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«Nell'estate del 1963 mi innamorai e mio padre annegò». Un romanzo di formazione perturbante: "Acqua di mare" di Charles Simmons

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Acqua di mare
di Charles Simmons
BigSur, 2019

1^ edizione in lingua originale: 1999
Traduzione e postfazione di Tommaso Pincio

pp. 146
€ 15 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Nell'estate del 1963 mi innamorai e mio padre annegò. (p. 9)

Impossibile non restare folgorati da questo inizio con due eventi talmente antitetici tra loro: il giovane Michael, protagonista della vicenda, rievoca, ormai da adulto, l'estate che ha segnato per sempre i suoi quindici anni e la vita futura. Come ogni anno, lui, i suoi genitori e il cane Blackheart trascorrono l'estate a Bonne Point, sulle rive dell'Atlantico, dove hanno una villa tanto grande da avere una dépendance da affittare. 

Tra nuotate, feste improvvisate, incontri con i vicini di casa e gli amici di sempre, l'estate dovrebbe trascorrere mantenendo inalterati certi particolari equilibri familiari. Il padre, l'affascinante agente assicurativo Peter, è un quarantenne che non intende rinunciare alla propria libertà e non ha mai fatto niente per negarlo davanti al figlio. Passa molto tempo sulla barca a vela, che ha un ruolo importante nel romanzo ed è teatro di scene cruciali, oppure si allontana per tornare in città con la scusa del lavoro e riempie le sue serate di incontri galanti. Semmai, Peter si preoccupa di rabbonire la moglie, ogni volta che quella si insospettisce o ha la certezza di essere stata tradita. Michael fatica a prendere una posizione in merito, perché vuole bene a entrambi i genitori e, sotto sotto, non sa se non ammirare il padre.

Nel 1963 la dépendance viene affittata da Zina Mertz e sua madre; con loro, c'è la setter Sonya, amatissima e, per certi versi, elegante quanto le padrone. Non si hanno invece notizie del padre di famiglia, almeno all'inizio della vicenda. Michael resta immediatamente avvinto dalla bellezza della ventenne Zina, dal suo apparire ora sensibile all'inverosimile ora disinibita nel porgli domande personali e addirittura intime. Quanto Zina si rende conto di essere idealizzata da Michael? Viene da chiederselo, leggendo di certi suoi atteggiamenti: è difficile capire se la ragazza si stia comportando da sorella maggiore o se la sua curiosità tradisca un certo interesse sentimentale. 

Tra una gita in barca e una nuotata, in casa serpeggiano dubbi sull'interesse di Peter per la signora Mertz. La mamma di Michael, perlomeno, dà più volte in escandescenze davanti ai comportamenti seduttivi della loro affittuaria e non fa niente per negarlo, sebbene in altri momenti sia pronta a rappacificarsi con la donna, anche grazie all'affetto sincero che le manifesta Zina. Invece non ci sono dubbi sull'interesse di Michael per Zina: in tanti gli fanno presente che quella ragazza gli spezzerà il cuore, e che farebbe meglio a togliersi dalla testa qualsiasi sogno romantico, ma non è semplice mettere in pratica le raccomandazioni altrui. Non basta neanche l'amore che prova per lui Melissa, una coetanea, figlia di amici di famiglia, per calmare i desideri di Michael: certo, con Melissa sta bene, si sente a suo agio, ma Melissa non è Zina.

Se amici e ospiti si avvicendano nelle due case e gli incontri sembrano offrire momenti di svago, ci sono cupi presentimenti che si affacciano progressivamente alla mente del ragazzo: di chi è davvero innamorata Zina? Perché negli ultimi tempi l'amica gli ha chiesto aiuto? 

Riprendendo scopertamente la trama di un racconto lungo di grande successo di Turgenev, Primo amore (da cui è tratta la citazione in esergo), e traslandola nel 1963, Charles Simmons ci propone un romanzo di formazione sintatticamente e stilisticamente molto accessibile, grazie alla preferenza netta per la paratassi e all'impiego di dialoghi piuttosto diretti e verosimili. Nonostante l'immediatezza formale, è necessario precisare che Acqua di mare è per molti versi perturbante, pieno di ombre inquietanti che si allungano fino a ingoiare sentimenti e valori, lasciando invece bene in luce l'egoismo del protagonista. In parte specchio dell'egoismo di qualsiasi adolescente, forse, ma piuttosto accecante e anche il narratore, ovvero il protagonista da adulto, racconta con una certa leggerezza contenuti a dir poco drammatici. Meglio non aggiungere altro. Vi basti che, tra l'innamoramento e la morte per affogamento del padre, è difficile alla fine del libro stabilire quale dei due eventi abbia devastato di più il protagonista. 

GMGhioni