Dammi il tuo cuore
di Joyce Carol Oates
La Nave di Teseo, ottobre 2023
Traduzione di Rino Serù
pp. 348
€ 20 (cartaceo)
€ 20 (cartaceo)
€ 11,99 (e-book)
Quindi ci venne detto di non far arrabbiare mamma. Vedere tua madre che piange è una cosa spaventosa. O scappi via (come Jacky) oppure fai qualcosa per far piangere di più tua madre (come me). Solo per dimostrare che è per te che tua madre sta piangendo e non per qualche altra ragione (p.87)
Quando si sceglie di leggere Joyce Carol Oates si va sempre sul sicuro, specialmente quando si tratta di racconti, una forma narrativa che pare essere il modo in cui le tematiche dell'autrice riescano meglio. Non fa eccezione questa raccolta edita da La Nave di Teseo: dieci racconti che toccano molti generi, il noir, il thriller, il giallo, la commedia, la cronaca.
Accomunate da una vena decisamente cupa e da finali senza alcuna redenzione, le storie di questo testo ci parlano di rapporti rotti, marci, costruiti su personaggi talmente veri da risultare pruriginosi: un'adolescente che si ritrova a una partita di strip poker con quattro ragazzi più grandi di lei, in un crescendo di tensione ansiogena che fa temere il peggio; il rapporto tra una donna e il suo amante ormai vecchio (il racconto che dà il titolo alla raccolta) che apprendiamo attraverso una lettera della prima, in cui vaghe minacce ci fanno scoprire un legame malato, rimasto in sospeso; la storia di una ragazza disturbata che ruota intorno all'omicidio di una bambina per poi scoprire sua madre sotto i riflettori ("Soffocare", il mio racconto preferito dei dieci); una moglie che si prende cura del marito allettato in ospedale e culmina con una chiusura alla Alfred Hitchcock.
Insomma storie secche, crudeli: leggere questi racconti è come sentire dei passi in casa propria quando si sa di essere gli unici a esserci. È come vedere qualcosa di impossibile con la coda dell'occhio ed essere sicuri di averlo visto, indipendentemente da ciò che il vostro io razionale vi dice.
Oates afferra il lettore e lo trascina nella sua visione unica in cui paura, panico, tensione, morte, amore e omicidio prevalgono, spesso contemporaneamente. Sono storie dell'orrore senza alcun elemento soprannaturale, anzi, è proprio perché non vi è alcun elemento soprannaturale e tutto il marcio viene dagli esseri umani che ci si inquieta maggiormente.
La famiglia soprattutto è il grumo da cui provengono tutti i problemi e tutti i traumi.
[...] corre al piano di sopra sebbene siano passati anni da quando era stato al piano di sopra nella casa di sua zia su Westerly Drive, fruga selvaggiamente nei cassetti della scrivania, lasciando impronte digitali insanguinate, impronte di scarpe insanguinate, come in una danza stravagante nel sensazionale design barocco delle sue suole Nike, cavolo se è fatto, è in orbita, c'è questa ragazza più grande di cui lui va pazzo, una ragazza con la quale condivide le droghe, con cui fa sesso e condivide le droghe, si vanterà con lei di non aver pianificato nulla di quanto è successo nella casa della donna ricca, che ha agito in base al puro istinto, le aveva detto che conosce una casa su Constitution Hill, dove abita una donna che è fuori casa tutto il giorno per stare in ospedale da suo marito, non ha detto alla ragazza che la donna era sua zia, si era vantato che avrebbe girato indisturbato per la casa finché avesse voluto alla ricerca di denaro e di cose da rubare, laggiù a Constitution Hill dove le case sono così grandi, le proprietà sono ampie e distanti dai vicini, nessuno lo vedrà e in caso di problemi nessuno lo sentirà...(p. 35)
Alcuni di questi racconti trattano il carattere ossessivo dell'amore o della sensazione di non conoscere veramente la persona amata, ma soprattutto trattano il tema della pericolosità dei sentimenti amorosi ed erotici, lasciandoci col dubbio che in realtà la persona che dovremmo temere è proprio quella che ci è più vicina.
Spesso le storie si aprono in un modo un po' oscuro, spingendo il lettore in una voce narrativa ermetica, prima di diventare rapidamente un page-turner. Sono storie di squilibri di potere mescolati all'amore malsano: ossessione, trasfigurazione, feticizzazione, vendetta, risentimento e desiderio crudo. Tutti hanno un'ambientazione naturalistica nell'America quotidiana (spesso rurale), molti hanno protagoniste femminili forti, ma patologicamente imperfette. Quasi tutti hanno un'inclinazione femminista e alcuni affrontano anche conflitti di classe ("Da nessuna parte").
Ma come fa Joyce Carol Oates a capire e a immedesimarsi nelle ambientazioni e nelle situazioni dei suoi personaggi in modo tale da rendere viva l'intera esperienza di lettura? Anche come scrittrice in qualche modo cosmopolita sembra comprendere l'antropologia del luogo, spesso un paesaggio rurale o economicamente svantaggiato, e le persone che vi abitano.
Le sue non sono storie per chi è fragile o debole di cuore. Sono tutte spaventose e fanno leva sulle nostre paure viscerali e sui nostri incubi. Capisce le cose che tutti temiamo, gli incubi che sono comuni a tutti noi. Il fatto che queste storie non contengano elementi soprannaturali non è confortante, anzi, come dicevo, le rende ancora più spaventose.
Si potrebbe forse azzardare dicendo che Oates è una specie di Poe postmoderna, anche se, devo ammettere, alcuni racconti sono stati meno scorrevoli di altri (penso a "Tetano", l'ho trovato noioso).
Lo consiglio ovviamente a chi ama l'autrice, ma anche a chi legge racconti realistici seppur intrisi di violenza (anzi, forse proprio per questo), di ossessioni, di amori violenti.
Deborah D'Addetta