"Prima dell'oblio" di Lisa Blumen, istruzioni per l'uso: come salvarsi dalla fine del mondo


Prima dell'oblio
di Lisa Blumen
Add Editore, febbraio 2024

Traduzione di Sara Prencipe 

pp. 256
€ 23,75 (cartaceo)

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Una recente intervista diceva "Che cosa faresti se avessi gli ultimi sette giorni da vivere sulla Terra?". Non sarebbero molte le cose da portare a termine in una sola settimana, ma potrebbe essere un'occasione per lasciarsi andare a quelle riflessioni che per tutta una vita, in qualche modo, abbiamo sempre rimandato.

In un immaginario distopico, in Prima dell'oblio di Lisa Blumen, edito da Add Editore e tradotto da Sara Prencipe, la Luna sta per bussare alla Terra per distruggere qualsiasi forma di vita esistente, è l'esatto momento prima dell'oblio in cui una giornalista annuncia la fine della vita in diretta perché, nel frattempo, c'è una quotidianità sul pianeta terrestre che continua ad andare avanti fino all'esatto momento del buio. Il conto alla rovescia per la fine del mondo offre a Blumen un pretesto per discorsi su bilanci di azioni massime e azioni minime della fine annunciata. Ci sono personaggi che si accoppiano (di fatto) come se non ci fosse un domani. All'umanità non rimane altro che imbarcarsi, per chi può permetterselo, su delle navicelle in cerca di salvezza e di un nuovo mondo da colonizzare. Ci sono persone che pregano. Ancora legate alle proprie abitudini, ci sono persone che cercano di vendere l'ultimo barattolo di fagioli della drogheria. Coloro che ricordano e contemplano un opera d'arte o una luna sempre più grande all'orizzonte, quelli che impazziscono o rinsaviscono, quelli che trovano e implicitamente confessano il vero amore, e quelli che invece lo perseguitano in eterno senza far nulla, e poi chi stanco che arrivi Godot alla fine trova se stesso.

A differenza di altre catastrofi in cui si cerca a tutti i costi un eroe o un'eroina che riescano a salvare l'umanità, qui non c'è limite alla fine, si finisce e basta. Non ci sono idee, soluzioni, non ci sono macchine del tempo per riavvolgere il lastro e tornare indietro. Il mondo sta per finire, e non permetterà a nessuno di farsi salvare. Gli effetti distruttivi della graphic novel di Blumen sarebbero potuti essere un'ottima base per un fumetto fanta-horror o un'occasione per piangere e disperarsi nel momento della distruzione, e invece risulta essere proprio la rivelazione di come non sia mai troppo tardi per riconciliarsi con le parti migliori e reali di sé.

Bello e profondo il monologo di uno dei personaggi che passa la notte con una ragazza in maniera puramente occasionale, rompendo così con le abitudini, interrogandosi sulla propria vita dopo l'oblio, chiedendosi che peso hanno i ricordi e se sono reali anche quando li si dimentica. È un ciondolo a forma di cavallo a ricordargli di lei, a dirgli che quella notte, in quella carne e in quelle lenzuola, lei è esistita davvero:

«Oggi devo proprio partire. Tutto ciò che conosco sta per essere disintegrato dalla Luna. Nei film ogni volta che un personaggio se ne va, che parta per un'avventura o per un viaggio senza ritorno, porta sempre con sé un ricordo, che stringe di fronte alla morte. Gli oggetti sono curiosi. Catturano alcuni momenti. E poi, dopo... ritrasmettono i ricordi. Sono la prova che tutto è esistito. Che non è stato un film».

In Prima dell'oblio i personaggi che prendono vita nei dieci capitoli del volume, che si differenziano per età, formazione, sesso e situazione economica, rappresentano diversi tipi di sentimenti che vanno dal fingere che nulla sia piacevole all'unirsi a un gruppo di estranei per guadagnare forza e trovare un rifugio. Il mondo è una perfetta palla di caos in cui anche la polizia cerca di evacuare gli ultimi superstiti dalle proprie abitazioni per portarli chissà dove poi. 

Le stesse illustrazioni - minimaliste ma non aride, in cui emerge una matita espressiva con tonalità pastello molto contemporanee ed efficaci - seguono l'emblema di una città desertica, fatta di bicchieri rotti, letti non reclamati, case semivuote e foto incorniciate al muro. Come se tutto fosse già estinto, o già altrove. La luna non è più quella decantata dai poeti né quella da ammirare in cerca di risposte, stavolta è nemica, perché è il mostro che abbatte e non ascolta. E proprio nel momento in cui si coglie l'attimo, ognuno aggrappato alla propria storia, tutti quei personaggi è chiaro che facciano parte di un unico grande racconto, quello umano, con le sue gioie e le sue miserie, le sue virtù e la sua malvagità. 

Come molte fumettiste della sua generazione Blumen ci racconta di un futuro oscuro e distopico che non può che essere accolto. Dopo tutto, di fronte all'inevitabile, cosa si può fare? Siamo tutti sull'orlo della disperazione - direbbe qualcuno - non ci resta che tirare le somme, stringerci e rendersi conto di quello che si è stati e che non si sarà più.

Serena Palmese