La luce e lo spazio. Un'intervista a Franco Battiato
di Francesco Pelosi e Chiara Raimondi
Feltrinelli Comics, 2023
pp. 128
€ 17,10 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Fumettistica, religione, spiritualità, Sicilia, Emilia Romagna, trascendenza, Franco Battiato e Juri Camisasca. Come fanno tutti questi elementi a fondersi nel libro La luce e lo spazio di F.Pelosi e C. Raimondi? Attraverso il potere dell'immagine, quella disegnata (infatti il libro è una graphic novel) e quella sentita e talvolta verbalizzata.
Nell'estate 2014 Pelosi, sceneggiatore parmense, incontra fortuitamente Juri Camisasca in Sicilia, e dopo una florida chiacchierata gli chiede se fosse possibile intervistare Battiato. Così verso la fine di agosto munito di registratore va a casa sua, a Milo. Il libro sarà pubblicato soltanto dopo la morte di Battiato, sotto forma di fumetto, insieme a Chiara Raimondi, che ne ha ideato e curato i disegni.
La spiritualità concreta
«Non capisco bene cosa stia succedendo, ma il mio grado di presenza nel corpo è alto». Queste le parole di Francesco appena prima di entrare a casa di Battiato. I disegni ci restituiscono colori caldi, luce alta, una costante presenza di uccelli, probabilmente un omaggio al brano del cantautore, più probabilmente metafora del volo, dell'andare su. Parlano del divino, della trascendenza, della meditazione, di come la spiritualità non sia né un dono né un singolo atto, ma un costante esercizio al «vedere nel non vedere, che sì va bene sentire Dio mentre i lavi i piatti, ma lavare i piatti è una cosa materiale», invece la spiritualità è un'esperienza sensoriale che riesce ad esprimersi quando si è capaci di guardare in alto. Come diceva lo psichiatra Stanislav Grof, si può essere religiosi ma non spirituali e viceversa. Qui è il senso dello spirito, non nel rituale ma nella connessione e nella profondità con l'azione. Personalmente da quando ascolto Battiato, ovvero da adolescente, mi hanno sempre affascinata questi discorsi e punti di vista, in qualche modo mi rassicuravano, senza davvero capirli. Come li ho capiti, ad oggi, invece (e tra cinque anni ma mia comprensione potrebbe variare di nuovo) è rassicurante immaginare che esista un senso, e l'esercizio alla connessione significa quanto meno cercare il senso, «una disciplina quotidiana, come la definisce Camisasca.
Non c'è spiritualità senza fatica
«...Vive così, come una foglia su un albero e alla fine cade, senza mai essersi reso conto di essere stato la foglia di un albero, e poi c'è chi, invece, a un certo punto, si rende conto di essere una foglia che appartiene a un grande albero». Parla così l'artista Camisasca a proposito di quella che definisce «spiritualità pratica». Da un punto di vista religioso cristiano, potremmo chiamarlo Corpo di Cristo, per altri sarà il Buddha, per altri ancora un qualcosa che possiamo chiamare consapevolezza. E infatti La luce e lo spazio mi sembra un testo sul centrarsi, sull'essere consapevoli, attraversandosi. Un processo che comporta dolore e sofferenza, momenti di vuoto, «Mi sono sentito totalmente nel nulla, dice Battiato riguardo alcune fasi del suo percorso umano». Insomma, anche qui, il libro ci consegna tra le mani, l'invito a vivere in maniera totalizzante, il contrario di una spiritualità intesa come dedizione al solo pensiero e alla sola teoria.
Riattualizzare la spiritualità
La luce e lo spazio non è un'intervista a Battiato sui suoi testi, su basso e batteria insieme, sull'esegesi dei brani, ma un viaggio nel sufismo, l'espressione di un desiderio di trascendenza e immaginazione (come sopra, nel senso più concreto del termine, inteso come capacità di calarsi nella profondità) grazie alla guida di un Maestro, anzi due. Un Maestro che fa riferimento ai passi del Vangelo, ad Elia, all'ermetismo, a Giuni Russo, alle suore carmelitane. Così, a primo impatto, se si vuole essere soltanto foglia, citando Camisasca, tutte queste disquisizioni ci sembrano fuori dal tempo e dallo spazio, ci sembrano altro da noi. Se invece prendiamo consapevolezza dell'albero scorgiamo tutta l'attualità dei temi: la necessità di avere una guida, la pienezza dell'esserlo, il bisogno di conoscere e conoscersi, la ricerca della connessione tra corpo, azione ed essenza, la consapevolezza, il fare esperienza, filosoficamente inteso come calarsi nel reale abbandonando paure, pregiudizi, resistenze, difese. Questa di Pelosi e Raimondi è una graphic novel che potrebbe sottendere un invito alla pienezza della vita nella quale la passione è nella colla e l'eros si fa parola.
Imparare a essere pesanti, imparare a essere leggeri.
Rossella Lacedra