di Mai Mochizuki
Traduzione di Giuseppe Strippoli
Illustrazioni di Chihiro Sakurada
pp. 204
Non c'è una motivazione affinché le cose accadano, qualcuno potrebbe definirlo fato, qualcun altro coincidenza, qualcuno ancora potrebbe pensare che certi pianeti si allineino per una ragione e quelle cose accadano perché si è nel tempo e nello spazio giusto. Ma nell'intreccio dei destini non ci sono regole, né vittorie o sconfitte, si gioca e a volte si smette solo di giocare.
A volte, nelle notti di luna piena, tra le vie più ignote di Kyoto, appare un Caffè, atipico e inconsueto, adibito a roulette e gestito da gatti parlanti. Ogni gatto ha un suo nome, un suo manto, una sua mansione e anche una sua forma umana. Come si presta alla vista, il Caffè della luna piena, nessuno lo sa ma c'è qualcosa che è legato intrinsecamente a quei momenti di perplessità che invadono ogni essere umano. I protagonisti del magico romanzo di Mai Mochizuki, pubblicato da Mondadori, in un'edizione accompagnata dai disegni eleganti e deliziosi di Sakurada Chihiro, sono persone comuni accomunate dallo stesso senso di smarrimento, nonostante conducano vite molto diverse. È per questo motivo che il Caffè arriva quando, di fronte a un bivio, si ha la necessità di fare il punto della situazione studiandone le motivazioni e le soluzioni nella lettura degli astri, e attorno a una tazza di thè o un dolce stellare.
Mai Mochizuki è una scrittrice giapponese che trae ispirazione dai rituali del caffè e li porta in un'altra dimensione, il titolo del romanzo Il Caffè della luna piena lascia già intendere il contenuto e ancora una volta la caffetteria diviene un luogo di interpretazione della realtà. Spesso, nei momenti più critici, più che un posto in cui sostare, diviene vero punto di svolta da cui riposarsi il tempo sufficiente per riprendere il cammino nella giusta direzione. I quattro personaggi del racconto - Serikawa, Akari, Megumi e Mizumoto - apparentemente slegati, ma uniti da un in intreccio di storie, hanno tutti situazioni da risolvere per superare l'impasse del presente e passare alla fase successiva della loro evoluzione. Con le loro personali storie da raccontare si riuniscono al Caffè della luna piena per essere coccolati con un cibo adatto a loro. La regola è infatti l'impossibilità di ordinare perché è lo chef che serve la cosa di cui hanno più bisogno:
«"Il suo dessert si chiama affogato di stelle. Mi permetta di versare sul gelato del caffè lunare, un'altra squisitezza di cui andiamo fieri. Il gatto inondò di caffè il dolce. A contatto col liquido scuro, il gelato si ammorbidì e divenne ancora più invitante. [...] Lo chef versò il thè e aggiunse del latte da un bianco contenitore di ceramica. "È latte stellare attinto dalla Via Lattea": Così dicendo, guardò in alto verso il cielo stellato. Il fiume galattico si scorgeva nitido, bianco come il latte a cui la mitologia greca lo paragonava. Il tiè ambrato assunse all'istante una morbida tinta» (pag. 88, 103)
Il menù prevede sognanti bevande e deliziosi dolci in grado di consolare i cuori affranti degli avventori. Ed è lo chef a sedere al tavolo con loro per aiutarli a capire, attraverso la lettura della carta astrale, dove si sono smarriti. Fra una tazza di latte stellare e un pancake al burro di plenilunio, c'è Serikawa, che dopo una grande carriera da sceneggiatrice è diventata una scrittrice di videogiochi frustrata e infelice; Akari, che ha amato l'uomo sbagliato e ora non sa immaginare un futuro accanto a qualcun altro; Megumi, alle prese con un'importante scelta lavorativa, e Mizumoto, che incontra nuovamente dopo molti anni il suo primo amore.
La dolcezza e la magia delle scene che si svolgono tra i tavoli del Caffè, tuttavia, sono sempre saldamente ancorate alla realtà. I personaggi, siano essi creature di fantasia o persone comuni, sono costantemente consapevoli delle questioni che affliggono le loro vite: il lavoro, la carriera, le relazioni interpersonali, l'occupazione del mondo e il senso della vita. Cosa fare quando i talenti e le ambizioni sembrano esaurirsi? Come si affrontano correttamente i rimpianti? E cosa si fa per rimediare agli errori?
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