Usare l'oroscopo per conquistare l'amore di una donna: Paola Guevara ci spiega come nel suo nuovo romanzo


Oroscopo
di Paola Guevara
CentoAutori, dicembre 2023

Traduzione di Giuliana Saviano

pp. 204
€ 17,50 (cartaceo)


Ho notato, soprattutto nell'ambito dell'editoria indipendente, una tendenza che si è svolta nel corso dell'anno passato: libri che avevano come tema centrale l'oroscopo, i tarocchi, l'esoterismo. Mi viene in mente Cloris. Storie per tarocchi di Pidgin oppure Chiedi se vive o se muore di Gaia Giovagnoli per Nottetempo e ancora Maleficium di Desjardins per Alter Ego.
Una corrente curiosa che questo testo di Paola Guevara riprende: nel suo caso, l'ambito è l'oroscopo classico, quello che consultiamo andando a leggere le previsioni di Rob Brezsny su L'Internazionale per intenderci (o Paolo Fox per i più "tradizionalisti").
Paola Guevara è un'autrice colombiana, nata a Cali nel 1977, e s'inserisce a pieno titolo nella collana di CentoAutori "Migrazioni" che trattano scrittori e scrittrici sudamericani, come il più famoso e amato Villalobos. Tra l'altro non si tratta di un nome nuovo perché, sempre per CentoAutori, Guevara ha pubblicato Mio padre e altri imprevisti (2022).
Dunque stavolta l'autrice ci racconta la storia di Leonardo, caporedattore della sezione culturale di un quotidiano di Bogotá che, per un errore grossolano (causato anche da un problema medico alla mano) ai danni di una soprano di nome Diva Von Kremer, viene relegato alla sezione "oroscopo". Il punto degradante (quantomeno all'inizio) è che Leonardo non è chiamato a scriverlo, ci pensa qualcun altro a farlo, ma a editare, correggere bozze e scovare eventuali errori.
Pensò a quei redattori apprendisti, così vivaci e inesperti, tanto impacciati quanto benintenzionati, vittime delle frustate verbali di Sanclemente, e provò per loro la stessa compassione che provano gli uomini padri di altri uomini. No, non avrebbe provato a giustificarsi. Non avrebbe nemmeno discusso del fatto che era stato un errore dei MIB quello di aver licenziato i correttori di bozze per risparmiare sui costi. Avrebbe pagato lui per ogni cosa, senza fare la spia e senza elargire rimproveri.
Avrebbe scelto la tutela economica di suo figlio rispetto a tutti gli oceani d'orgoglio che gli si agitavano nelle tempie, e capì che gli restavano solo due opzioni: lavarsene le mani come un maledetto codardo, oppure utilizzare la mano fuori uso come un alibi benedetto. Pregò, mentre una schiera di equilibristi obesi traballava sui suoi tendini estenuati (p. 23)
Leonardo è divorziato ma ha un bambino, Max,  di cui si occupa e per cui vorrebbe tutto il meglio. I maggiori sacrifici, anche quello di restare in giornale e occuparsi dell'oroscopo, sono tutti per lui. La sua ex moglie è andata via, innamorata di un mimo francese, ma Leonardo, che difatti diventa un padre single, a un certo punto incontra Ariana. Una dea, come la definisce lui. Ariana è appassionata d'oroscopo (touché) e di astrologia, quindi il fatto di possedere "le chiavi" giuste per poterla conquistare gioca a suo favore. Chiaramente Leonardo si innamora di Ariana e comincerà a manipolare l'oroscopo per adattarlo ai gusti, alle esigenze e all'umore della donna.
Quello era il momento giusto per chiederle il segno zodiacale, così da prolungare quella conversazione, o almeno per domandarle perché mai una donna come lei avesse bisogno di leggere l'oroscopo, lei che era il sole stesso. Tuttavia, temendo di esporre la sua ignoranza in materia di astrologia, si incurvò sulla sedia, tirò fuori il quotidiano che riposava arrotolato su se stesso nella tasca esterna della tracolla e glielo allungò. Quell'istante fu insieme crudele e meraviglioso. Se Ariana glielo avesse chiesto, Leonardo si sarebbe gettato subito nelle acque putride del Gange per battezzarsi, lì dove milioni di fedeli cercano la salvezza e qualcuno ci trova dissenteria e colera. Si sarebbe tuffato senza esitazioni e senza aver paura di ingerire ceneri di corpi cremati, inquilini che trovarono la loro ultima residenza in quel brodo millenario di liquidi ed esala-zioni. Aveva mai davvero amato Lucía? Cioè, l'aveva mai amata dalla prospettiva del Gange? (p. 54)
I capitoli sono a punti di vista alternati, un po' per Leonardo, un po' per Ariana e ogni sezione è intitolata a un segno zodiacale abbinato a una canzone. Leonardo è il classico bravo ragazzo che piace alle suocere, Ariana la classica bellissima donna che sembra frivola ma che, in fondo, non lo è. Grazie all'amore per lei, Leonardo comincerà a divertirsi, a usare le caselle dell'oroscopo come provette chimiche in cui dosare verbi e aggettivi con lo scopo di fare colpo.
Si tratta ovviamente di un testo leggero, romantico, molto divertente (in alcuni passaggi si ride davvero di gusto) ironico e perfetto per gli appassionati e le appassionate dell'oroscopo. La scrittura è fluida, arguta, piacerà molto a chi legge con l'intenzione di dedicarsi a letture lievi ma non per questo prive di contenuto.
Non abbiate timore di essere al centro dell'attenzione. La naturale inclinazione per la generosità che vi contraddistingue vi spinge a dedicarvi con empatia all'altro, il vostro idealismo gli è d'aiuto. Soltanto per oggi, però, godetevi un po' di protagonismo. Accettate qualsiasi invito imprevisto possa saltar fuori, senza preoccuparvi dell'agenda. Leonardo non solo aveva modificato ancora una volta l'oroscopo di Ariana, ma aveva addirittura aspettato le 11:45 per avvicinarla nel suo cubicolo, in base al piano premeditato. Arrivò prima di Alejandro Sierra, che faceva la sua apparizione intorno alle 12:30 con l'andatura silenziosa, la figura esile che non rievocava alcun vigore, quell'aria da seduttore indifeso in cerca di qualcuno che lo adotti per pranzo, quando in realtà l'unica cosa che sta cercando è qualcuno con cui attuare tutte le posizioni del kamasutra al momento del dolce. (p. 117)

Deborah D'Addetta