«Noi vogliamo tutto»: l'esordio di Flavia Carlini


Noi vogliamo tutto. Cronache da una società indifferente
di Flavia Carlini
Feltrinelli, gennaio 2024 

pp. 176
€ 16,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook) 

Noi vogliamo tutto. Ed è con rabbia circondata da silenzio che, questo tutto, arriveremo a prendercelo. Perché dove c’è indifferenza, la democrazia muore. (p. 11)

Flavia Carlini è divenuta famosa sui social come Instagram e TikTok, dove affronta temi importanti in merito a diritti umani, politica e società. Si concentra perlopiù su argomenti quali la (dis)parità di genere, l’immigrazione, le disuguaglianze sociali, il mondo del lavoro soprattutto legato ai giovani e la sanità pubblica. Ultimamente, dopo gli eventi del 7 ottobre, si è schierata a favore del popolo palestinese.

Il suo esordio in ambito editoriale era quasi inevitabile, sia considerando l’elevato numero di follower sia tenendo presente la sua voce – forte e riconoscibile – e ciò che ha da dire. Nella prefazione al libro l’autrice esprime una vera e propria dichiarazione d’intenti: noi vogliamo tutto, afferma, perché molto (se non tutto) ci sta venendo portato via davanti ai nostri occhi. Si parla appunto di diritti umani, i quali, dati per acquisiti, vengono fin troppo spesso considerati come assiomi senza considerare quanto sia facile compiere dei passi indietro.

Nel suo libro, che è a metà fra un saggio e un memoir, Flavia Carlini racconta diversi episodi della propria vita, sfruttando l’elemento autobiografico per portare all’attenzione del lettore come ciò che diamo per scontato spesso non lo sia. Si concentra ad esempio sul mondo del lavoro e su come il trattamento riservato alle donne – soprattutto alle donne giovani, neoassunete e magari di bell’aspetto – sia diverso rispetto a quello degli uomini; senza bisogno di tornare sulla disparità salariale, Carlini pone il focus su veri e propri episodi di mobbing o di molestie sessuali, facendo emergere il modo in cui alcuni atteggiamenti goliardici e/o omertosi tendano a normalizzare comportamenti fuori luogo quando non addirittura penalmente perseguibili. L’autrice affronta anche alcuni temi legati all’ambito medico. Come si può notare anche nelle storie in evidenza sul suo profilo Instagram, grande interesse suscita – per motivazioni anche personali – l’endometriosi, una malattia subdola in quanto non facilmente diagnosticabile anche in questo 2024 così tecnologicamente avanzato. Allo stesso tempo, si segnalano altri casi di malattie considerate meno rilevanti soprattutto quando colpiscono una determinata etnia, e questo per un bias cognitivo legato alla ricerca scientifica in ambito medico che predilige le analisi condotte sulla popolazione bianca/occidentale.

È appena il caso di evidenziare come la voce di Flavia Carlini ricalchi il suo di parlare sui social. Il suo è un linguaggio divulgativo e diretto al grande pubblico, con una terminologia che sa essere precisa pur senza scadere nel pedante. Nel modo di esprimersi l’autrice predilige esporre le proprie tesi in maniera appassionata, con una retorica infiammata che in alcuni punti sfiora – senza mai caderci dentro – il populismo. D’altronde è la rabbia ciò che caratterizza le sue argomentazioni, siano essere esposte sui social che sulla carta.

Un elemento che rende questo libro interessante – al di là delle critiche sociali che possono o meno essere innovative – è la sezione “Un po’ di dati” posta alla fine di ogni capitolo. In un paio di pagine l’autrice fornisce informazioni utili sia per approfondire quanto trattato in precedenza sia per irrobustire con delle prove quanto esposto. Citando fonti preziosi quali statistiche, ricerche scientifiche o libri di settore, Carlini riesce a rendere credibili le proprie argomentazioni e a mostrare, con la durezza della realtà, quanto il nostro Paese – e forse, per estensione, il nostro mondo – sia ancora indietro in temi di diritti umani e parità di qualsiasi sorta.

Noi vogliamo tutto è un esordio interessante per un personaggio pubblico che mostra un altissimo potenziale. Forse si sarebbe potuta dedicare qualche pagina in più per approfondire alcuni temi o trattarne altri che, esulando dal contesto personale, potevano gettare luce sulle ingiustizie contemporanee. Personalmente, non nutro dubbi che ritroveremo presto Flavia Carlini in libreria.

David Valentini