il cappello del principe della risata), San Giuseppe Moscati.
Allo stesso tempo, tra una pizza e indizi disseminati qua e là, Risulei inserisce anche una tematica attuale e importante: quella della consapevolezza della propria unicità. La metafora, sotto forma di una chimera, ci parla di quanto la società si affanni a cercare una definizione per ogni cosa, ma la chimera, per sua stessa natura, non è solo una cosa, ma l'insieme forse poco armonico ma comunque vivente di un organismo multiforme. La chimera vuole essere se stessa, senza il bisogno di scegliere una forma animale piuttosto che un'altra.
Così anche Roland Topor che, come ci raccontano gli autori, sfuggiva a ogni etichetta, e forse anche il protagonista figlio che, colpito da uno strano formicolio, si domanda il motivo di quel disturbo senza però venirne a capo.
Allo stesso tempo, tra una pizza e indizi disseminati qua e là, Risulei inserisce anche una tematica attuale e importante: quella della consapevolezza della propria unicità. La metafora, sotto forma di una chimera, ci parla di quanto la società si affanni a cercare una definizione per ogni cosa, ma la chimera, per sua stessa natura, non è solo una cosa, ma l'insieme forse poco armonico ma comunque vivente di un organismo multiforme. La chimera vuole essere se stessa, senza il bisogno di scegliere una forma animale piuttosto che un'altra.
Così anche Roland Topor che, come ci raccontano gli autori, sfuggiva a ogni etichetta, e forse anche il protagonista figlio che, colpito da uno strano formicolio, si domanda il motivo di quel disturbo senza però venirne a capo.
La narrazione prosegue inserendo tra le tavole anche incursioni di diverso tipo narrativo, come un divertente elenco firmato Roland Topor che ci illustra cento buoni motivi per farla finita. Presenti anche diverse riproduzioni delle opere di Topor realizzate da Risulei.
Un'altra tematica centrale del fumetto è chiaramente il rapporto padre-figlio: questa volta non ci sono traumi da affrontare, irrisolti da sciogliere, ma semplicemente la gioia di essere insieme, di condividere un piccolo viaggio l'uno in compagnia dell'altro.
Consiglio la lettura del volume a chi conosce Roland Topor, ma anche a chi (come me) non ne sapeva nulla. Si tratta di un artista curioso, affascinante, fortemente provocatorio, e soprattutto attuale.
Un'altra tematica centrale del fumetto è chiaramente il rapporto padre-figlio: questa volta non ci sono traumi da affrontare, irrisolti da sciogliere, ma semplicemente la gioia di essere insieme, di condividere un piccolo viaggio l'uno in compagnia dell'altro.
Consiglio la lettura del volume a chi conosce Roland Topor, ma anche a chi (come me) non ne sapeva nulla. Si tratta di un artista curioso, affascinante, fortemente provocatorio, e soprattutto attuale.
Deborah D'Addetta