Non si empatizza con Corrado Gremioli, protagonista del nuovo romanzo di Gianni Usai, né l'autore vorrebbe questo: fin dal titolo, quest'uomo viene definito "il peggiore", e in effetti siamo davanti a un personaggio abietto, ben poco giustificabile nelle sue decisioni. Più che sentire con lui ciò che gli accade, dunque, lui ci riflette sopra e noi siamo curiosi di scoprire se anche Gremioli, un giorno, sarà colpito dalle conseguenze delle sue azioni.
Maestro della manipolazione più subdola e sotterranea, mosso soprattutto dal desiderio di riscatto sociale e di vendetta, fin dall'adolescenza scopriamo che Corrado Gremioli ha messo i propri interessi davanti al bene altrui. E il cinismo dilaga ovunque. Dopo essersi sentito offeso a scuola dalle parole dell'insegnante, decide di punire la professoressa Zecchino colpendole ciò che ha di più caro: sua figlia Daria. Poco importa che Daria sia una ragazza fragile, intelligentissima ma quasi inadatta alla vita: Corrado la seduce, la porta a innamorarsi di lui e, quando l'ha in pugno... Ecco, vedrete.
Imperativo categorico del suo agire, infatti, è seguire le proprie macchinazioni, ideate per sfamare la propria anima perennemente insoddisfatta, alla ricerca di un posto nel mondo ma senza combattere contro il sistema. Ed è ben conscio del fatto che «siamo l'esito anche delle scelte più disdicevoli e [...] non è dato sapere quanto debba essere marcio il terreno sul quale potrebbe attecchire il nostro futuro» (p. 92). Peccato che per occupare quel vuoto Gremioli passi sopra la volontà e la felicità altrui, solo per placare per un po' il proprio egoismo. E poi ricomincia a guardarsi attorno per una nuova meta (o preda). Anche quando pensa di amare - e vedremo che ci saranno personaggi femminili che torneranno, oltre a Daria, nel corso della narrazione -, lo fa non mettendo mai l'altra davanti a sé. Anzi. E sa anche come far tornare chi si allontana.
Perché bisogna proprio ammettere che Gremioli sa leggere dentro le crepe delle persone, e questo talento diventa un'ossessione: intravvede sentimenti così come pensieri, debolezze e punti di forza, e questo suo studio dell'animo umano sarà alla base della sua carriera come fotografo. Carriera iniziata in modo a dir poco rocambolesco e casuale, perché nelle prime pagine di Il peggiore un famoso fotografo lascia nel bar dove sta lavorando Corrado il suo kit fotografico prima di uscire e suicidarsi, gettandosi nel vuoto. E anche ciò che l'allora diciannovenne Gremioli deciderà di fare con gli scatti ancora chiusi nella macchina rivela tantissimo della sua personalità.
Questi scampoli della vita del personaggio non ci vengono presentati direttamente in una confessione finzionale, nonostante siamo effettivamente in presenza di un io-narrante intrusivo, mai autoapologetico, anzi, piuttosto consapevole della sua grettezza («Non mi ci sono mai visto nei panni dell'eroe», p. 71). Gli eventi principali della sua vita compaiono in "estratti" di memoria: Corrado è infatti ricoverato in ospedale e la tecnologia del 2032 consente di salvare alcuni ricordi con un'accurata procedura. A questi estratti numerati, di avvicendano poi delle "interferenze" in corsivo, che propongono scene che, una volta ricostruite, ci aiutano a comprendere come mai Corrado si trovi in ospedale.
Protagonista che è spesso antagonista di sé stesso, Corrado Gremioli è un personaggio insolito nella narrativa italiana, e non sorprende che ad averlo creato sia un autore coraggioso e fuori dagli schemi come Gianni Usai, autore del bellissimo Christian T, più "di pancia" rispetto al raziocinante Il peggiore. Anche la scelta di portarci nel 2032 è funzionale alla trama, ma soprattutto alla struttura narrativa, tenendo bene a mente un periodo che si legge a pagina 46, ma che si vivifica nella mente del lettore nelle oltre duecento pagine successive:
«Il futuro ancora non esiste, è solo un'idea, un auspicio, o un brutto presentimento. Scegli tu».