La meccanica dei corpi
di Paolo
Zardi
Neo
edizioni, novembre 2023
pp. 170
€ 15,00
(cartaceo)
E lei era lì, in bilico tra ciò che era stata e ciò che avrebbe potuto essere, come se quello fosse il secondo giorno in cui sarebbe venuta al mondo, incerta come un’automobile che dondola sul ciglio di un burrone, Eva che dà fuoco all’Eden sotto gli occhi esterrefatti di Dio o Eva che rifiuta la mela, senza sapere ancora cosa sia davvero il bene e cosa sia davvero il male. (p. 42)
Paolo
Zardi è ormai di casa fra le pagine della Neo edizioni. Se è vero infatti che l’autore
padovano è stato pubblicato anche da Feltrinelli (Tutto
male finché dura, 2018), Chiarelettere (L’invenzione
degli animali, 2019), Perrone (Memorie
di un dittatore, 2021) e Tetra- (L’ultimo
raccolto, 2022) è qui che sforna i suoi libri migliori. E soprattutto, è
presso la Neo che ha pubblicato tutte le sue raccolte di racconti, tipologia di
libro di cui La meccanica dei corpi costituisce un nuovo esempio.
A differenza
dei precedenti, composti da racconti brevi, in questo ultimo lavoro troviamo
cinque storie lunghe all’apparenza non legate fra loro né nella struttura né
nel genere. Accanto a tre storie che affondano i denti nella realtà più
concreta (L’età della dignità borghese, Il risveglio, Il
signor Bovary), ne troviamo infatti due che sembrano contaminate di realismo
magico (Fantasmi e Non passa invano il tempo), laddove un singolo
elemento della storia sembra cambiare le regole che alimentano il mondo in cui
viviamo.
Un elemento che accomuna le storie tuttavia c’è, e riguarda non tanto il singolo individuo protagonista della vicenda quanto la collettività: se spostiamo il fuoco della lettura dall’elemento psicologico a quello sociologico, vediamo infatti che l’intento di Zardi sembra quello di osservare con minuzia quali siano le meccaniche che spingono le persone all’azione. Ci sono delle motivazioni che scorrono sotterranee, quasi invisibili, e portano gli individui a comportarsi in modo inaspettato: sono quei comportamenti inusuali che si vedono nei servizi dei telegiornali e che, osservati dall’esterno, lasciano lo spettatore allibito e incapace di comprendere cosa stia accadendo ma che poi, se studiati più da vicino, risultano perfettamente coerenti con il contesto. È il caso del primo racconto, L’età della dignità borghese, nel quale il tentativo di creare uno scoop giornalistico porta gli abitanti di un tranquillo paesino a farsi giustizia da soli. È anche il caso dell’ultimo racconto, Il signor Bovary (inizialmente pubblicato con Intermezzi editore in forma di novella singola), nel quale un uomo rispettabile intrattiene una relazione con una dona di ceto sociale inferiore fino al tragico epilogo. La domanda che accomuna i due testi è: chi glielo fa fare?
Anche laddove la storia riguarda un singolo individuo, come in Fantasmi o Il risveglio, ecco che l’analisi dei comportamenti sociali torna con forza: cosa ci spinge a comportarci nel modo in cui ci comportiamo? sembra chiederci l’autore. E soprattutto: perché quando tutto sembra indirizzarci verso una certa direzione (l’onesta intellettuale dell’Età della dignità borghese, la gratitudine e l’amore del Risveglio) agiamo in modo totalmente opposto, come soggiogati dal terzo principio della dinamica di Newton, che dichiara che se un corpo A esercita una forza su un corpo B, allora B esercita su A una forza uguale e contraria? È qui, forse, in questa formulazione nota a tutti e che si studia sin dal liceo, che si nascondono i misteri dei comportamenti sociali, quelle dinamiche che sfuggono ai tentativi di comprensione e catalogazione dei perché.
Paolo Zardi, che di professione fa l’ingegnere ma da tempo ormai si è dedicato a qualcosa di diverso come lo studio dei comportamenti umani, cerca ancora una volta di trovare una spiegazione a una delle domande più complesse: perché agiamo così? Cosa ci spinge all’azione? E non c’è in effetti domanda più affascinante da indagare. Non c’è domanda più difficile a cui rispondere.
David Valentini
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